Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00334

Atto n. 3-00334 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 4 settembre 2013, nella seduta n. 94

DE PIETRO , CAPPELLETTI , BUCCARELLA , AIROLA - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

l'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo", delega il Governo alla riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;

l'art. 1 del decreto legislativo del 7 settembre 2012, n. 155, in attuazione della legge delega, prevede che «Sono soppressi i tribunali ordinari, le sezioni distaccate e le procure della Repubblica di cui alla tabella A allegata al presente decreto»;

l'entrata in vigore del decreto legislativo è stata differita di 12 mesi a far data dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta il 12 settembre 2012 e dunque i suoi effetti si dispiegheranno a partire dal prossimo 13 settembre 2013;

nell'elenco della tabella A è ricompreso il tribunale ordinario di Chiavari (Genova);

a quanto risulta agli interroganti, la decisione, adottata dal Governo pro tempore, ha suscitato numerose proteste da parte dei cittadini e degli operatori del settore giustizia, che hanno manifestato la loro ferma e motivata contrarietà in ordine alla prevista soppressione del tribunale di Chiavari dalla quale non possono che derivare un aumento dei costi per le casse dello Stato e disagi per i cittadini;

tenuto conto che:

le motivazioni principali della riorganizzazione geografica delle sedi giudiziarie sono riconducibili a ragioni di contenimento economico della spesa, di razionalizzazione delle risorse umane e logistiche che, tuttavia, non dovunque trovano effettiva rispondenza e necessità;

la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, nel caso di specie, si risolverebbe in un aggravio di costi per i cittadini senza contare l'insorgenza di nuove necessità logistiche e funzionali non facilmente risolvibili, appalesando nel contempo la violazione del principio di prossimità ai cittadini che è un valore costituzionalmente garantito;

la logica del contenimento delle spese adottata per giustificare la chiusura del tribunale di Chiavari non trova riscontro nella realtà: infatti, la recente costruzione dell'attuale sede del tribunale permette di risparmiare gravose spese di affitto per l'uso della sede e la contiguità con la casa circondariale permette di evitare gli onerosi costi di traduzione dei detenuti in occasione delle udienze;

considerato che:

la 2ª Commissione (Giustizia) del Senato ha ritenuto indispensabile il mantenimento della sede di Chiavari approvando il 31 luglio 2012 il seguente parere: "Siano mantenuti, in considerazione della specificità territoriale del bacino di utenza e dell'incidenza eccessiva sui costi dell'amministrazione della giustizia che sarebbero indotti dalla loro soppressione, i seguenti Tribunali: … c) CHIAVARI (ampliare la competenza territoriale sino a Genova. Trattasi di sede con un tribunale nuovo che è costato 14 milioni di euro, affiancato all'istituto carcerario, con conseguente annullamento dei costi per le traduzioni dei detenuti)";

parimenti, la II Commissione (Giustizia) della Camera dei deputati si è espressa con le seguenti parole: "2) Tribunali non suscettibili di essere soppressi in presenza di strutture dedicate agli uffici giudiziari, di recente costruzione e realizzazione, che hanno comportato notevoli investimenti di risorse pubbliche … a) del Tribunale di Chiavari, ove è stato realizzato un nuovo palazzo di giustizia per 14 milioni di euro, di cui 8,7 a carico del Ministero della giustizia, costituito da una superficie di 8.900 mq adiacente alla sede del commissariato di polizia ed alla casa circondariale, che risulta connessa direttamente con il nuovo palazzo, dove Cisia ha realizzato un progetto di cablaggio";

il cablaggio specifico per le esigenze di giustizia e non diversamente utilizzabile è stato realizzato con un'ulteriore spesa pubblica di 200.000 euro;

la soppressione del tribunale di Chiavari, con lo spreco dei 14,2 milioni di euro di denaro pubblico occorsi per la costruzione della struttura e per il suo cablaggio e non utilizzabile in diversa maniera se non attraverso ulteriori ingenti investimenti pubblici, cancellerebbe, invece, in un solo colpo l'intero risparmio previsto dalla riforma (circa 17 milioni di euro su tutto il territorio nazionale);

