Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01332

Atto n. 4-01332

Pubblicato il 10 dicembre 2013, nella seduta n. 148

PUPPATO , ESPOSITO Stefano , FAVERO , ROSSI Gianluca , PUGLISI , FEDELI , SPILABOTTE , FATTORI , IDEM , LUCHERINI , VALENTINI , PEZZOPANE , DE PETRIS , CANTINI , SCILIPOTI , RUTA , SCALIA , CALEO , AMATI , ALBANO , LO GIUDICE , BOCCHINO , DE PIETRO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

l'art. 9, primo comma, della Costituzione afferma che "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica";

alla ricerca scientifica è affidato il ruolo fondamentale di motore delle politiche di sviluppo, di innovazione e di rilancio del nostro Paese;

da troppo tempo, ormai, in Italia si assiste ad una generale mancanza di interesse sia culturale che politico nei confronti della ricerca che allontana l'Italia sempre più dagli altri Paesi europei, come, ad esempio, la Germania, che, proprio di recente, tra le priorità di Governo ha convenuto di destinare alla ricerca l'obiettivo minimo del 3 per cento del proprio PIL;

i Paesi avanzati hanno individuato nella qualità e nell'innovazione il più utile sostegno ad una competitività fortemente improbabile se basata sul solo costo del lavoro e delle materie, destinando a tale fine ingenti e crescenti risorse;

le giovani generazioni costituiscono il fattore umano determinante per lo sviluppo di tale attività;

considerato che:

il piano nazionale di ricerca 2011-2013 prevede stanziamenti per la ricerca per un ammontare complessivo di 6.089 milioni di euro (pari a circa lo 0,5 per cento del PIL);

gli investimenti, pubblici e privati, dedicati alla ricerca ammontano a malapena all'1,1 per cento del PIL, contro una media europea dell'1,8 per cento;

gli Stati membri dell'Unione europea si sono motivatamente posti l'obiettivo del 3 per cento;

all'innovazione e alla ricerca sono destinati 80 miliardi di euro nel piano europeo 2014-2020;

considerato, inoltre, che:

i pesanti tagli alle risorse statali destinate alla ricerca operati negli ultimi anni in Italia hanno avuto effetti esiziali per lo svolgimento continuativo ed efficace dell'attività, determinando un esodo di dimensioni enormi dei ricercatori italiani verso realtà mondiali più aperte, attrattive, convinte e determinate;

la ricerca scientifica italiana ha bisogno e merita un futuro migliore, che sarà possibile solo attraverso investimenti strategici, programmazione, trasparenza e incentivi al merito; inoltre, il nostro Paese, per poter uscire dal grave crisi economico-finanziaria in cui è piombato, ha bisogno, ancor più degli altri partner europei, di una ricerca scientifica produttiva e competitiva;

nell'economia moderna l'unico modo per avere un'economia sana e in crescita è quello di investire nella ricerca, nell'innovazione e nell'efficienza tecnologia, oltre che nell'istruzione delle generazioni future sui cui è necessario investire destinando alla scuola e all'università i fondi necessari;

quanto più un Paese è in crisi tanto più deve potenziare l'istruzione e la ricerca scientifica;

il fenomeno della "fuga dei cervelli", in costante e preoccupante aumento, sta privando il Paese delle migliori risorse intellettuali, peraltro, dopo averle formate a proprie spese;

a tale grave fenomeno si aggiunge quello della scarsa attrattività che ormai l'Italia ha nei confronti degli altri Paesi del mondo;

i programmi di rientro dei "cervelli" messi a punto negli ultimi anni hanno dato risultati molto discutibili, ciò soprattutto a causa dello scarso impegno politico e di un'evidente mancanza di programmazione ed indirizzo che non hanno consentito rientri stabili e convenienti;

nel nostro Paese persino le conclamate eccellenze riconosciute da istituzioni internazionali trovano solo indifferenza, senza poter contare neanche agli stessi venga riconosciuto persino un reddito minimo mensile per continuare la propria attività;

emblematico è il caso di una giovane ricercatrice della provincia di Treviso, Laura Merotto, vincitrice di numerosi premi: il premio AIAA (American institute for aeronautics and astronautics) Best paper 2011, il premio ITWIIN 2012 come migliore innovatrice al mondo per aver studiato un sistema di propulsione ecosostenibile e a basso costo per razzi e aerei e il premio Verde ambiente 2013, assegnato a studiosi che si sono distinti per meriti legati all'ecologia; la stessa ricercatrice, finalista dell'Euwiin international awards 2013 nel settore invenzioni, per problemi economici non è stata neppure in grado di recarsi a Stoccolma per ritirare tale prestigioso riconoscimento, essendo rimasta senza contratto dalla fine di ottobre,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di vitale importanza e necessario intervenire con la massima sollecitudine per porre il tema dell'obiettivo 3 per cento da investire in ricerca in linea con le indicazioni della commissione UE sul l'innovazione;

se non ritenga necessario allineare ai livelli medi europei gli stanziamenti previsti per l'università pubblica italiana;

se i fondi stanziati dall'Unione europea a favore di tali settori siano adeguatamente ed integralmente impiegati;

quali azioni intenda mettere in atto fin da ora per contenere il cosiddetto fenomeno della fuga dei giovani, ma anche dei meno-giovani, ricercatori costretti ad emigrare per mancanza di stabili opportunità di lavoro e ricerca nel nostro Paese;

come intenda intervenire per evitare che nel nostro Paese persino le conclamate eccellenze riconosciute per il loro lavoro da istituzioni internazionali continuino a trovare soltanto quella che a giudizio degli interroganti è una totale indifferenza da parte dello Stato, che non riconosce loro neanche un reddito minimo mensile per consentirgli di continuare la propria attività.