Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00386
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Atto n. 4-00386
Pubblicato il 19 giugno 2013, nella seduta n. 45
LAI , ANGIONI , CUCCA , MANCONI - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
è notizia di questi giorni la decisione degli operai della Vinyls di abbandonare la gestione della sicurezza dell'impianto lasciandolo in condizioni di gravità elevata per il territorio e per i cittadini, per la presenza negli impianti di dicloroetano (un cancerogeno) e di Vcm (gas necessario per la produzione di policlorurvinile);
il mantenimento delle condizioni di sicurezza dell'impianto non può essere lasciato alla sola responsabilità dei lavoratori, che sinora l'hanno garantita in condizioni inaccettabili, perché privi del minimo sostegno finanziario a causa della inadeguata gestione della cassa integrazione guadagni straordinaria in Sardegna da parte dell'assessorato regionale;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
dall'agosto del 2009 la società è in amministrazione straordinaria e si avvia alla dichiarazione di fallimento;
due impianti produttivi, cloroderivati e polivinilcloruro in emulsione, sono fermi dal settembre 2009 ed oggi vengono venduti per smantellamento e demolizione, e nella stessa condizione sono i servizi accessori;
la chiusura ha comportato una perdita di posti di lavoro di 135 diretti e 200 indiretti dedicati; attualmente 92 persone dirette sono in cassa integrazione guadagni straordinaria e solo parte degli indiretti è coperta da ammortizzatori sociali;
tenuto conto che:
la grave situazione della Vinyls si inserisce in un quadro devastato dell'area industriale del Nord ovest della Sardegna, che è passato da 20.000 occupati solo 13 anni fa agli attuali 1.000, con una riduzione del 95 per cento;
solo negli ultimi due anni, con la chiusura di Sasol, Vinyls e altre imprese connesse e il ridimensionamento di EOn Fiumensanto (250 tra diretti e indiretti) e di ENI a Porto Torres (oltre 1.000 tra diretti e indiretti), sono venuti a mancare circa 906 posti di lavoro diretti, 1.035 indiretti dedicati ed un numero molto significativo di indiretti non dedicati, ma legati ad attività portuali, di commercio, ricezione, ristorazione, libera professione tecnica, eccetera, in un contesto di grave crisi territoriale dell'edilizia;
valutato che:
gli impianti di Matrica (Novamont-Versalis) in corso di costruzione a Porto Torres, sito, secondo i proponenti, destinato a diventare il più grande polo di chimica verde in Europa, in realtà andranno ad insediarsi su un'area di complessivi 27 ettari, dei 1.259 ettari di proprietà ENI-Sindial; nell'entrata in produzione degli impianti è prevista nel 2017 e occuperà non più di 270 unità tra diretti ed indiretti, generando un saldo occupazionale, anche nella previsione più ottimistica, fortemente negativo;
occorre dichiarare l'area industriale del Nord ovest della Sardegna area a forte criticità industriale, raccogliendo le richieste provenienti dal comitato dell'area di crisi, per sostenere e rilanciare un progetto di riconversione e riqualificazione industriale, con un pacchetto di misure che sia in grado, partendo dagli impianti di Matrica, di sviluppare una serie di possibili ed interessanti filiere a valle, sulle quali si registra interesse di imprese non solo locali;
occorre contrastare la stagnazione attuale, anche generata dalla totale assenza di politiche industriali nazionali, un nuovo concreto impegno istituzionale che promuova il progetto di riconversione industriale indicato come modello anche internazionale, ma che, senza un ampliamento delle iniziative e l'attrazione degli investimenti, sarebbe fatalmente condannato ad una dimensione insufficiente sia in termini di sostenibilità industriale che, soprattutto, di sostenibilità sociale,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, nell'ambito delle proprie competenze, non intendano intervenire urgentemente sulla situazione di sicurezza della Vinyls, che genera un consistente rischio sociale e ambientale, con la convocazione dei commissari, della Regione e degli organi preposti;
se il Ministro dello sviluppo economico non ritenga opportuno convocare immediatamente il comitato per l'area di crisi allo scopo di assumere le iniziative necessarie per il rilancio di un'area industriale che negli ultimi anni ha perso la quasi totalità degli occupati e la cui ripartenza non può essere limitata ad una iniziativa che sarà operativa nel 2017.