Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01914
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Atto n. 3-01914 (in Commissione)
Pubblicato il 7 maggio 2015, nella seduta n. 446
TAVERNA , AIROLA , BERTOROTTA , BUCCARELLA , BULGARELLI , CAPPELLETTI , CASTALDI , CATALFO , DONNO , LUCIDI , MANGILI , MONTEVECCHI , MORONESE , MORRA , PAGLINI , PUGLIA , SANTANGELO , SERRA - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014) stabilisce all'articolo 1, comma 229, che "Il Ministro della salute, con decreto da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentiti l'Istituto superiore di sanità e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, prevede anche in via sperimentale di effettuare, nel limite di cinque milioni di euro, lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie per la cui terapia, farmacologica o dietetica, esistano evidenze scientifiche di efficacia terapeutica o per le quali vi siano evidenze scientifiche che una diagnosi precoce, in età neonatale, comporti un vantaggio in termini di accesso a terapie in avanzato stato di sperimentazione, anche di tipo dietetico. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della salute definisce l'elenco delle patologie di cui al primo periodo. Al fine di favorire la massima uniformità dell'applicazione sul territorio nazionale della diagnosi precoce neonatale e l'individuazione di bacini di utenza ottimali proporzionati all'indice di natalità, è istituito presso l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.na.s.) un Centro di coordinamento sugli screening neonatali". L'art. 1, comma 167, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015) prevede un incremento dello stanziamento di ulteriori 5 milioni annui, a decorrere dal 2015;
si apprende dal sito dell'Istituto superiore di sanità che sarà avviato il corso di formazione a distanza (FAD) con il titolo "Screening neonatale esteso per la prevenzione di malattie metaboliche congenite (malattie rare)" organizzato dal Centro nazionale malattie rare (CNMR) e dall'Ufficio relazioni esterne (URE) dell'Istituto superiore di sanità;
il corso della durata di 32 ore, è disponibile gratuitamente fino al 18 marzo 2016, sulla piattaforma per la formazione a distanza dell'Istituto superiore di sanità EDUISS;
l'iniziativa, si legge sul sito dell'Istituto superiore di sanità, è realizzata con il supporto finanziario del Ministero della salute nell'ambito del progetto "Screening neonatale esteso: proposta di un modello operativo nazionale per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari nelle diverse Regioni - Programma CCM 2011";
tale progetto ha un costo di 200.000 euro, ha una durata di 24 mesi e possono partecipare tutte le Regioni;
nell'allegato 2 del progetto, si elenca una serie di obiettivi. In particolare, l'obiettivo generale è la "Definizione di una strategia nazionale per lo sviluppo e l'applicazione dello screening neonatale esteso" e tra gli altri obiettivi è prevista la "Definizione delle malattie da includere nel programma nazionale per lo screening allargato" e la compilazione di una lista di malattie da includere con diverse priorità nel programma screening (obiettivo specifico 2). Il risultato atteso da questo obiettivo, si legge nell'allegato 3 del progetto, è rappresentato dal numero delle regioni che: a) applicano la definizione di selezione delle malattie da sottoporre a screening; b) adottano la lista di malattie con diverse priorità nel programma di screening;
considerato che:
il comma 229, dell'articolo 1, della legge n. 147 del 2013 stabilisce che spetta al Ministro della salute definire l'elenco delle patologie metaboliche ereditarie da sottoporre a screening neonatale e specifica, altresì, che è istituito presso l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.na.s.) un Centro di coordinamento sugli screening neonatali al fine di favorire la massima uniformità dell'applicazione sul territorio nazionale della diagnosi precoce neonatale e l'individuazione di bacini di utenza ottimali proporzionati all'indice di natalità;
a parere degli interroganti, alla luce delle attuali disposizioni normative, non è comprensibile la necessità di fissare come obiettivo nel progetto "Screening neonatale esteso: proposta di un modello operativo nazionale per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari nelle diverse Regioni", la selezione delle malattie da sottoporre a screening (obiettivo specifico 2). Tale previsione, infatti, oltre ad essere in contrasto con quanto previsto dalla legge di stabilità, comporterebbe una frammentazione e sovrapposizione di compiti a livello nazionale e regionale;
considerato, inoltre, che:
il Sottosegretario di Stato alla salute De Filippo, in data 26 marzo 2015, ha risposto in 12a Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato all'interrogazione 3-01123, sullo screening neonatale. In particolare, in riferimento al comma 229 dell'articolo 1 della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014) ha fatto presente che "il testo del decreto attuativo è stato predisposto attraverso un apposito Gruppo di lavoro, istituito dal Ministero, a cui hanno partecipato rappresentanti dell'ISS, dell'Age.na.s., delle direzioni del Ministero della salute coinvolte (Programmazione e Prevenzione) e alcuni rappresentanti regionali indicati dalla Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni, tutti soggetti citati nel comma 229, nonché da esperti delle società scientifiche del settore..il Gruppo di lavoro, sulla base di uno studio attento della letteratura scientifica e della realtà italiana, ha operato, tenendo conto della necessità di armonizzare la situazione estremamente variegata del panorama nazionale, sia dal punto di vista dell'offerta sia da quello strutturale, dei centri di "screening" esistenti. Il Gruppo di lavoro ministeriale, ha provveduto a definire, l'elenco delle patologie metaboliche ereditarie per le quali effettuare lo "screening", elaborando un pannello con l'elenco delle patologie da sottoporre a "screening" neonatale esteso (...). Lo schema di decreto è stato trasmesso al Garante per la protezione dei dati personali per acquisirne il parere, che, a breve, dovrebbe essere trasmesso. Successivamente è previsto un ultimo passaggio alla conferenza Stato-regioni, prima della sua emanazione";
secondo la disposizione contenuta nel comma 229, dell'articolo 1, della legge n. 147 del 2013, la definizione dell'elenco delle patologie da sottoporre a screening doveva essere stilato nei primi 3 mesi del 2014 e, pertanto, ad oggi si ha un ritardo di oltre un anno,
si chiede di sapere:
se e come sia stato utilizzato lo stanziamento previsto dal comma 229, dell'articolo 1, della legge n. 147 del 2013, pari a 5 milioni di euro per il 2014;
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno, al fine di fornire elementi conoscitivi di base e di aggiornamento professionale, attivare il corso sullo screening neonatale esteso solo dopo avere provveduto a definire, a livello ministeriale, così come previsto dall'articolo 1, comma 229, della legge n. 147 del 2013, l'elenco delle patologie metaboliche ereditarie per le quali effettuare lo screening, evitando così una sovrapposizione di compiti a livello regionale e nazionale, in quanto la definizione di selezione delle malattie da sottoporre a screening allargato, è un obiettivo previsto anche nel progetto "Screening neonatale esteso: proposta di un modello operativo nazionale per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari nelle diverse Regioni".