Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03471
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Atto n. 4-03471
Pubblicato il 17 febbraio 2015, nella seduta n. 392
SIMEONI , VACCIANO , MUSSINI , BIGNAMI , GAMBARO , DE PIETRO , BOCCHINO , MASTRANGELI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
per gli autori di reati condannati, dichiarati incapaci di intendere e di volere, è prevista la misura detentiva all'interno degli ospedali psichiatrici giudiziari;
in Italia tali istituti sono stati ridotti nel tempo a soli 7, dislocati in varie regioni e destinati ad accogliere pazienti psichiatrici condannati provenienti da tutto il territorio nazionale;
con l'entrata in vigore del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9, fu stabilito il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e la chiusura di tali strutture entro il 31 marzo 2013; come riportato nel report redatto dalla Società italiana di psichiatria (SIP) era chiaro che le Regioni non avrebbero potuto rispettare questo termine temporale a seguito di ritardi nell'emanazione dei decreti ministeriali attuativi ed a seguito dell'attivazione delle procedure di appalto per edilizia sanitaria, volte alla realizzazione delle residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (REMS), solitamente caratterizzate da tempi molto lunghi;
lo stesso legislatore ha ritenuto di intervenire nuovamente in materia, prendendo atto dell'impossibilità di superare gli ospedali psichiatrici giudiziari nel 2013, prorogando il termine per il loro superamento al 1° aprile 2014 con il decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2013, n. 57, ed infine al 31 marzo 2015 con il decreto-legge 30 marzo 2014, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 maggio 2014, n. 81;
nel frattempo, a fronte delle numerose proroghe concesse il commissario ad acta per la sanità della Regione Lazio ha stabilito con decreto n. U000300 del 13 luglio 2013, di aver individuato 3 strutture extraospedaliere atte a sostituire gli OPG, tutte concentrate intorno alla capitale in particolare nelle Asl Rm/A, Rm/G e Rm/C. Sembra che il territorio del Lazio, quando si tratta di assistenza sanitaria, si limiti alla sola capitale a discapito dei servizi nelle ASL dei restanti distretti laziali;
un caso è quello della ASL di Latina, facente parte sempre della Regione Lazio che è tuttora tra le Regioni sottoposte a piano di rientro, che tra le tante insufficienze nella fornitura dell'assistenza sanitaria al territorio mostra l'evidente inadeguatezza anche sul fronte dell'assistenza ai pazienti psichiatrici. Latina è una realtà territoriale che non sarebbe in grado di gestire neppure i detenuti psichiatrici che necessitano di livello assistenziale di minore intensità, e dovrebbero essere seguiti in strutture dove vengono assicurati percorsi a vocazione riabilitativa e psicosociale;
la ASL di Latina attualmente è nelle condizioni di non riuscire a garantire neppure l'assistenza ai comuni pazienti psichiatrici; risulta infatti agli interroganti che il reparto di Psichiatria dell'ospedale "Santa Maria Goretti" di Latina è stato chiuso, nell'estate 2014, a seguito di sopralluogo da parte dei NAS che, come riportato dall'articolo pubblicato da "Latina Oggi Notizie" del 6 giugno 2014, "hanno riscontrato gravi carenze strutturali e l'inadeguatezza dei locali che ospitano i malati tanto da ritenere opportuno valutare la chiusura del reparto. La direzione aziendale ha subito indetto la chiusura, entro il prossimo 20 giugno, del reparto in modo da risolvere le problematiche dei pazienti ricoverati";
l'iniziativa regionale per il superamento degli OPG ha previsto il coinvolgimento della ASL Latina solo per quanto riguarda l'aggiornamento e la formazione del personale socio-sanitario che si troverà a dover gestire la nuova tipologia di pazienti, cioè pazienti autori di reato che necessitano in alcuni casi anche di misure di sorveglianza per garantire la sicurezza;
nei fatti però le ASL locali si trovano a fronteggiare una situazione di taglio continuo delle risorse che, come nel caso di Latina, non consentono neppure il mantenimento delle condizioni minime (a livello di strutture e di personale) per assistere i comuni pazienti psichiatrici. Ad oggi i pazienti "sfrattati" dal reparto Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Santa Maria Goretti sono ospitati in alcuni locali provvisori nei pressi del pronto soccorso, e in alcuni casi trasferiti in strutture idonee ubicate fuori regione; il pronto soccorso è a sua volta prossimo al collasso. Ciò delinea una situazione reale di incapacità di assicurare assistenza sanitaria sul territorio che pone l'interrogativo su quali reali possibilità ha, ad oggi, la sanità di affrontare dignitosamente il superamento degli OPG;
considerato inoltre che l'articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto all'assistenza sanitaria e lo Stato, attraverso il sistema sanitario regionale, è tenuto ad assicurarlo,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative intenda intraprendere per la risoluzione delle gravi situazioni di emergenza, che si verificano nella ASL di Latina come in altre ASL del nostro Paese e che pregiudicano l'erogazione anche dei servizi sanitari e socio-sanitari essenziali;
se non ritenga opportuno verificare, attraverso un'apposita indagine, la concreta possibilità di attuazione del piano di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e gli effetti sul sistema sanitario-psichiatrico nazionale;
quali iniziative intenda intraprendere per accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti amministratori, coinvolti nei fatti esposti.