Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03849
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Atto n. 4-03849
Pubblicato il 28 aprile 2015, nella seduta n. 437
AIELLO - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'acufene è una patologia di cui non si sente parlare tutti i giorni. Eppure, in Italia affligge oltre il 10 per cento della popolazione. Studi recenti hanno calcolato che in Europa ne sarebbe colpito tra il 10 e il 20 per cento della popolazione;
viene generalmente definito acufene un disturbo costituito da rumori che vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o, in generale, nella testa, e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita di chi ne soffre. I rumori si originano all'interno dell'apparato uditivo, ma alla loro prima comparsa vengono illusoriamente percepiti come suoni provenienti dall'ambiente esterno. Spesso tale patologia viene liquidata come un 'disturbo fastidioso', ma in molti casi può degenerare fino a diventare una malattia invalidante dal punto di vista dell'assetto psicologico ed emozionale: si tratta, infatti, di un suono continuo e costante di diversa intensità (fischio o un ronzio). Nonostante l'acufene conduca, in casi estremi, a stati di forte depressione o addirittura alla morte per suicidio, non esiste ancora in Italia una ricerca finalizzata allo studio di questa patologia;
varie sono le classificazioni degli acufeni proposte dagli studiosi nell'arco di mezzo secolo: esistono gli acufeni "oggettivi", molto rari e che si presentano come suoni che si generano all'interno del corpo umano, come ad esempio quelli originati da un flusso vascolare particolare o da contrazioni muscolari. Con tecniche particolari, è possibile ascoltare dall'esterno il suono generato; ci sono gli acufeni "soggettivi", i più comuni e che si individuano nei casi in cui il soggetto percepisce un suono che non è ascoltabile dall'esterno e che può essere provocato da farmaci come l'aspirina (acido acetilsalicilico), da alcuni antibiotici (aminoglicosidi), ma anche da alcool, caffeina e antidepressivi. Le cause che determinano l'insorgere dell'acufene soggettivo sono spesso oscure;
considerato che:
l'associazione italiana Tinnitus-Acufene onlus (Ait) lotta per tutelare i 5 milioni di cittadini italiani portatori di questa patologia; ad esempio, per incentivare e canalizzare risorse nelle ricerca, l'associazione, nonostante viva delle sole quote associative e senza finanziamenti né pubblici né privati, si è anche fatta promotrice di borse di studio presso gli atenei di Trieste e Udine su argomenti attinenti agli acufeni;
l'associazione, che conta più di 2.000 iscritti in Italia, ha dato il via a studi di ricerca presso l'Università di Pavia, con la collaborazione della professoressa Paola Perin, e presso l'istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano, diretto dal professor Silvio Garattini;
in un periodo di grave recessione economica è impensabile che si possano portare avanti tali studi di ricerca senza un aiuto concreto da parte del Ministero della salute, che potrebbe dare un apporto sostanziale ai centri di ricerca nella definizione delle cause della malattia e nella definizione di un protocollo terapeutico efficace,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda intervenire riconoscendo, ai sensi del decreto ministeriale n. 329 del 1999 e successive modifiche, l'acufene come malattia cronica e invalidante, in modo da garantirne l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza (LEA);
se intenda, altresì, favorire le opportune iniziative affinché siano incentivati gli studi e le ricerche su tale grave patologia, dai quali sviluppare un protocollo terapeutico efficace.