Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00918
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Atto n. 4-00918
Pubblicato il 26 settembre 2013, nella seduta n. 113
SERRA , MANGILI , PAGLINI , MARTON , MUSSINI , MOLINARI , COTTI , VACCIANO , MARTELLI , SANTANGELO , CRIMI , SCIBONA , GAETTI , CIAMPOLILLO , PUGLIA , TAVERNA , BERTOROTTA , CASTALDI , BOCCHINO , CATALFO , FATTORI - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
a giudizio degli interroganti dalla ripartizione regionale delle docenze di sostegno prevista dall'art. 15, comma 2, del decreto-legge n. 104 del 2013 derivano delle iniquità e penalizzazioni per la Sardegna;
la norma suddetta intende integrare l'art. 2, comma 414, della legge n. 244 del 2007 in materia di dotazione organica di diritto degli insegnanti di sostegno. Tale norma prevede, infatti, che la dotazione organica di diritto, attualmente determinata in misura pari al 70 per cento del numero dei posti di sostegno complessivamente attivati nell'anno scolastico 2006/2007, venga rideterminata negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 in misura pari rispettivamente al 75 per cento e al 90 per cento; ed è pari, inoltre, al 100 per cento a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016;
nella relazione tecnica al decreto-legge n. 104 si dichiara che gli incarichi complessivi da assegnare in tutto il territorio italiano, per ogni ordine e grado, ammontano, complessivamente, a 26.684, di cui 4.447 per l'anno scolastico 2013-2014;
dalla tabella di ripartizione territoriale degli incarichi, creata dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca, denominata Tabella I - Sostegno, si evince che per la Sardegna è prevista, nel triennio 2013-2016, l'assunzione di un numero esiguo di docenti; basti considerare il fatto che le stesse assunzioni ammontano a 266 docenti, di cui 45 nell'anno scolastico 2013-14;
considerato che:
tale ripartizione è certamente, a giudizio degli interroganti, sfavorevole; si consideri, infatti, che il numero di assunzioni previsto garantisce la stabilizzazione di una percentuale irrisoria dei posti in deroga. Ciò in difformità, quindi, da quelle che sono le precipue finalità del decreto, ovvero assicurare agli alunni con disabilità e alle loro famiglie la continuità del sostegno;
dall'analisi dei dati indicati nella tabella di ripartizione dei posti non è chiaro agli interroganti quale sia il criterio adottato che ha portato, poi, al calcolo del contingente previsto per la Sardegna;
considerato inoltre che:
a parere degli interroganti, questo dato appare incomprensibile oltre che contrario alla ratio del dispositivo dell'art. 15, comma 2, del decreto. Difatti, in astratto dal mero calcolo matematico previsto dal decreto, alla Sardegna dovrebbero essere assegnati 926 posti in luogo dei 266 indicati nella tabella; inoltre, il numero di incarichi da assegnare nell'anno scolastico corrente dovrebbe essere di 154 piuttosto che di 45, come invece indicato. Questa anomalia numerica, tuttavia, non è di esclusivo appannaggio della regione sarda, in quanto dalla lettura dei dati indicati nella tabella emergono delle discrepanze anche per altre regioni;
alcune regioni italiane, come la Lombardia ed il Veneto, hanno, oltre tutto, un numero di posti superiore rispetto a quelli risultanti dal puro calcolo matematico;
ad oggi non risultano chiari i criteri di calcolo dei contingenti regionali, che, ragionevolmente, parrebbero essere non corretti e, comunque, certamente penalizzanti per gli studenti sardi con disabilità e per le loro famiglie. Queste ultime, infatti, non potrebbero giovarsi della continuità didattica del sostegno per i loro figli,
si chiede di sapere:
se la situazione descritta, che, asseritamente a giudizio degli interroganti, crea delle gravi disuguaglianze e delle distorsioni nella regione Sardegna, sia corrispondente al vero o sia conseguenza di un'inesattezza tecnica che provoca, indiscutibilmente, delle iniquità ad un servizio di estrema importanza e delicatezza;
quali siano le ragioni delle scelte operate dai Ministri in indirizzo, nell'ambito delle rispettive competenze, che hanno colpito in modo così incisivo gli incarichi per i docenti di sostegno sardi, che già quotidianamente devono adempiere al loro incarico di per sé gravoso;
quali iniziative intendano adottare al fine di restituire equità, ragionevolezza e dignità alla scuola, ai docenti, agli studenti più deboli e alle loro famiglie;
considerata la generalità con la quale tale meccanismo, a parere degli interroganti distorsivo, viene applicato su tutto il comparto nazionale, quali correttivi intendano applicare per ripristinare i diritti degli appartenenti all'intera categoria.