Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00130

Atto n. 1-00130

Pubblicato il 8 agosto 2013, nella seduta n. 93

RIZZOTTI , MANDELLI , AIELLO , BIANCONI , D'AMBROSIO LETTIERI , D'ANNA , SCILIPOTI , VICECONTE , ZUFFADA

Il Senato,

premesso che:

il Servizio sanitario nazionale si trova a dover affrontare una sfida complessa, legata, da un lato all'attuale crisi congiunturale e ai vincoli di finanza pubblica e, dall'altro, all'aumento della domanda di salute connessa all'allungamento della vita media e alla crescente diffusione delle malattie croniche;

si pone dunque, un problema di sostenibilità del sistema, sia in termini di costi che di garanzia delle prestazioni, che rischia di minare alla base l'universalità e l'equità dell'intero SSN, già compromesse dall'attuale contesto istituzionale e dall'esistenza di profonde disomogeneità territoriali;

come noto, infatti, la riforma del Titolo V della Costituzione ha dato vita a 21 modelli sanitari regionali, ciascuno caratterizzato da proprie regole e con differenze, ad esempio, nell'acquisizione di beni, servizi e tecnologie, nei regimi di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini e nella distribuzione di farmaci;

in particolare, è demandata alle Regioni la disciplina dell'assistenza farmaceutica e dell'organizzazione del relativo servizio, cui corrisponde la responsabilità regionale relativa al rispetto dei livelli di spesa programmati;

il decentramento delle competenze ha creato e consolidato l'esistenza di commissioni regionali e locali che svolgono un'ulteriore attività di valutazione dei farmaci ai fini del relativo inserimento nei prontuari terapeutici, replicando, di fatto, il lavoro già svolto dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA);

tale attività provoca un rallentamento nell'accesso alle cure, poiché la disponibilità concreta di un farmaco da parte del paziente, spesso, è il frutto di un procedimento che si articola in tre fasi, svolte, appunto, dall'EMA, dall'AIFA e poi dalle Regioni;

secondo alcune fonti, la media regionale italiana per l'inserimento nei prontuari regionali e/o di Area Vasta, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della determinazione AIFA, ammonterebbe a 449 giorni, a cui vanno aggiunti i tempi necessari per includere i farmaci approvati dai prontuari regionali nei prontuari ospedalieri o aziendali;

considerato che:

allo stato attuale, quindi, si registra una pluralità di prontuari a diversi livelli che denotano altrettanti passaggi che i farmaci subiscono prima di entrare nelle concrete disponibilità dei pazienti;

l'esistenza di commissioni regionali o locali deputate alla valutazione di un farmaco già autorizzato ai fini dell'inserimento nei relativi prontuari terapeutici può creare disparità non solo tra i pazienti italiani e quelli di altri Paesi europei, ma anche tra quelli di regioni diverse e, talvolta, anche tra quelli di una medesima regione, che penalizzano il nostro Paese nel confronto europeo in termini di accessibilità alle cure;

tali attività comportano anche un utilizzo significativo di risorse finanziarie alla luce dei tempi e delle relative operazioni espletate dal personale sanitario coinvolto;

al fine di tutelare il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione si ravvisa la necessità di garantire livelli di assistenza uniformi su tutto il territorio nazionale e tempi più rapidi di accesso alle cure;

al tempo stesso, risulta necessario operare una razionalizzazione della spesa sanitaria che, uscendo dalla logica dei tagli lineari, individui soluzioni idonee a concretizzare, al contempo, un risparmio di risorse e la garanzia dei livelli essenziali di assistenza;

appare pertanto opportuno superare l'attuale contesto regolatorio della spesa farmaceutica, che ha originato divergenze territoriali e ritardi nell'accesso ai farmaci,

impegna il Governo:

1) a porre in essere, previa istituzione di un tavolo tecnico con i rappresentanti dell'AIFA e delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, le opportune iniziative volte a modificare l'attuale assetto regolatorio affinché la spesa farmaceutica sia regolata a livello centrale, ad esempio, mediante l'istituzione di un Fondo farmaceutico nazionale, destinato alla spesa farmaceutica territoriale e alla spesa farmaceutica ospedaliera;

2 ) ad adottare le opportune misure volte ad imprimere una durata certa e congrua al passaggio di valutazione dei farmaci, già svolto a livello centrale dall'EMA e dall'AIFA, da parte delle commissioni regionali e locali per l'immissione degli stessi all'interno dei relativi prontuari terapeutici, così da garantire, nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, che l'accessibilità alle cure sia omogenea su tutto il territorio nazionale.