sino alla realizzazione del nuovo tribunale i costi per gli affitti assommavano ad 468.087,15 euro per il 2010 e 479.321,24 euro per il 2011;

a tali cifre andavano sommate altre voci di spesa (telefono, riscaldamento, energia elettrica, pulizia, custodia, vigilanza, manutenzioni) per un totale pari a 313.106,54 euro per il 2010 e pari ad 476.283,15 euro per il 2011;

trasferendo l'attività nel nuovo palazzo di giustizia i costi di affitto verrebbero azzerati e rimarrebbero voci di spesa pari a 235.000 euro (ulteriormente abbattibili in termini di risparmio energetico poiché l'immobile si trova in classe A, ed in termini di custodia e vigilanza poiché l'immobile è dotato di controllo elettronico degli accessi);

detta residua voce di spesa, pari ad 235.000 euro potrebbe, infine, essere completamente sostenuta dal Comune di Chiavari grazie ai risparmi effettuati sulle altre voci di spesa, comportando una spesa finale nulla per lo Stato;

grazie alla presenza della casa circondariale, situata ai piedi del nuovo palazzo di giustizia, i costi per la traduzione dei detenuti sarebbero nulli, mentre la traduzione presso il tribunale di Genova comporterebbe comunque ingenti spese;

la più recente ispezione ministeriale, nel corrente anno, ha definito Chiavari un "tribunale ottimale per resa ed efficienza", senza nessun rilievo in applicazione della legge n. 89 del 2009, cosiddetta legge Pinto. In particolare i tempi di smaltimento dei processi sono eccellenti con 512 giorni per il primo grado civile, il numero delle sentenze penali emesse è superiore di un terzo alla media degli altri uffici (tra cui anche quello accorpante), così come il numero degli affari civili complessivi pro capite per magistrato, a fronte di pendenze residue irrisorie;

gravando ulteriormente il tribunale di Genova (già oberato di carichi in quanto città metropolitana priva di un tribunale di sostegno), si avrebbe un maggiore decremento di efficienza. Mentre si potrebbe, in un futuro, ipotizzare l'ampliamento della competenza territoriale del tribunale di Chiavari per sgravare Genova e/o La Spezia;

con la chiusura del tribunale di Chiavari verrebbe cancellato un moderno modello di "cittadella giudiziaria" unico in Italia (procura, tribunale civile, tribunale penale, giudici di pace, UNEP, archivi, allocati in un unico immobile contiguo alle carceri, con costi di trasferimento detenuti inesistenti);

essendo il territorio ligure montano al 90 per cento e privo di collegamenti ferroviari ed autostradali in tali zone, la chiusura del tribunale di Chiavari comporterebbe un diniego di giustizia per i residenti in tali luoghi;

verrebbe negata la peculiarità del territorio chiavarese, luogo elettivo di residenza di migliaia di anziani provenienti dal nord-ovest italiano che necessitano di amministrazioni di sostegno e di procedure di volontaria giurisdizione in numero e qualità tali da non poter essere forniti dal tribunale di Genova se non attraverso un inaccettabile decadimento del servizio in termini di quantità, qualità e tempistica,

si chiede di sapere se il Governo intenda con la massima urgenza dare attuazione all'impegno assunto in Senato in sede di conversione del decreto-legge n. 69 del 2013 con l'ordine del gionro G83.200 approvato percorrendo la strada maestra del decreto correttivo per ripulire il testo normativo, di cui all'entrata in vigore è prossima, da errori e clamorosi non sensi rispetto alle dichiarate intenzioni di razionalizzazione e contenimento della spesa, nonché ai limiti definiti dai pareri delle competenti Commissioni parlamentari, facendo vivere il tribunale di Chiavari espungendolo dalla lista delle sedi giudiziarie da sopprimere.