Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01741
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Atto n. 4-01741
Pubblicato il 24 febbraio 2014, nella seduta n. 197
COMAROLI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e degli affari esteri. -
Premesso che:
la gravità e la complessità della recessione economica che dal 2009 ad oggi ha interessato l'Italia ha comportato l'adozione di numerosi provvedimenti legislativi finalizzati per lo più ad una revisione della spesa pubblica, da un lato, e ad un aumento della tassazione, soprattutto quella immobiliare, dall'altro;
i provvedimenti medesimi hanno tuttavia avuto effetti per lo più recessivi, determinando un aumento generale della pressione fiscale e dei sacrifici a danno dei cittadini i quali, in ragione di una generale minore disponibilità economica, hanno diminuito i consumi, cosicché la domanda interna ha subito in questi ultimi anni una drastica riduzione;
la diminuzione dei consumi, associata alla crescente difficoltà delle aziende di acquisire gli ordinativi, ovvero di mantenere un livello di fatturato in linea con quello degli anni precedenti, ha portato molte di queste aziende a cessare l'attività, creando così ulteriori problematiche a livello occupazionale, inasprendo ulteriormente la già complessa situazione economica italiana ed aumentando in maniera esponenziale il tasso di disoccupazione, in particolar modo tra i giovani;
l'art. 49-bis del decreto-legge n. 69 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013, ha potenziato l'istituto del commissario per la spending review: la sua attività riguarderà le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché delle società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati, potendo disporre di ispezioni e verifiche a cura dell'Ispettorato per la funzione pubblica e del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato;
il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il presidente Letta, ha annunciato nel mese di ottobre 2013 il nome di Carlo Cottarelli, già direttore del Dipartimento finanza pubblica del Fondo monetario internazionale, quale nuovo commissario per la spending review, con gli obiettivi di revisionare e ridurre la spesa pubblica al fine di eliminare gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini;
il 19 dicembre 2013, in occasione della decima conferenza degli ambasciatori d'Italia nel mondo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato come "l'attività quotidiana di tutto il personale della Farnesina, spesso svolta in situazioni di forte disagio, quando non di concreto ed imminente pericolo - penso non solo a Tripoli, Baghdad, Kabul ma anche ad altre sedi ove più fioca è la luce dei riflettori e meno evidente l'attenzione della politica ma non meno difficile l'operare quotidiano - rappresenta una grande risorsa per la crescita del Paese";
secondo voci apparse su numerosi siti web, gli ambasciatori italiani guadagnano, al netto di tasse, quasi 2 volte e mezzo i loro colleghi tedeschi, e, stando a dati apparsi sui medesimi organi di stampa, in media, le remunerazioni nette italiane sono 2 volte e mezzo quelle tedesche, mentre in Europa e in America del Nord sono quasi 3 volte;
nella primavera del 2012, una commissione incaricata di fare proposte per la razionalizzazione della spesa del Ministero degli affari esteri, in vista della spending review del Governo Monti, sosteneva che "Va ricordato che il bilancio del MAE è composto per l'83,3 per cento da voci non rimodulabili (retribuzioni del personale) oppure rimodulabili solo parzialmente e comunque previa modifica di norme legislative (contributi obbligatori e Ise) (…). L'obiettivo che la Commissione si è posto non è quello di creare ulteriore risparmio netto, dal momento che le risorse della Farnesina, anche sulla base dei citati confronti internazionali, non paiono ulteriormente comprimibili se non a prezzo di un drastico ridimensionamento della proiezione internazionale del Paese";
la medesima commissione considerava «indispensabile continuare nell'azione già avviata di razionalizzazione della rete estera, della presenza scolastica, del patrimonio immobiliare, dei contributi alle organizzazioni internazionali e in parallelo agire in un'ottica pluriennale sull'efficienza della struttura e sulla qualità della spesa, soprattutto incidendo su quella per il personale, che rappresenta il 47,2 per cento del totale anche a causa delle progressive forti riduzioni del bilancio della Farnesina», ma che, al tempo, tali valutazioni e indicazioni non erano ancora state recepite: nel piano presentato dal Ministero, infatti, si procede in direzione opposta, perseverando nella logica dei tagli lineari ai servizi e lasciando inalterata la composizione della spesa, in particolare quella riguardante il personale, confermando l'anomalia del "modello" italiano rispetto agli assetti vigenti negli altri Paesi europei, a cominciare da un rapporto tra personale di ruolo e personale a contratto fortemente sbilanciato a favore del primo,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei dati emersi dai social network inerenti alle retribuzioni a favore del personale diplomatico del Ministero degli affari esteri e quali siano le loro opinioni in merito;
se ritengano che il commissario straordinario per la revisione della spesa, in ragione della grave crisi economica che sta attraversando il Paese e degli sforzi che la maggioranza dei cittadini e delle imprese italiane stanno compiendo, debba procedere ad un'urgente razionalizzazione della rete diplomatico-consolare e culturale all'estero, fissando un riequilibrio tra personale di ruolo e personale assunto localmente ed una revisione dei più onerosi livelli di retribuzione del personale oggi operante nelle ambasciate italiane.