Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02708

Atto n. 4-02708

Pubblicato il 24 settembre 2014, nella seduta n. 316

D'AMBROSIO LETTIERI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo;

a livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di "accoglienza integrata" che garantiscono oltre al vitto e all'alloggio anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico;

i progetti territoriali dello SPRAR sono caratterizzati da un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree metropolitane e da cittadine di provincia. A differenza del panorama europeo, in Italia la realizzazione di progetti SPRAR di dimensioni medio-piccole, ideati e attuati a livello locale, con la diretta partecipazione degli attori presenti sul territorio, contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell'accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socioeconomico dei beneficiari;

considerato che, a quanto risulta all'interrogante:

la programmazione e la gestione dello SPRAR, nella città di Bari, secondo la relazione ispettiva svolta dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) nel 2011, presenta molteplici incongruenze;

nel corso dell'accertamento si è rilevato che il Comune di Bari partecipava a bandi finanziati sia dal Ministero dell'interno (SPRAR) sia dal Ministero delle politiche sociali e del lavoro mediante accordo con l'Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI) ed aveva programmato, per il triennio 2010-2012, interventi a favore dell'area immigrazione per un importo complessivo di 900.000 euro a carico del Comune;

nell'ambito dello SPRAR il Comune ha gestito gli interventi per il biennio 2009-2010 mediante 2 selezioni ufficiose, con invito a presentare proposte progettuali ad organizzazioni non governative, con affidamento a 2 gruppi di associazioni onlus;

un primo progetto integrato denominato "Bari città aperta" per gli anni 2009-2010 è stato proposto ed affidato ad associazioni onlus per un importo complessivo di 312.134,33 euro all'anno e così la gestione di 15 posti, le cui convenzioni sono state stipulate annualmente e singolarmente pro quota con ognuna delle associazioni e nel corso annuale sono stati previsti servizi di integrazione da realizzarsi presso il CARA (centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari. Un secondo progetto integrato denominato "La casa dei ragazzi del mondo" per la tutela dei minori stranieri non accompagnati, per gli anni 2009-2010 è stato stipulato con cooperative sociali e onlus, per un importo di 489.921 euro all'anno;

un terzo progetto dell'ANCI denominato "La rosa dei venti" per la tutela dei minori stranieri non accompagnati, è stato finanziato dal Ministero del lavoro e la relativa convenzione è stata stipulata con una cooperativa sociale onlus (già soggetto attuatore dal 2008 della convenzione ANCI) per il periodo dal 1° marzo 2010 al 28 febbraio 2011 ed un importo complessivo di 385.000 euro;

successivamente, per l'attuazione della seconda fase del programma, il Comune di Bari ha sottoscritto una convenzione con l'ANCI relativa al periodo 1° marzo-31 agosto 2011 selezionando 6 strutture educative gestite da cooperative sociali. Con tali cooperative sono state stipulate 5 convenzioni che hanno coperto un arco temporale 1° marzo-31 agosto 2011 (in proroga poi sino al 31 dicembre 2011);

nelle ultime convenzioni sono state modificate le modalità di gestione passando dal sistema di importo globale per il periodo stabilito al sistema della retta pro die-pro capite di 81 euro da distribuire tra le 6 strutture selezionate. La somma preventivata si aggirava intorno a 310.000 euro;

i rapporti tra il Comune di Bari e gli enti gestori venivano regolati da apposita convenzione, che subordinava il pagamento delle attività all'erogazione dei contributi ministeriali destinati all'attuazione del progetto. In merito alle verifiche sulla gestione, il Comune controlla la coerenza della documentazione depositata nel registro generale delle spese, allegato al manuale unico di rendicontazione, con le norme ministeriali e con il piano finanziario preventivo presentato al momento di approvazione del progetto;

la citata attività ispettiva svolta dall'Autorità nazionale anticorruzione nel 2011 ha fatto emergere "una serie di criticità derivanti da oggettive difficoltà programmatorie e di esecuzione del contratto". In qualche capitolato esaminato è emersa la carenza di elementi atti a rendere efficaci i controlli da parte del Comune, che sarebbero stati possibili se solo fossero state rispettate le procedure di rendicontazione dei progetti SPRAR, stabilite dal Ministero dell'interno attraverso il manuale unico di rendicontazione;

sempre secondo l'Anac appare, inoltre, una "differenziazione delle procedure adottate dalle stazioni appaltanti per l'affidamento della gestione dei centri di accoglienza, con la diversa applicazione delle regole proprie del settore dei servizi sociali per l'immigrazione: il Comune di Bari ha affidato la realizzazione dei progetti ad operatori economici selezionati da elenchi regionali, mediante invito a partecipare e successiva stipula di convenzione pluriennale pro quota tra i diversi operatori affidatari. In molti casi l'importo dei progetti supera quello stabilito dalla soglia comunitaria e si è rilevata molto spesso una ristretta partecipazione di operatori del terzo settore con ribassi quasi vicino allo zero";

tenuto conto che:

a giudizio dell'interrogante, si rende necessario fare chiarezza su come vengano spesi i fondi comunitari e nazionali sul fronte dell'accoglienza, a quanto essi ammontino e quali risultati abbiano prodotto fino ad ora i progetti finanziati;

le iniziative intraprese con i progetti di accoglienza integrata sembrano registrare gravi criticità consistenti soprattutto nella crescente solitudine e disagio profondo di persone che, pur avendo ricevuto protezione internazionale, si ritrovano fuori dai CARA senza punti di riferimento e aumentano il livello di disagio e di insicurezza nella popolazione locale, oltre all'innescarsi di un rischioso conflitto sociale che alimenta il terreno di coltura di potenziali comportamenti illeciti;

anche a seguito delle notizie apprese dalla stampa in ordine a presunte irregolarità nelle procedure dei bandi, appare necessario conoscere nel dettaglio le modalità con cui sono state gestite le risorse disponibili, dovendosi verificare e al contempo contrastare i rischi di cattive prassi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto, se risulti l'esistenza di contestazioni sollevate all'amministrazione comunale di Bari dalla relazione ispettiva svolta dall'Autorità nazionale anticorruzione e in caso affermativo quali iniziative abbia assunto in proposito;

se intenda chiarire le modalità di utilizzo dei fondi erogati dal Comune di Bari per il finanziamento dei progetti del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e quali siano le cause che hanno comportato le contestazioni;

quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per fare chiarezza e porre rimedio all'annosa questione dello SPRAR in Puglia;

quale sia il costo economico complessivo per garantire giornalmente a ciascun soggetto inserito nel programma SPRAR il vitto, l'alloggio e la formazione.