Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01224

Atto n. 3-01224 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 18 settembre 2014, nella seduta n. 314

PADUA , LUMIA , BERTUZZI , BORIOLI , CANTINI , CAPACCHIONE , CIRINNA' , COLLINA , DEL BARBA , DI GIORGI , DIRINDIN , FASIOLO , FAVERO , FERRARA Elena , GIACOBBE , GRANAIOLA , MANASSERO , MARINO Mauro Maria , MATTESINI , MINEO , ORRU' , PARENTE , PAGLIARI , PEZZOPANE , PIGNEDOLI , PUPPATO , SILVESTRO , TURANO , VALENTINI , ZANONI , ANITORI , BOCCHINO , COMPAGNONE , MASTRANGELI , ROMANI Maurizio , ROMANO , SCAVONE , SCILIPOTI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

il decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 16 settembre 201, stabilendo modalità, tempi, principi e criteri direttivi, ha delegato il Governo ad adottare atti idonei alla riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza;

l'art. 8 del decreto legislativo n. 155 del 2012 ("taglia-tribunalini") ha stabilito che, per specifiche ragioni organizzative o funzionali, il Ministro della giustizia potesse disporre l'utilizzo a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a 5 anni a partire dalla data di efficacia del decreto, degli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale, interessati da interventi edilizi finanziati ai sensi dell'articolo 19 della legge n. 119 del 1981, adibiti a servizio degli uffici giudiziari; con decreto ministeriale 8 agosto 2013, n. 111, il Ministro pro tempore, vista la nota del presidente del Tribunale di Ragusa che rappresentava la necessità di disporre dei locali del Tribunale di Modica per 5 anni e per tutto il contenzioso civile, ne autorizzava l'utilizzo solo per anni 2 e limitatamente agli affari civili pregressi al 13 settembre 2013;

con decreto ministeriale 19 settembre 2013 il Ministro pro tempore ha costituito presso il suo gabinetto un gruppo di lavoro cui sono stati affidati compiti di monitoraggio relativi allo stato di realizzazione della riforma della geografia giudiziaria, stante l'esigenza di rilevare eventuali criticità e proporre idonee soluzioni organizzative e normative, da adottare nell'arco di tempo concesso per l'emanazione dei decreti correttivi; le conclusioni dello studio sono state pubblicate nella "Relazione finale sulla nuova geografia giudiziaria", datata 4 giugno 2014;

considerato che:

il decreto legislativo n. 155 del 2012 ha soppresso il Tribunale di Modica accorpandolo a quello di Ragusa;

come già più volte esposto e sottolineato dalla prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo, non si comprendono i motivi per i quali il Tribunale di Ragusa non possa avvalersi dell'efficiente struttura giudiziaria di Modica, inaugurata nel gennaio 2004 con una spesa di oltre 10 milioni di euro; il palazzo di giustizia di Ragusa, infatti, come si evince anche all'interno della relazione elaborata dal gruppo di lavoro del Ministero sul monitoraggio della riforma introdotta dai decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012, che ha reputato si disponessero per la struttura giudiziaria ragusana una valutazione tecnico-strutturale e l'istituzione di un tavolo tecnico quale azione di supporto per la ricerca di un immobile adeguato, era in una situazione di forte criticità logistica e strutturale già in data antecedente rispetto all'entrata in vigore della nuova geografia giudiziaria;

all'interno del medesimo documento ministeriale è riportato testualmente un breve passo estratto dal verbale di audizione del presidente dell'ordine degli avvocati di Modica che descrive le caratteristiche della struttura del tribunale modicano, ove si legge che: "Modica possiede una struttura nuova, un edificio costruito nel 2004 dotato di tutti i servizi telematici e di tutte le strutture adeguate, rispettosa della normativa antisismica, moderna e funzionale. Si tratta di un palazzo costato circa 12 milioni di euro che dopo lo scadere del termine concesso ex art. 8, non dovrà essere dismesso, ma è quanto mai opportuno che venga utilizzato anche al servizio di quello di Ragusa che dista da Modica appena 12-13 chilometri. In tal modo si eviterà che Ragusa, il cui Tribunale presenta grandi criticità, anche per l'assenza dei criteri previsti dalla normativa antisismica, debba sopportare costi di gestione non inferiori a due milioni di euro annui. Non si chiede il ripristino del Tribunale, ma l'utilizzo dei locali esistenti anche in considerazione delle condizioni di quello di Ragusa, che necessita di interventi e non è idoneo a contenere la ex sezione distaccata di Vittoria e l'ex Tribunale di Modica";

