Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03967
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Atto n. 4-03967
Pubblicato il 14 maggio 2015, nella seduta n. 450
AUGELLO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
l'Italia ha attraversato e sta attraversando una gravissima crisi economico-finanziaria che ha colpito l'Europa e tutto il sistema economico occidentale, crisi che si sta protraendo negli anni e di cui sembra lontana e difficoltosa la conclusione;
tra i fattori che hanno scatenato questa crisi va certamente annoverato il comportamento degli istituti di credito e bancari che troppo spesso hanno abusato della loro posizione dominante sul mercato. La mancanza di comportamenti etici e solidali da parte di molti degli istituti finanziari pesa, oggi più che mai, sulle spalle di imprese, lavoratori e famiglie;
una riflessione attenta sul prolungamento e sull'evolversi di tale crisi economico-finanziaria mette in luce il fenomeno diffuso di comportamenti in spregio alla legge, nonché all'etica, da parte dei grandi stakeholders operanti nel bosco e nel sottobosco dell'economia e della finanza italiana;
tra le pratiche illegali che in maniera più pregnante caratterizzano l'attività di molti istituti bancari vi è quella dell'anatocismo o capitalizzazione composta degli interessi che aggrava il già preoccupante fenomeno usurario, fenomeno quello dell'usura che è ancora troppo diffuso e spesso ignorato nella nostra società;
nell'attuale situazione economica che stanno attraversando società, imprese, famiglie, organizzazioni e istituzioni del nostro Paese occorre fare appello a nuove risorse di carattere morale. Piuttosto che agire successivamente mediante la predisposizione di sistemi legali e sanzionatori volti alla punizione di tali comportamenti scorretti, dal punto di vista giuridico ma, soprattutto, morale, si rende necessario il recupero e l'utilizzo di comportamenti bancari corretti per fornire un'adeguata tutela e difesa alle parti deboli coinvolte in tali odiosi rapporti, ossia famiglie, imprese, enti ed associazioni, al fine di riportare tutte queste realtà su di un piano paritario nei confronti dei grandi istituti bancari e creditizi;
l'anatocismo bancario e l'usura bancaria costituiscono una pratica oramai largamente utilizzata da parte di molti istituti di credito italiani, dalla quale deriva una patologica e smisurata maturazione degli interessi a debito, che si riflette sul sostrato produttivo del nostro Paese, aggredendo il patrimonio industriale, artigianale ed agricolo italiano, da sempre costituente il tradizionale corpo produttivo del nostro Paese;
tale prassi, invalsa soprattutto a seguito di quello che viene definito "credit crunch", vale a dire la contrazione del credito bancario a famiglie ed imprese dovuta principalmente alla perdurante crisi economico-finanziaria, deriva da un'interpretazione distorta del divieto di anatocismo posto dall'articolo 1283 del codice civile, secondo la quale gli istituti di credito hanno introdotto un uso condiviso nel circuito bancario di stipula dei contratti bancari con capitalizzazione trimestrale degli interessi a favore delle banche e con tassi che violano la legge n. 108 del 1996, tale primaria fonte normativa in tema di usura fornisce indicazioni che si discostano dalle istruzioni fornite nelle circolari della Banca d'Italia per quanto attiene alla cosiddetta commissione di massimo scoperto, e, proprio riguardo a tali circolari, la sezione II penale della Suprema Corte di cassazione con sentenza n. 46669 del 19 dicembre 2011 ha statuito che "le circolari e le istruzioni della Banca d'Italia non rappresentano fonti di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo";
tale comportamento contrattuale viola evidentemente l'articolo 1284 del codice civile con conseguente nullità del contratto ex articoli 1418, 1325, e 1346 del codice civile; si ricorda che, con sentenza della Corte di cassazione del 4 novembre 2004, n. 21095, venne statuita l'illegittimità dell'anatocismo anche per i contratti stipulati in data anteriore a detta pronuncia;
precedentemente a tale pronuncia l'articolo 25, comma 2, del decreto legislativo n. 342 del 1999 introduceva un nuovo comma all'articolo 120 del decreto legislativo n. 385 del 1993, testo unico bancario (TUB), con il quale si stabilivano le modalità di produzione e di calcolo degli interessi sugli interessi;
con la legge di stabilità per il 2014 (legge n. 147 del 2013) veniva modificato l'articolo 120, comma 2, del decreto legislativo n. 385 del 1993 che sanciva il principio volto ad assicurare ai clienti degli istituti di credito il rispetto delle regole di capitalizzazione degli interessi attivi e passivi, creando a parere dell'interrogante delle incongruenze e delle ambiguità sulla posizione del Governo in materia;
i dati forniti dalla SDL SpA di Brescia (società per la tutela dei consumatori e degli utenti che opera tramite la SDL Fondazione ed il suo Centro Studi) in quello che costituisce il primo report italiano in materia, il "Report Nazionale dell'Usura della Banca e nella Banca", presentato per la prima volta nel 2014 in varie città italiane unitamente a magistrati, a CONFAPI nazionale, nonché all'Istituto nazionale dei revisori legali, mostrano un quadro preoccupante della crisi economica del nostro Paese;
a tal proposito è bene evidenziare come tale società, perseguendo finalità di solidarietà sociale, non solo si proponga di incrementare l'occupazione dei giovani laureati nel campo della consulenza ed assistenza nel settore bancario, ma svolga anche una attività concreta e diretta alla tutela dei soggetti di impresa dai rischi derivanti dall'usura e dall'anatocismo bancari e dal sovra indebitamento che ne deriva, contribuendo, a tal fine, alla formazione e alle iniziative di studio e di ricerca necessarie in tale delicatissimo e cruciale settore;
infatti su circa 47.000 conti correnti aziendali esaminati più del 98 per cento risulterebbe affetto da usura oggettiva, nel 71 per cento dei casi i tassi di interesse passivi erano superiori al tasso di soglia fissato trimestralmente dalla Banca d'Italia, e nel 74 per cento dei casi sarebbe stata rilevata usura soggettiva. Percentuali simili sarebbero state riscontrate su conti correnti privati;
a parere dell'interrogante la problematica richiede particolare attenzione viste le gravi conseguenze che si ripercuotono sulle imprese e le famiglie;
sostenere con strumenti normativi tutte le realtà che oggi rappresentano l'ultimo baluardo in difesa dello strapotere lobbistico e affaristico delle banche, e collaborare a creare una coscienza di responsabilità sociale dell'impresa e di pacificazione dell'ambiente nel quale i nostri operatori economici agiscono è anche compito del legislatore,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo abbia intenzione di avviare una campagna di sensibilizzazione sociale e culturale sull'argomento in premessa;
se voglia includere la SDL SpA di Brescia nella consulta anti-usura nazionale;
quale sia la sua posizione in merito alle interpretazioni, a giudizio dell'interrogante errate, fornite nelle circolari nonché nelle istruzioni della Banca d'Italia;
se stia adottando o abbia intenzione di adottare iniziative normative in relazione alle criticità descritte.