Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02139
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Atto n. 4-02139
Pubblicato il 30 aprile 2014, nella seduta n. 240
GASPARRI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nello storico liceo classico "Giulio Cesare" di Roma, gli studenti di due classi di V ginnasio hanno dovuto leggere durante le vacanze natalizie il libro "Sei come sei" di Melania Mazzucco;
tali studenti hanno un'età compresa tra i 14 e i 16 anni e la storia che viene raccontata è quella di una bambina undicenne figlia di due papà, quindi a giudizio dell'interrogante decisamente toccante e inadatta, vista l'età dei ragazzi;
il testo è stato in seguito oggetto di una discussione in classe e, successivamente, le insegnanti hanno fatto svolgere un saggio breve ai ragazzi;
sempre nel corso della discussione in aula è stato letto un passo del libro della Mazzucco in cui viene narrato un rapporto orale omosessuale consumato all'interno di uno spogliatoio;
alcuni genitori, venuti a conoscenza dell'episodio, hanno sollevato il caso e le docenti sono state denunciate per pubblicazione di spettacoli osceni e corruzione di minorenni ed è stato presentato un esposto in procura;
interrogata sui fatti, la preside dell'istituto ha dichiarato, in difesa delle insegnanti: "Abbiamo mai bandito dalle scuole le poesie di Catullo o di Saffo, notoriamente omosessuali?",
si chiede di sapere:
se risponda al vero che l'acquisto del libro "Sei come sei" sia stato "imposto" dalle docenti come lettura propedeutica al dibattito in classe e quindi al saggio breve;
se risponda al vero che la lettura del testo rientri in un preciso piano perseguito dalle docenti che punti alla diffusione della cultura omosessuale;
se sia vero che di tale intendimento non siano state avvertite le famiglie degli studenti, né la preside dell'istituto;
se risponda al vero che la preside stessa abbia poi paragonato il testo della Mazzuco a classici della letteratura latina e greca come Catullo e Saffo;
se rientri nei programmi didattici delle scuole superiori l'educazione sessuale attraverso la lettura di pagine pornografiche in aula;
se il Ministro in indirizzo ritenga che compito della scuola non sia quello di educare al rispetto dell'altro senza distinzione di sesso, razza o religione ma si debba concentrare sull'educazione alla sessualità di genere;
se non ritenga che su temi sensibili sia necessario chiedere il coinvolgimento dei genitori degli studenti;
se non ritenga che la divulgazione di materiale pornografico possa urtare la sensibilità degli studenti minorenni;
se ritenga che rientri nel compito dell'educatore scolastico far cadere tabù e se l'ottenimento di questo scopo sia più importante del modo con il quale si raccontano le cose.