Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01475

Atto n. 3-01475 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 26 novembre 2014, nella seduta n. 360

FASANO - Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. -

Premesso che:

la legge n. 190 del 2012, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", fa esplicito riferimento, come noto, al valore della formazione per prevenire fenomeni di corruzione e di illegalità nella pubblica amministrazione;

la legge individua, al riguardo, al comma 11 dell'art. 1 nella "Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione" la struttura deputata ad assolvere tale compito "senza nuovi maggiori oneri per la finanza pubblica";

a quanto risulta all'interrogante la Regione Lazio con accordo quadro del 5 agosto 2013 a firma del presidente Nicola Zingaretti, del presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri (SNA) Giovanni Tria e del commissario straordinario dell'istituto di studi giuridici "Arturo Carlo Jemolo", Alessandro Sterpa, siglava un rapporto di collaborazione tra i soggetti firmatari per avviare attività di formazione in materia di anti corruzione e trasparenza previsto dalla legge n. 190 del 2012;

l'accordo operativo affidava all'istituto Jemolo e alla SNA la progettazione, l'organizzazione e la realizzazione dei corsi. L'accordo aveva una validità di 2 anni e la copertura finanziaria era garantita dalla Regione Lazio attraverso l'istituto Jemolo e Asap;

considerato che, a quanto risulta all'interrogante:

con lettera a firma del presidente Zingaretti, del 17 giugno 2013 n. 229431, avente per oggetto "percorsi formativi in materie di prevenzione della corruzione e trasparenza" inviata a tutti i direttori generali e commissari straordinari delle aziende sanitarie del Lazio, segnalava che la scuola di pubblica amministrazione, in accordo con il segretario generale della Giunta della Regione Lazio, è disponibile ad assicurare la formazione alla Regione, agli enti pubblici, agli enti locali del Lazio e alle società partecipate e controllate in materia di anticorruzione e trasparenza, attraverso l'istituto Arturo Carlo Jemolo Al riguardo, sottolineava l'opportunità di prendere contatti con l'istituto Jemolo, quale soggetto qualificato ad assicurare gli adeguati livelli di formazione;

con lettera a firma del direttore regionale Salute ed integrazione sociosanitaria, dottoressa Flori Degrassi e del dirigente dell'area Formazione regionale, dottoressa Marinella D'Innocenzo del 17 luglio 2014 n. 414551 avente per oggetto "corsi di formazione in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione", comunicava che l'Area formazione della Direzione salute ed integrazione sociosanitaria, "in accordo con l'Istituto Jemolo, promuove percorsi formativi diretti al personale dipendente delle strutture sanitarie della Regione Lazio". A tale proposito, si rappresentava che i "costi per la partecipazione sono a carico delle Aziende richiedenti e verranno dimensionati sulla base del numero dei partecipanti";

constatato che, a quanto risulta all'interrogante:

l'istituto Jemolo, istituito con legge regionale del Lazio n. 40 dell'11 luglio 1987, trasformato in agenzia regionale con legge della Regione Lazio n. 27 del 2006, in situazione di persistente commissariamento dal 2007, risulta aver avviato, tra l'altro tramite la Scuola nazionale dell'amministrazione, corsi di formazione nell'ambito della ASL RmH, della ASL RmF e per i dirigenti e funzionari del quadro B delle aree a rischio del Consiglio regionale del Lazio;

in particolare, come si deduce dagli atti deliberativi delle ASL in questione, risulta che siano stati impegnati fondi specifici;

risulta altresì che l'istituto Jemolo ha comunicato recentemente l'indisponibilità della Scuola nazionale della pubblica amministrazione a dar vita ad altre iniziative formative prima del 2015, quantunque la legge faccia obbligo agli incombenti di provvedere in materia nel triennio 2014-2016,

si chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo risulti come si concilia quanto siglato con l'accordo quadro del 5 agosto 2013 ("la copertura finanziaria è garantita dalla Regione Lazio attraverso l'Istituto Jemolo e l'Asap") con quanto contenuto nella nota già menzionata della Regione Lazio del 17 giugno 2013 n. 22943;

se risulti quali siano i rapporti giuridico-commerciali tra l'istituto Carlo Jemolo e la Scuola nazionale della pubblica amministrazione e attraverso quali atti siano stati regolati;

come si concilia quanto espresso dalla legge n. 190 del 2012 al comma 11 dell'art. 1, e l'attività della SNA ai fini formativi, che deve avvenire "senza nuovi maggiori oneri per la finanza pubblica" con quanto contenuto nella nota della Regione Lazio del 17 giugno 2013 n. 22943, circa il fatto che i costi per la partecipazione ai corsi sono a carico delle aziende richiedenti commisurati al numero dei partecipanti e con la "lievitazione dei costi stessi" che all'interrogante risulta comunicata dal direttore dell'istituto Jemolo;

se risulti che l'attività di formazione di cui alla legge n. 190 del 2012 sia espletata in altre Regioni italiane con le stesse modalità in atto nella Regione Lazio e, nel caso, attraverso quali istituti;

se risulti quanto rappresentato sia coerente con lo spirito della legge n. 190 del 2012 e del decreto legislativo n. 33 del 2013, recante "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità", trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile 2013) e quali iniziative il Ministro intenda eventualmente intraprendere per allontanare le legittime perplessità che, a parere dell'interrogante, emergono da quanto esposto.