Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01470
Azioni disponibili
Atto n. 3-01470
Pubblicato il 26 novembre 2014, nella seduta n. 359
SCILIPOTI ISGRO' - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per gli affari regionali e le autonomie. -
Premesso che:
secondo l'articolo 97 della Costituzione i pubblici uffici devono assicurare il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione;
secondo la legge n. 400 del 1988, il Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 95, primo comma, della Costituzione, adotta le direttive per assicurare l'imparzialità, il buon andamento e l'efficienza degli uffici pubblici e promuove le verifiche necessarie e in casi di particolare rilevanza può richiedere al Ministro competente relazioni e verifiche amministrative;
secondo l'articolo 9 della Costituzione la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della nazione;
secondo l'articolo 112 della Costituzione il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale;
dopo ben 17 anni ancora si applicano le norme dell'articolo 8 della legge regionale del Lazio n. 29 del 1997, recante norme in materia di aree naturali protette regionali, relative alle misure di salvaguardia;
l'articolo 18, comma 1, stabilisce che ai sensi dell'articolo 54 dello statuto regionale, la vigilanza ed il controllo sull'attività dell'ente di gestione spettano alla Giunta regionale;
l'articolo 26, comma 2, stabilisce che il piano dell'area naturale protetta è redatto a cura dell'ente di gestione, con l'assistenza dell'agenzia regionale per i parchi, ed è adottato e trasmesso alla Regione entro 9 mesi dall'insediamento degli organi dell'ente di gestione;
il successivo comma 3 afferma che, decorso inutilmente il termine di cui al comma 2, la Giunta regionale di sostituisce all'ente di gestione per l'adozione del piano, affidandone la redazione alle proprie strutture competenti in materia o all'Agenzia regionale per i parchi, che devono provvedere nel termine di un anno;
il comma 6 recita che il piano dell'area naturale protetta ha valore anche di piano paesistico e di piano urbanistico ai sensi dell'articolo 25, comma 2, della legge n. 394 del 1991, e sostituisce i piani paesistici ed i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello. Il piano ha effetto di dichiarazione di pubblico generale interesse e di urgenza e di indifferibilità per gli interventi in esso previsti;
ancora l'articolo 37 stabilisce che oltre a quanto previsto dall'articolo 25, comma 2, sono incaricati di far rispettare la presente legge tutti i soggetti cui sono attribuiti poteri di accertamento e contestazione di illeciti amministrativi in base alla normativa vigente nonché gli ufficiali e gli agenti del Corpo forestale dello Stato;
l'articolo 48 termina con "È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Lazio",
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero che dopo ben 17 anni dall'istituzione dei parchi regionali del Lazio la quasi totalità di tali aree protette non abbia ancora redatto alcun piano d'assetto, e tra questi, in particolare, il parco regionale di Veio;
se risulti che presso il tribunale di Tivoli sarebbero stati presentati numerosi esposti per abuso di ufficio nei confronti dei funzionari degli Assessorati per l'urbanistica di alcuni enti territoriali facenti parte del parco regionale di Veio, e tra questi, in particolare, il Comune di Formello e, in caso affermativo, quali iniziative abbia sino ad ora avviato il tribunale territorialmente competente;
se corrisponda al vero che la situazione esposta stia causando disagi ai cittadini, tanto che sono in corso numerose cause civili presso il tribunale di Tivoli per risarcimento dei danni causati dagli abusi e dalle omissioni dei funzionari dei vari Assessorati per l'urbanistica dei Comuni che compongono il parco di Veio, e tra questi, in particolare, il Comune di Formello;
se il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali intenda sollecitare gli ufficiali del Corpo forestale dello Stato ad intervenire con azioni di competenza;
a chi debbano essere imputate le omissioni ed i ritardi nella redazione dei piani di assetto;
se corrisponda al vero che presso l'Assessorato per l'urbanistica del Comune di Formello giacciono inevase decine di pratiche di condono edilizio risalenti al 1985, e quali siano le motivazioni addotte per tali ritardi che stanno creando dei mancati introiti alle casse erariali;
più in particolare se tali omissioni abbiano di fatto permesso ad alcuni proprietari di ampliare la superficie edilizia degli immobili come, ad esempio, sarebbe avvenuto, per quanto risulta all'interrogante, all'interno delle particelle 208, 209 e 210 del foglio 19 dell'Agenzia del territorio dove risulterebbero essere stati realizzati manufatti adibiti a residenza, ricoveri vari e paddok per cavalli totalmente abusivi aumentando in tal modo superficie calpestabile all'interno della proprietà senza che la Polizia municipale preposta alla lotta all'abusivismo nel comune di Formello siano intervenuti, nonostante sia stato presentato un esposto presso la locale stazione dei Carabinieri;
se la situazione illustrata non sia l'occasione per rivedere la riorganizzazione degli agenti del Corpo forestale dello Stato, intensificando la loro presenza sul territorio, poiché a giudizio dell'interrogante le altre forze dell'ordine risulterebbero essere, se quanto sopra esposto corrispondesse al vero, troppo spesso assenti ed inoperose a individuare e sanzionare gli abusi;
se non si ritenga opportuno procedere con verifiche amministrative al fine di accertare eventuali responsabilità da parte dei funzionari preposti.