Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01478

Atto n. 4-01478

Pubblicato il 14 gennaio 2014, nella seduta n. 165

FUCKSIA , BOCCHINO , CAMPANELLA , BATTISTA , CATALFO , BENCINI , BLUNDO , MOLINARI , COTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nel contesto attuale, in Italia e in Europa la riduzione del debito pubblico rappresenta la questione cruciale di politica economica degli ultimi 20 anni. Lo scoppio della crisi finanziaria dal secondo semestre del 2008 ne ha accelerato l'evoluzione e ha costretto i Governi occidentali, e tra questi quello italiano, a predisporre piani severi di consolidamento della finanza pubblica essenzialmente basati su misure di riduzione della spesa e di aumento della sua efficienza;

in questo senso si impone come fondamentale la razionalizzazione dell'utilizzo degli immobili pubblici di proprietà e di quelli in locazione passiva da parte delle pubbliche amministrazioni, sia per lo Stato centrale che per gli enti locali;

la razionalizzazione delle politiche di gestione degli asset immobiliari, finalizzata a un migliore utilizzo delle superfici disponibili e alla riduzione delle spese di affitto passive in capo alla pubblica amministrazione, contribuisce a facilitare il raggruppamento dei servizi e dunque la semplificazione, e rappresenta uno degli strumenti di spending review maggiormente utilizzati nel resto d'Europa. In Francia, a fine 2011, solo su questo versante sono stati conseguiti 250 milioni di euro di risparmi e le superfici occupate dallo Stato sono diminuite, tra il 2007 ed il 2011, di oltre 500.000 metri quadrati;

il decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, ha disposto, a decorrere dal 1° gennaio 2015, la riduzione del 15 per cento del canone di locazione passiva delle pubbliche amministrazioni e delle autorità indipendenti per gli immobili in uso istituzionale (art. 3, comma 4);

fino a maggio 2012, secondo quanto riportato dal Direttore dell'Agenzia del demanio, Stefano Scalera, dalle informazioni fornite dalle amministrazioni interessate risultava un totale di 11.002 occupazioni della pubblica amministrazione in immobili di proprietà di terzi. La spesa complessiva annualmente sostenuta per locazioni passive era pari a 1.215 milioni di euro;

a parere degli interroganti tale cifra deve essere ridotta e razionalizzata, anche alla luce del vastissimo patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato o sotto-utilizzato, con l'obiettivo di accrescere l'efficienza dei processi di sviluppo e di valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato, degli enti territoriali, di altri enti pubblici e delle società interamente partecipate dagli stessi;

l'articolo 2, comma 222, della legge n. 191 del 2009 impone a tutte le amministrazioni pubbliche di trasmettere al Ministero dell'economia e delle finanze l'elenco identificativo degli immobili di proprietà dello Stato, o dei medesimi soggetti pubblici, utilizzati o detenuti, e all'Agenzia del demanio le istruttorie in corso per reperire immobili in locazione, al fine di verificare la corrispondenza dei fabbisogni comunicati con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda produrre al Parlamento i dati globali sin qui emersi dalle comunicazioni di cui all'articolo 2, comma 222, della legge n. 191 del 2009, fornendo dettagliati elementi in ordine allo stato del patrimonio immobiliare di Stato, enti locali e altri soggetti pubblici, con riferimento alle condizioni specifiche di ciascun immobile anche in merito allo stato della manutenzione (rischio sismico, presenza di barriere architettoniche, amianto, eccetera) e delle relative spese nel triennio 2011-2013;

se non intenda dare specifica indicazione della spesa complessiva a carico dello Stato e di ciascuna amministrazione pubblica relativa ai canoni di affitto passivi, al fine di valutare la congruità della spesa complessiva, i margini di rinegoziazione o di cessazione dei contratti più gravosi, nonché la permanenza delle specifiche esigenze allocative.