Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02231

Atto n. 4-02231

Pubblicato il 27 maggio 2014, nella seduta n. 248

CONSIGLIO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

come da tradizione, il 1° gennaio 2014 sono entrate in vigore le nuove tariffe autostradali, più care del 3,9 per cento rispetto al 2013 e con punte di aumento fino all'8,28 per cento;

il rincaro maggiore dei pedaggi delle tratte autostradali nazionali si registra sulla strada dei Parchi (con un aumento dell'8,28 per cento), seguita dalle autostrade centropadane (con un aumento pari all'8,01 per cento);

l'adeguamento automatico dei prezzi dei pedaggi autostradali è stato applicato da quasi tutte le principali società che gestiscono le tratte autostradali in Italia, con l'eccezione del consorzio Autostrade siciliane (Messina-Catania e Messina-Palermo), di Sam - Autostrade meridionali (Napoli-Salerno) e autostrada Asti-Cuneo;

secondo quanto dichiarato dal Ministro in indirizzo, si tratta di un incremento medio del 3,9 per cento sul territorio nazionale, contro il 4,8 per cento richiesto dalle stesse società concessionarie;

in realtà, gli aumenti tariffari hanno creato inaccettabili discriminazioni sul territorio nazionale con incrementi dei pedaggi molto pesanti al Nord;

ai pendolari del Nord, che subiscono tali rincari, risulta inaccettabile la totale assenza di pedaggi su alcune autostrade e raccordi gestiti dall'ANAS SpA, in quanto il costo del mancato pedaggio su tali autostrade viene pagato soprattutto dai contribuenti del Nord;

l'aumento dei pedaggi, di molto superiore alla media nazionale, penalizza e discrimina i lavoratori pendolari del Nord e rischia di essere frenante per lo sviluppo del Paese, che sommando i costi di produzione dei servizi, come gasolio e assicurazioni, determinano un aumento generale del costo del trasporto delle merci in Italia che si presenta come quello più alto in Europa,

si chiede di sapere se, nell'ambito delle iniziative che il Ministro in indirizzo intende assumere per rivedere gli incrementi dei pedaggi, possano trovare spazio iniziative per una maggiore equità sui costi di percorrenza delle tratte autostradali tra il Nord e il Sud del Paese, perché gli aumenti maggiori interessano autostrade dove si veicola più produzione e ricchezza.