Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02047
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Atto n. 4-02047
Pubblicato il 10 aprile 2014, nella seduta n. 228
DE CRISTOFARO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
le acque reflue o di scarico sono tutte quelle acque la cui qualità è stata pregiudicata da azione antropica dopo il loro utilizzo in attività domestiche e lavorative, diventando quindi non idonee ad un uso diretto, in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche ed inorganiche pericolose per la salute e l'ambiente; per questo motivo non possono essere reimmesse nell'ambiente tal quali, poiché i recapiti finali o corpi ricettori come terreni, mare, fiumi o laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiori alla propria capacità autodepurativa senza veder compromessi i normali equilibri dell'ecosistema;
a tale proposito ogni Comune dovrebbe provvedere alla rimozione delle sostanze citate ed anche di altre, mediante l'ausilio di impianti di depurazione al servizio dei propri scarichi di acque reflue, comunemente chiamati scarichi fognari o acque nere;
considerato che:
gli impianti di depurazione di alcuni Comuni dell'avellinese risultano in completo stato di abbandono;
a Capriglia Irpinia (Avellino) le strutture in calcestruzzo e le barriere di protezione sono completamente ricoperte da una folta vegetazione, come un rudere abbandonato, all'interno non vi è passaggio di acqua nonostante la linea elettrica sia attiva; non vi è traccia delle macchine per la depurazione originariamente installate;
a Grottolella (Avellino) l'impianto è apparentemente funzionante ma privo di fanghi attivi in vasca di ossidazione, elemento di primaria importanza ai fini depurativi; l'effluente sembrerebbe non essere nemmeno disinfettato prima del congedo nel corpo ricettore;
ad Altavilla Irpina (Avellino), la situazione è quasi simile a Grottolella, il carroponte del decantatore esistente è fuori servizio dal momento che lo specchio dell'acqua dello stesso decantatore è ricoperto da una notevole quantità di fango ormai morto;
a Panarano (Benevento), stessa situazione di Altavilla con presenza di vegetazione sulle canalette di scorrimento della miscela acqua e fango;
a Cervinara (Avellino), totale stato di abbandono "da anni", l'arrivo liquami sversa spontaneamente, causa impedimento da macerie nelle vicinanze della griglia, accumulato negli anni, nel torrente adiacente; le macchine in dotazione, anzi i residui, sono inutilizzate ed ormai inutilizzabili, le porte d'ingresso alla palazzina servizi e le porte dei quadri elettrici sono completamente distrutte, il trasformatore da 20.000 Volt è sotto tensione, con grave rischio dal momento che chiunque può accedervi;
ritenuto che, stante lo stato dei depuratori, è evidente che non avviene nessuna depurazione per le acque reflue dei suddetti comuni, che sversano direttamente nei torrenti i liquami grezzi provenienti dai centri abitati, creando un continuo inquinamento a danno dell'ambiente e gravi danni alla salute pubblica con rischio altissimo di salmonellosi, epatiti, e contagi da escherichia coli, da meningococco e altri batteri,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda, per quanto di competenza, prevedere un sopralluogo nei comuni indicati, al fine di verificare il degrado degli impianti, appurare quali siano i motivi di tale incuria e le reali motivazioni della palese inefficienza delle amministrazioni comunali preposte alla funzionalità di queste strutture pubbliche, al fine di recuperare, laddove sia possibile, le strutture medesime, per riavviarle all'esercizio o, dove non sia più possibile, ricostruire gli impianti, per assicurare una gestione compatibile con gli standard di sicurezza ambientale e di salvaguardia della salute pubblica.