Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03766
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Atto n. 4-03766
Pubblicato il 8 aprile 2015, nella seduta n. 424
DI BIAGIO , AUGELLO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
nel 2007 sono stati iniziati i lavori per la realizzazione della linea C della metropolitana di Roma, che avrebbero dovuto concludersi il 30 aprile 2011;
il costo previsto per la realizzazione dell'opera avrebbe dovuto essere di 2,9 miliardi di euro per tutta la sua lunghezza, da Pantano - Monte Compatri a piazzale Clodio;
ad oggi a causa di errori progettuali che hanno dato luogo a contenziosi, di progetti di variante e di inchieste giudiziarie, l'opera non solo non è stata ultimata, ma ha prodotto ulteriori ed ingenti costi certificati per "imprevisti", "varianti", "adeguamento prezzi materiale" ed altro;
in particolare nel giugno del 2008, a causa degli errori progettuali, il consorzio delle imprese costruttrici, composto da Vianini, Ansaldo, Astaldi e dalle cooperative Ccc e Cmb, ha richiesto agli enti finanziatori (Stato per il 70 per cento, Comune per il 18 per cento e Regione Lazio per il 12 per cento) l'ulteriore somma di 2 miliardi di euro per la realizzazione delle 24 varianti al progetto originale resesi necessarie;
a fronte di tale richiesta si è instaurato un arbitrato a seguito del quale si è giunti, il 6 settembre 2011, ad una transazione con la quale l'originaria richiesta di 2 miliardi di euro è stata ridotta a 230 milioni di euro;
nonostante però la delibera Cipe dell'11 dicembre 2011 abbia ratificato tale accordo transattivo, i lavori di realizzazione della linea C della metropolitana non sono proseguiti, in quanto, nelle more, il consorzio ha accumulato altre 4 riserve di 235 milioni di euro, per costi imputabili ai 2 anni precedenti di "ispezione" delle precedenti varianti;
per superare l'impasse il 9 settembre 2013 è stato sottoscritto presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il cosiddetto "atto attuativo" della citata delibera Cipe, che prevede la corresponsione al consorzio della somma di 320 milioni di euro giustificati come "ulteriori costi per il 3,075 per cento";
tale aumento del 3,75 per cento risulta però ingiustificato, tanto da essere stato oggetto di indagine da parte della magistratura contabile e ordinaria;
a ciò deve inoltre aggiungersi che allo stesso accordo si è pervenuti nonostante il parere contrario dell'ufficio legale di Roma metropolitane, tant'è che tale accordo è stato sottoscritto da un legale esterno, l'avvocato Francesco Sciaudone;
tale "atto attuativo" avrebbe dovuto porre fine a qualsiasi contenzioso o pretesa economica del consorzio dei costruttori, ma nonostante questo vi è ad oggi pendente una richiesta da parte dello stesso di 192 milioni di euro per ritardi sui pagamenti;
dall'inchiesta "Grandi Opere" condotta dalla Procura di Firenze sarebbero emerse intercettazioni relative ai lavori della linea C della metropolitana di Roma ed in particolare a presunti meccanismi per farne lievitare illecitamente i costi, cosa che avrebbe portato i magistrati di Firenze a trasmettere gli atti alla Procura di Roma;
la metropolitana di Roma è stata definita dalla Corte dei conti, che indaga sull'opera, come la "più costosa di Europa", a fronte di una lievitazione dei costi di quasi 700 milioni di euro,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo, per quanto di sua competenza, intenda porre in essere al fine di assicurare la regolare esecuzione dei lavori, secondo le scadenze previste e senza che ciò comporti ulteriori ed ingiustificati costi;
quali siano gli intendimenti del Ministro in relazione all'ulteriore richiesta di 192 milioni di euro avanzata dal consorzio dei costruttori per ritardo nei pagamenti e se si intenda attivare la clausola che prevede il pagamento di una penale per ritardo nella consegna dei lavori.