Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03658
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Atto n. 4-03658
Pubblicato il 18 marzo 2015, nella seduta n. 412
FUCKSIA , GIROTTO , MORRA , CATALFO , PUGLIA - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
il gruppo Merloni, leader del settore elettrodomestici nel nostro Paese, ha rappresentato, anche dal punto di vista occupazionale, un'importante realtà italiana, in particolare per il territorio umbro-marchigiano dove era localizzata la maggior parte dei suoi stabilimenti;
negli anni 2007-2008 questo gruppo, come molti fiori all'occhiello del mondo produttivo italiano (per citarne qualcuno, Sangemini SpA e ora Sangemini Fruit, Basell, Meraklon, Treofan) è stato colpito da una grave crisi, con conseguenze negative non solo per i lavoratori alle dirette dipendenze dell'azienda, ma anche per tutto l'indotto locale collegato ovviamente a questa società. Nel 2008 la Antonio Merloni SpA, su richiesta del suo management, veniva sottoposta a procedura di amministrazione straordinaria, che ha previsto la cessione dei complessi aziendali. In tale contesto e al fine di mantenere i livelli occupazionali, in data 19 marzo 2010, veniva sottoscritto un accordo di programma per la reindustrializzazione dell'area interessata dalla crisi, con individuazione di risorse finanziarie nazionali e regionali. Da parte del Ministero dello sviluppo economico ai sensi del decreto-legge n. 120 del 1989, recante "Misure di sostegno e di reindustrializzazione in attuazione del piano di risanamento della siderurgia", convertito, con modificazioni, dalla legge n. 181 del 1989, venivano stanziati 35 milioni di euro;
nel dicembre 2011 è avvenuta (al prezzo di 10 milioni di euro) la cessione del ramo di azienda destinato allo svolgimento dell'attività di design, produzione e commercializzazione di elettrodomestici umbro-marchigiano alla società J.P. Industries SpA, la quale siglava allo stesso tempo con i sindacati un accordo che permetteva la ricollocazione di circa 700 unità lavorative. Tale operazione di vendita alla J.P. Industries SpA rendeva necessaria una ridefinizione delle finalità di impiego delle risorse stanziate in forza del decreto-legge n. 120 del 1989. Si è proceduto pertanto, in data 18 ottobre 2012, alla rimodulazione dell'accordo di programma del 2010, che ha sancito l'adozione di un progetto di riconversione e riqualificazione industriale articolato sulla promozione imprenditoriale e sulle politiche attive del lavoro. Il Ministero per l'attuazione di questi 2 interventi, promuoveva una forte collaborazione tra le Regioni Umbria e Marche e Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa;
considerato che:
per quanto concerne la procedura di vendita dei beni produttivi della ex Merloni alla J.P Industries, nel settembre 2013 il Tribunale di Ancona, su ricorso delle banche creditrici e del Comitato metalmeccanici umbri, ha dichiarato la nullità dell'atto di cessione del 27 dicembre 2011. Il Tribunale ha infatti accertato la macroscopica violazione dei criteri legali di determinazione del prezzo del complesso aziendale. La sentenza ha sottolineato che "a fronte di un valore dell'azienda già prudenzialmente indicato in 54 milioni di euro, la cessione è avvenuta al prezzo di 10 milioni di euro, così che il valore di cessione si trova in un rapporto di 1 a 5,4 rispetto al valore di stima". Tale contenzioso, ancora in corso, ha di fatto bloccato l'accordo sindacale del novembre 2011 che prevedeva la riassunzione di 700 persone;
l'accordo di programma del 2010, e sue successive rimodulazioni, tra il Ministero e le Regioni Marche e Umbria, che avrebbe dovuto incentivare la reindustrializzazione è rimasto, di fatto, lettera morta, non avendo prodotto né progetti di attività imprenditoriale, né risultati occupazionali. Infatti nonostante l'avvicinarsi della scadenza di quell'accordo (prevista per il mese di marzo 2015), i 35 milioni stanziati sono rimasti inutilizzati con rischio di perdita definitiva di lavoro per circa 2.000 lavoratori (compresi i 700 ancora non riassorbiti dalla J.P Industries), di cui 1.400, da ottobre 2014, in mobilità;
in data 28 gennaio 2015 si è svolto un incontro al Ministero, nel quale il vice ministro De Vincenti aveva assicurato tempi brevissimi per la firma della proroga dell'accordo di programma tra Governo e Regioni, nonché per il varo (dopo gli ultimi confronti con la Conferenza delle Regioni) di una modifica della legge 181/1989 per favorire gli investimenti, e anche un'azione decisa per una risoluzione della vertenza J.P.;
il 18 aprile 2015 avverrà l'incontro tra il Ministero dello sviluppo economico e le Regioni Marche e Umbria per la sottoscrizione dell'atto integrativo relativo alla proroga di 2 anni dell'accordo di programma sull'ex Antonio Merloni,
si chiede di sapere:
al di là della proroga dell'accordo di programma, quali azioni di monitoraggio il Ministro in indirizzo intenda promuovere per verificare, nel tempo, l'effettiva attuazione di progetti imprenditoriali validi ed efficaci, volti ad un concreto rilancio industriale dell'area ex Merloni, nonché al riassorbimento dei lavoratori e quali iniziative intenda assumere per semplificare le procedure di ingresso degli investitori e rendere i criteri di valutazione più accessibili anche alle piccole e medie imprese;
se non ritenga opportuno, visto il mancato raggiungimento di apprezzabili risultati per quanto riguarda lo sviluppo di progetti imprenditoriali, adottare forme di controllo più incisive rispetto all'attività di Invitalia nella promozione imprenditoriale sul territorio umbro-marchigiano, anche assegnando scadenze ed obiettivi a medio termine;
quali iniziative intenda adottare per accertare le responsabilità dei commissari in merito alla vicenda J.P. Industries, adottando altresì tutte le iniziative necessarie per verificare la correttezza dell'intera operazione di cessione aziendale.