Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01433
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Atto n. 3-01433
Pubblicato il 18 novembre 2014, nella seduta n. 353
BERTUZZI , VACCARI , PIGNEDOLI , PAGLIARI , IDEM , COLLINA , BROGLIA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
tra il 20 e 29 maggio 2012 l'Emilia-Romagna è stata colpita da diverse scosse di terremoto, 2 delle quali di magnitudo 5,9, che hanno causato 27 vittime e centinaia di feriti;
le scosse sismiche sono state avvertite in tutto il territorio della pianura Padana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma anche in un'area molto vasta comprendente tutta l'Italia centro-settentrionale, in particolare Veneto e Lombardia;
in Emilia-Romagna i terremoti del 20 e 29 maggio hanno causato pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, alle opere di canalizzazione delle acque, nonché agli edifici ed ai monumenti storici e agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli;
come dalla relazione inviata alla Commissione europea, i danni del sisma sono stati stimati in 13 miliardi e 273 milioni di euro, di cui 11,5 miliardi nella sola Emilia-Romagna (in particolare nelle province di Modena e Ferrara), 980 milioni in provincia di Mantova e 51 milioni in provincia di Rovigo;
i comuni maggiormente colpiti sono stati 22 tra i complessivi 60 interessati da eventi sismici, 550.000 persone direttamente coinvolte, quasi un milione nell'intera area e 270.000 addetti tra agricoltura, industria e servizi;
considerato che:
oltre ai danni materiali su edifici pubblici, privati e storico-artistici, si aggiungono danni rilevanti di natura economica all'impianto produttivo regionale;
la zona colpita è ad alta industrializzazione, con un'agricoltura importante e di altissimo livello; nell'area del cratere infatti si produce circa il 2 per cento del Pil nazionale;
tra i maggiori rischi connessi ai danni subiti dalle abitazioni e dalle attività produttive, ci sono da considerare il rischio di chiusura delle attività, già messe a dura prova dalla crisi economica, e il conseguente innalzarsi del tasso di disoccupazione;
tenuto conto che:
nel 2012 è stato decretato lo stato d'emergenza per le zone colpite dal terremoto;
con il decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n.122 del 2012, è stato istituito il «Fondo per la ricostruzione delle aree colpite da sisma del 20-29 maggio 2012», con un budget di quasi 10 miliardi di euro;
l'ambito di applicazione del decreto-legge n. 74 del 2012 era inizialmente limitato ai territori dei comuni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, per i quali era stato disposto il differimento dei termini per l'adempimento degli obblighi tributari con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 1° giugno 2012 (art. 1, comma 1);
le misure contenute nel decreto ministeriale sono state valide fino alla fine del 2012;
in seguito, l'art. 67-septies del decreto-legge n. 83 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 134 del 2012, ha esteso l'applicabilità delle disposizioni al territorio dei comuni di Ferrara e Mantova, nonché, ove risultasse l'esistenza del nesso di causalità tra danni e i suindicati eventi sismici, di ulteriori comuni indicati nella normativa;
in considerazione dell'entità dei danni subiti e al fine di favorire il processo di ricostruzione e la ripresa economica nei territori interessati lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 maggio 2013 e poi, con il decreto-legge n. 43 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 71 del 2013, fino al 31 dicembre 2014;
considerato inoltre che:
i pagamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria sono stati sospesi in un primo momento fino al 30 settembre 2012 (decreto ministeriale 1° giugno 2012); successivamente la sospensione è stata prorogata fino al 30 novembre (articolo 8, comma 1, del decreto-legge n. 74 del 2012 e decreto ministeriale 24 agosto 2012). Infine il decreto-legge n. 174 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213 del 2014, ha previsto che i pagamenti suddetti fossero effettuati entro il 20 dicembre 2012, senza applicazione di sanzioni e interessi;
