Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01414

Atto n. 4-01414

Pubblicato il 23 dicembre 2013, nella seduta n. 157

PEZZOPANE - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

l'azienda Santa Croce utilizza le acque della sorgente "S. Antonio", ubicata nel tenimento del comune di Canistro, sulla base di una concessione regionale che scade nel 2014, la quale assicura all'azienda un emungimento di litri 50 al secondo a fronte del pagamento di un canone di 0,30 euro per ogni 1.000 litri di acqua imbottigliata;

la proprietaria della società Santa Croce SpA è dal gennaio 2008 la Colella holding dell'imprenditore molisano Camillo Colella, che precedentemente aveva acquisito l'acqua Castellina, piccolo imbottigliamento molisano;

il signor Colella ha manifestato la volontà di acquistare il 100 per cento del pacchetto azionario della Sorgente Santa Croce SpA già nel luglio del 2007. Da quella data è iniziata un'attenta analisi dell'azienda da parte del personale di fiducia dello stesso signor Colella, il quale ha acquisito tutta la documentazione, comprovante lo stato commerciale, finanziario ed economico della società;

tale documentazione, ben conosciuta dallo stesso Colella, evidenziava un'esposizione debitoria di circa 45 milioni di euro, così suddivisa: circa 22 milioni di euro con scadenza immediata rappresentati da fornitori, banche, enti previdenziali e assistenziali ed altro e circa 23 milioni con scadenza a medio e lungo termine fra i 15 e i 10 anni, rappresentati da mutui, leasing ed altro;

di contro, l'azienda, che con il suo volume d'affari esprimeva il 5 per cento del mercato nazionale nel settore delle acque minerali, fatturava circa 59 milioni di euro verso clienti del settore tradizionale e della grande distribuzione e fino a quel momento aveva una percentuale trascurabile di insoluti;

considerato che:

la nuova proprietà senza nessun confronto con il sindacato ha stravolto l'organigramma aziendale, cambiando repentinamente gli incarichi agli operai e agli impiegati;

di fronte a tale situazione, i dipendenti hanno cercato di capire ed assecondare le direttive della nuova proprietà, la quale restringeva progressivamente le remunerazioni disattendendo gli accordi sindacali precedentemente stipulati;

inoltre, considerato che:

dagli iniziali 104 dipendenti (anno 2007) ad oggi si è arrivati agli attuali 78, 18 dei quali sono impiegati amministrativi che dal 2008 sono in cassa integrazione e in parte sostituiti da personale della Colella holding di Isernia;

dai circa 60 milioni di euro di fatturato (anno 2007) si è passati ai circa 18 milioni attuali con la produzione di bottiglie annue scesa repentinamente da circa 350 milioni di pezzi agli attuali circa 80 milioni. La riduzione del fatturato ed il conseguente minore utilizzo della forza lavoro ha avuto un impatto devastante sull'economia di Canistro, visto che l'80 per cento della forza lavoro del paese è alle dipendenze, direttamente ed indirettamente, della Sorgente Santa Croce SpA;

dopo molti incontri istituzionali e sindacali non si è mai riusciti a comprendere la volontà dell'attuale proprietà, che durante questi anni ha presentato alcuni Piani industriali, purtroppo non finalizzati alla crescita ed allo sviluppo ma, caso del tutto particolare, al ridimensionamento della produzione ed alla conseguente riduzione del personale. Più volte il sindacato ha chiesto all'azienda di mettere a punto un piano di formazione finalizzato ad adeguare le competenze del personale alla nuova mission aziendale. Ma la proprietà non ha mai dato risposte positive a tale richiesta, rispondendo sempre in modo evasivo;

purtroppo questa situazione così incerta dura da ormai 5 anni, e, a quanto risulta all'interrogante, l'azienda intenderebbe mettere in mobilità 38 dipendenti, a fronte delle attuali 78 unità,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di attivare immediatamente un tavolo per rilanciare il sito produttivo e tutelare l'occupazione, favorendo nel contempo lo sviluppo di altre aziende nell'indotto.