Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01530
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Atto n. 4-01530
Pubblicato il 22 gennaio 2014, nella seduta n. 172
MUNERATO - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
la grave crisi economica che ha colpito in questi ultimi anni l'Europa sta avendo pesanti ripercussioni sul sistema economico italiano, anche in regioni, come il Veneto, le cui imprese e il cui tessuto economico locale nel suo complesso hanno sempre contribuito al processo di crescita economica dell'Italia intera;
da tempo, proprio a causa della recessione in atto, anche il Veneto purtroppo lamenta una crisi che sta costringendo migliaia di imprese a cessare l'attività;
tale fenomeno, oltre a comportare la perdita di migliaia di posti di lavoro, si è tradotta anche in fenomeni sociali come il suicidio di decine di imprenditori, incapaci di continuare la propria attività, piuttosto che di disoccupati, non in grado di trovare in un lasso di tempo congruo una nuova occupazione;
organi di stampa nazionali ("Corriere della Sera" del 21 gennaio 2014) riportano la notizia secondo la quale il coordinatore della materia lavoro della conferenza delle Regioni, in sede di audizione presso l'11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) del Senato lo stesso giorno sugli ammortizzatori sociali in deroga, esprimendo il parere negativo della conferenza delle Regioni sul decreto sui nuovi criteri di accesso, avrebbe denunciato come sono numerose le Regioni che abbisognano di risorse per le autorizzazioni all'Inps per il pagamento della cassa integrazione, e che tra queste figura anche il Veneto;
la maggior parte di queste Regioni avrebbe bloccato le autorizzazioni nel periodo tra giugno e settembre 2013, e secondo una stima del fabbisogno di risorse necessario per completare il 2013 mancherebbe all'appello un miliardo e 70 milioni di euro, tra cui i 95 milioni per il Veneto;
secondo quanto riportato anche a mezzo stampa, lo stesso coordinatore avrebbe affermato che si rende necessario superare la deroga verso un sistema di protezione universale che non faccia differenze in relazione al numero di addetti dell'azienda, e che per questo è innanzitutto necessario garantire la copertura finanziaria recuperando la grave incertezza sociale procurata nel corso del 2013 a molti cassintegrati, che ad oggi non sanno se potranno ricevere o meno le loro indennità, ovvero coprire il fabbisogno complessivo per i prossimi anni fino alla riforma;
in una situazione economica tanto complessa, appare evidente come gli ammortizzatori sociali siano di assoluta importanza per consentire ad aziende e lavoratori di contare su delle agevolazioni in grado di mitigare la drammaticità del momento; tra questi, particolare importanza riveste la cassa in deroga, il cui beneficio è rivolto soprattutto ai lavoratori delle piccole e medie imprese, quelle stesse che principalmente costituiscono il tessuto economico italiano e che, in questi anni, maggiormente risentono della crisi socio-economica del Paese;
già in occasione dell'esame del decreto-legge n. 54 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 85 del 2013, che aveva stanziato 715 milioni di euro per il finanziamento della cassa integrazione guadagni in deroga, erano emerse da più parti le preoccupazioni circa la congruità delle risorse stanziate al fine di assicurare il finanziamento degli ammortizzatori per tutto il 2013 e che il mancato reperimento di fondi per garantire gli ammortizzatori per l'anno rischiava di creare una vera e propria emergenza sociale,
si chiede di sapere:
in quale modo il Governo intenda reperire le risorse per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, specificando altresì entro i tempi e precisando chiaramente altresì come tali azioni non avvengano attraverso un aumento della pressione fiscale, già tra le più alte d'Europa e causa principale dello stato di crisi e di recessione del Paese;
quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per sostenere le imprese e i lavoratori del Veneto.