Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00290
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Atto n. 1-00290
Pubblicato il 14 luglio 2014, nella seduta n. 277
GASPARRI , ARACRI , ALBERTI CASELLATI , BONFRISCO , CARDIELLO , FASANO , MALAN , SCILIPOTI
Il Senato,
premesso che:
esiste da più di 40 anni una solida e fruttuosa intelaiatura di accordi e trattati internazionali, di varia natura, fra la Repubblica iItaliana e il Regno del Marocco;
i due Paesi, legati dalla comune presenza su sponde geograficamente opposte del Mediterraneo, hanno dato il via ad una felice e proficua stagione di intese sin dal 1972, quando venne siglato l'accordo sulle "doppie imposizioni";
è da sempre tradizione consolidata dello Stato italiano non interferire direttamente in dinamiche politiche interne ad altri Paesi, se non favorendo il dialogo e la cooperazione al fine di strutturare duraturi e solidi percorsi di pace;
la vicenda del popolo saharawi è di enorme complessità dal punto di vista degli equilibri geopolitici nel quadrante nordafricano e mediterraneo, vista la grande attenzione mediatica e politico-internazionale che suscita nel mondo;
entrambe le parti si sono impegnate, dinanzi al Consiglio delle Nazioni Unite, a proseguire i negoziati diretti, sotto l'egida dell'Onu, e dunque la questione rimane sotto la supervisione del massimo organismo internazionale;
proprio per rendere concrete le indicazioni del Consiglio, il Regno del Marocco ha preso l'impegno di presentare un'iniziativa di negoziazione, con le rappresentanze saharawi, di uno statuto di autonomia della regione del Sahara, attraverso il quale la popolazione potrà gestire tutta la sua amministrazione autonoma, un suo bilancio finanziario ed economico e avere una tripartizione di poteri, come nelle moderne democrazie parlamentari;
considerato che:
lo statuto d'autonomia saharawi, così come si evince dai negoziati, è oggetto di consultazione referendaria delle popolazioni interessate, in conformità con il principio di autodeterminazione e le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite;
le risoluzioni delle Nazioni Unite, del Consiglio di sicurezza e dell'Assemblea generale dell'ONU sul conflitto del Sahara occidentale (n. 1754 (2007), n. 1783 (2007), n. 1813 (2008), n. 1871 (2009), n. 1920 (2010), n. 1979 (2011), n. 2044 (2012), n. 2099 (2013) e n. 2152 (2014)), hanno ribadito più volte il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi da realizzarsi attraverso un referendum, al fine di arrivare ad una «soluzione politica giusta, durevole e mutuamente accettabile», che possa contribuire alla stabilità, allo sviluppo ed all'integrazione nella regione del Maghreb;
l'ulteriore inasprimento dei rapporti fra Regno del Marocco e popolazione saharawi, in seguito ad iniziative di "colpevolizzazione" di Rabat in via esclusiva, rischia di accrescere l'instabilità e l'insicurezza nell'area e rende una soluzione bilaterale del conflitto del Sahara occidentale più urgente che mai;
il Regno del Marocco acconsente ad una modifica amministrativa della sua sovranità nazionale per quanto riguarda il territorio del Sahara occidentale e dunque riconosce la necessità di un censimento della popolazione ivi residente e di un referendum di autodeterminazione, forzando le resistenze dei Paesi limitrofi come l'Algeria, che vede quel micro quadrante come un'enclave strategica per lo sbocco sul mare;
giova ricordare che il sovrano Mohammed VI e il segretario di Stato USA John Kerry hanno inteso ribadire, durante il loro ultimo incontro a Casablanca il 6 aprile 2014, "la volontà degli Stati Uniti di lavorare con il Marocco per rafforzare la pace e la stabilità a livello regionale e internazionale"; Kerry ha poi apprezzato "l'impegno forte e costante del Sovrano per le cause di stabilità e di sviluppo in Africa";
il sovrano Mohammed VI e il segretario dell'ONU Ban Ki Moon hanno peraltro intrattenuto una conversazione telefonica il 14 aprile, durante la quale hanno ribadito con chiarezza la volontà di entrambe le parti di risolvere in maniera costruttiva la vicenda saharawi, reiterando "l'impegno costante e la cooperazione costruttiva del Regno del Marocco per pervenire, nel quadro della sovranità Marocchina, ad una soluzione politica definitiva a questa controversia regionale",
impegna il Governo:
1) ad attivarsi in tutte le sedi internazionali affinché venga risolta politicamente la vicenda saharawi, valutando appieno gli sforzi finora compiuti in tal senso dell'una e dell'altra parte;
2) ad adottare, in raccordo con i partner europei e con le istituzioni comunitarie, ogni iniziativa utile sul piano diplomatico al fine di accelerare la risoluzione della vicenda saharawi, così come nelle disponibilità del Regno del Marocco;
3) a favorire il desiderio e la volontà autonomistica e di autodeterminazione ma non separatista della popolazione saharawi, mantenendo in essere a priori le prerogative del Regno del Marocco ad essere parte attiva nel dibattito per la concessione dell'autonomia regionale. Nello stesso tempo a guadagnare bilateralmente una visione d'insieme, realista e positiva per entrambi, che permetta di risolvere la complessità dei rapporti attraverso la stipula di un patto originario che rispetti da un lato il principio di territorialità politica, doganale e fiscale e dall'altro il principio di sovranità del Regno e che incentivi per entrambi la prospettiva di una maggiore competitività globale;
4) ad utilizzare il suo peso nell'Unione europea e i buoni rapporti con tutti i protagonisti per favorire la ricerca di una soluzione del conflitto, al fine di costruire una pace duratura e proficua per tutto il quadrante mediterraneo e per l'Italia stessa, di cui il Marocco è partner imprescindibile.