Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03702

Atto n. 4-03702

Pubblicato il 25 marzo 2015, nella seduta n. 417

RICCHIUTI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

la lotta alle mafie è compito di tutti e richiede una coscienza civile diffusa, affinché il lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine non sia svolto in solitudine;

la distrazione della politica, l'inedia e la disattenzione dell'opinione pubblica creano un clima favorevole all'infiltrazione mafiosa nella società;

una vera trincea contro le mafie è dunque costituita, in primo luogo, da una comunità animata da curiosità intellettuale, dalla voglia di sapere, di scoprire, di vivere libera, senza condizionamenti, nella legalità e nel rispetto del prossimo, lontana dal malaffare e dalla violenza;

perché questo accada è quindi essenziale il ruolo di informazione svolto dalla libera stampa che, non a caso, ha visto colpire protagonisti efficaci del giornalismo d'inchiesta come Mauro De Mauro, Giuseppe Fava, Giancarlo Siani e Mauro Rostagno e molti altri;

Peppino Impastato, del resto, diceva sempre che la mafia uccide, ma il silenzio anche;

sono particolarmente preoccupanti i recenti casi di indagini e processi a carico di giornalisti, rei soltanto di aver svolto il loro dovere d'informare. Si fa riferimento, in particolare, ai casi di Mantova e di Cosenza. Nel primo caso, i cronisti della "Gazzetta di Mantova" Rossella Canadè, Igor Cipollina, Gabriele De Stefani nonché il direttore Paolo Boldrini sono stati indagati per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale per avere, in ipotesi, reso noti contenuti di atti relativi all'inchiesta Pesce, un pericoloso clan di 'ndrangheta;

nel secondo caso, il giornalista Agostino Pantano di "Calabria Ora" (testata che ha ora cessato le pubblicazioni) è accusato nientemeno che di ricettazione, per avere pubblicato notizie relative allo scioglimento del Comune di Taurianova (Reggio Calabria), disposto ai sensi dell'art. 143 del testo unico sugli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000;

a quest'ultimo proposito, a personale avviso dell'interrogante, l'accusa parrebbe assai precaria, dal momento che il delitto da cui proverebbe la cosa oggetto della ricettazione, vale a dire la rilevazione di segreti d'ufficio, dovrebbe presupporre una segretezza stabilita per legge o da altra fonte idonea a integrarla;

la segretezza delle relazioni prefettizie prodromiche allo scioglimento dei Comuni è del tutto priva di agganci legislativi, posto che la proposta ministeriale di scioglimento e il relativo decreto del Presidente della Repubblica (che generalmente ne recepiscono il contenuto) sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale e tanto più che il comma 11 del medesimo art. 143 prevede che il sindaco del Comune sciolto sia incandidabile, ciò che quindi deve essere reso noto alla comunità degli elettori dell'ente locale;

in definitiva, l'avvio di queste due inchieste sembra davvero frutto, a giudizio dell'interrogante, di un eccesso di zelo da parte degli uffici giudiziari, che potrebbe oggettivamente fare il gioco di chi vorrebbe una stampa meno libera,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto illustrato;

se disponga di dati sulle indagini a carico di giornalisti per attività di cronaca su processi di mafia e sui relativi esiti.