la situazione della regione emiliana è stata resa ancor più tragica, nel mese di gennaio 2014, per la rottura dell'argine del fiume Secchia, che ha causato l'allagamento di migliaia di ettari di terreni e aziende agricole, dei centri storici dei comuni di Bomporto e Bastiglia danneggiando case ed aziende commerciali e artigianali;
a 4 mesi dall'alluvione il Governo ha emanato il decreto-legge n. 74 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 93 del 2014, a favore delle zone colpite, nel quale si prevedono fondi per 210 milioni di euro da poter utilizzare in 2 anni, 2014 e 2015 (art. 1, comma 5);
l'articolo 3 del decreto-legge n. 4 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2014, prevede la sospensione dei versamenti tributari e contributivi con scadenza nel periodo compreso tra il 17 gennaio 2014 e il 31 ottobre 2014 e la possibilità di sospendere fino al 31 dicembre 2014 i pagamenti dei mutui in essere su richiesta delle vittime di danni patrimoniali;
a livello europeo, in data 19 dicembre 2012 la Commissione europea ha avviato un procedimento di concessione di aiuto di Stato per l'Italia destinato a compensare i danni arrecati dagli eventi sismici;
la normativa europea sugli aiuti di Stato prevede che "in assenza di una specifica giustificazione, la Commissione non autorizzerà proposte di aiuti presentate più di tre anni dopo il verificarsi dell'evento né proposte di aiuti il cui saldo possa essere versato oltre quattro anni dalla data dell'evento";
prendendo ad esempio il settore agricolo, degli oltre 5.000 edifici nei territori colpiti dal sisma, solo il 30 per cento è riuscito a presentare il progetto per la ricostruzione e la conseguente domanda di contributo alla UE;
tenuto conto che:
già la Regione Emilia-Romagna nel mese di settembre 2014 ha inviato alla rappresentanza in Italia della Commissione europea la formale richiesta di proroga degli aiuti per le imprese agricole che hanno riportato danni nel terremoto del 2012;
i territori che hanno beneficiato della sospensione, di cui al citato decreto-legge n. 4 del 2014, dovranno attualmente riprendere ad effettuare i versamenti e gli adempimenti tributari;
la situazione in Emilia-Romagna è ancora difficile da sostenere dal punto di vista economico e sociale proprio a causa delle tragedie che si sono susseguite in questi ultimi 2 anni, a cui si sono aggiunte anche due trombe d'aria;
per molti cittadini e per molte imprese, infatti, gli importi sono ancora insostenibili, almeno fin quando non si registrerà una piena ripresa dell'attività economica;
considerato anche che:
il Governo ha finora agito recependo buona parte delle proposte formulate dalla Regione, enti locali, associazioni di categoria, cittadini, mettendo in campo misure importanti ma non ancora esaustive a favore delle zone colpite dalle calamità naturali;
una buona notizia si apprende dal fronte amministrativo circa la giusta interpretazione della normativa vigente: dopo l'Inail, anche l'Inps nazionale ha confermato la possibilità di rateizzazione dei pagamenti, fino a un totale complessivo di 24 mesi, per gli imprenditori delle zone alluvionate e terremotate che, dal 17 novembre, dovranno ricominciare a versare i contributi e i premi assicurativi sospesi dopo l'alluvione del gennaio 2014;
l'Inps conferma appunto come l'evento alluvionale che ha colpito il territorio emiliano vada annoverato tra le cause eccezionali che devono dar luogo alla possibile dilazione dei pagamenti;
inoltre, come già detto, la Regione ha inviato alla Commissione europea la formale richiesta di proroga degli aiuti,
si chiede di sapere:
quale sia la valutazione dell'Agenzia delle entrate sui pagamenti in scadenza di competenza, viste le difficoltà dei cittadini e delle imprese che hanno subìto danni dall'evento sismico del maggio 2012;
quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare in caso di difformità di risposta dell'Agenzia delle entrate rispetto a quella fornita dagli istituti previdenziali citati;
se risulti se la domanda alla UE formulata dalla Regione Emilia-Romagna circa la richiesta di proroga degli aiuti per le imprese agricole che hanno riportato danni nel terremoto del 2012, già fatta propria dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, abbia ottenuto un parere dall'Unione europea.