la ricerca nell'ambito del territorio comunale di Ragusa di altre strutture da utilizzare a servizio del tribunale nella prospettiva di rinunziare ad avvalersi in via definitiva dei locali della struttura giudiziaria modicana non appare una prospettiva ragionevole e motivata, e non si capiscono i motivi che impediscono l'utilizzo degli uffici, nuovi ed efficienti, del tribunale di Modica, che diverrebbe de facto una sezione distaccata del Tribunale di Ragusa;

l'utilizzo della struttura giudiziaria della città di Modica appare, infatti, assolutamente in linea con le esigenze di risparmio della spesa (spending review) e di migliore efficienza della giustizia, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 148 del 2011; con l'utilizzo della struttura modicana si potrebbe finalmente porre fine ad onerosi contratti di locazione necessari al funzionamento del Tribunale di Ragusa;

ancora, nel documento elaborato dal gruppo di lavoro del Ministero, nella parte relativa al distretto di Catania, si evince che già prima della riforma della geografia giudiziaria, erano state rilevate presso il Tribunale di Ragusa numerose criticità relative all'assenza dei requisiti antisismici e di ingressi idonei ai disabili, nonché di certificazione antincendio determinata dall'assenza di uscite di sicurezza; come si legge testualmente nel testo del documento, in merito al caso in questione: "si tratta di ufficio, il Tribunale di Ragusa, con criticità pregresse rispetto alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie che riguardano, in particolare, profili di inadeguatezza sotto il profilo amministrativo del Tribunale di Ragusa, rispetto ai quali il Comune competente ha dichiarato di aver in parte ottemperato e, quanto alla certificazione prevenzione incendi, di aver avviato le attività necessarie per il rilascio della stessa";

inoltre, la scelta di utilizzare gli uffici e le strutture del tribunale accorpato (Modica) per le esigenze di quello accorpante (Ragusa) appare del tutto ragionevole anche in considerazione della vicinanza in termini chilometrici di Modica e Ragusa;

infine, da una fotografia pubblicata sul quotidiano "Giornale di Sicilia" del 16 settembre 2014, emergono in tutto la loro gravità le pessime condizioni in cui versa la struttura, in particolare l'aula dell'ex corte d'Assise del Tribunale di Ragusa; nel testo dell'articolo, inoltre, si legge, tra gli altri rilievi, che l'aula delle udienze penali "è chiusa per i lavori iniziati (...) per eliminare in modo definitivo le infiltrazioni di acqua";

considerato, inoltre, che in relazione alla struttura giudiziaria modicana la prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo ha già presentato 3 interrogazioni (3-01104, 4-01114 e 4-01965) e un disegno di legge (atto Senato 1076, recante "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, relative al Tribunale di Modica"); tuttavia, alla data odierna, agli atti di sindacato ispettivo non è stata fornita alcuna risposta, quantomeno in relazione al possibile utilizzo degli uffici del Tribunale di Modica a supporto dell'attività di quello ragusano,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover intervenire, in coerenza con il proposito di ottenere risparmi di spesa ed incremento di efficienza secondo quanto disposto dall'art. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, al fine di consentire la fruizione dei moderni ed efficienti locali della struttura giudiziaria di Modica al Tribunale di Ragusa;

se non ritenga di dover dar seguito a quanto evidenziato in più parti dalla "Relazione finale sulla nuova geografia giudiziaria" che, in riferimento alle criticità logistiche rilevate in merito al Tribunale di Ragusa, sottolineava la necessità di disporre una verifica tecnico-strutturale del suddetto tribunale, nonché il reperimento di spazi ulteriori da mettere a disposizione della struttura.