Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00245
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Atto n. 4-00245
Pubblicato il 23 maggio 2013, nella seduta n. 28
BULGARELLI , MONTEVECCHI , SERRA - Al Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo. -
Premesso che:
il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in diverse occasioni, ha richiamato temi condivisibili come lo stop al consumo del territorio, la tutela del suolo e dell'agricoltura emiliano-romagnola, la lotta all'inquinamento nella Pianura Padana e la valorizzazione di sistemi di riciclo e compostaggio;
premesso altresì che, a quanto risulta agli interroganti:
a Russi, in provincia di Ravenna, la società Powercrop, ora in joint venture con Enel Green Power, in data 28 febbraio 2011 ha ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna una valutazione di impatto ambientale (VIA) positiva per la realizzazione di un impianto di produzione di energia da combustione di 300.000 tonnellate all'anno di biomasse, un polo energetico dalla potenza di 30 megawatt elettrici, corrispondente a circa 92 megawatt termici, senza peraltro prevedere alcun riutilizzo del vapore prodotto che incredibilmente richiederà energia per abbassarne la temperatura;
il progetto di Powercrop avrà ricadute anche sulla viabilità, determinando un aumento del traffico veicolare pesante, che si tradurrà in 33.000 transiti di automezzi da e per l'impianto per il trasporto del combustibile senza una struttura viaria organizzata a sopportare un tale carico di traffico;
preso atto che, a quanto risulta agli interroganti:
l'impianto si troverebbe a 140 metri da Palazzo San Giacomo e a 500 metri dalla Villa Romana di Russi, una delle più importanti e meglio conservate del Nord Italia;
palazzo San Giacomo, per le sue caratteristiche architettoniche e per l'elevata qualità pittorica dei suoi affreschi, è definito la "Versailles dei Rasponi";
per la salvaguardia e la tutela del Palazzo si sono attivati personaggi di levatura internazionale come Dario Fo e Philippe Daverio;
nell'ambito del Censimento dei luoghi del cuore indetto dal FAI nell'anno 2010, il Palazzo San Giacomo e la Villa Romana sono risultati al primo posto nella Regione Emilia- Romagna come luoghi da salvare;
l'area destinata ad ospitare l'impianto industriale è individuata come sito di interesse comunitario e zona a protezione speciale;
su questa materia sono stati presentati da Italia Nostra, WWF e da centinaia di cittadini due ricorsi al TAR, uno dei quali in attesa di sentenza del Consiglio di Stato, a seguito dei quali il progetto della centrale Powercrop di Russi ha subìto una battuta d'arresto;
rilevato che, a quanto risulta agli interroganti:
già la Sovrintendenza provinciale, nel 2009, mostrava notevoli perplessità sulla collocazione geografica dell'impianto previsto in prossimità di due importanti siti di interesse culturale;
nell'ambito della procedura di VIA, con nota protocollo 377 del 18 febbraio 2011, la Direzione regionale per i beni architettonici e del paesaggio dell'Emilia-Romagna esprimeva parere negativo alla costruzione del polo energetico;
nonostante il parere negativo della Direzione regionale, in data 28 febbraio 2011 veniva rilasciata dalla Regione Emilia-Romagna la VIA positiva e l'autorizzazione integrata ambientale;
a fronte della mancata considerazione del parere negativo, al fine di porre una minima pur labile protezione a salvaguardia del bene architettonico, la Soprintendenza di Ravenna avviava in data 24 novembre 2011 il procedimento di vincolo di misure e prescrizioni di tutela indiretta ai sensi dell'art. 46 del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004 a firma della Soprintendente per i beni architettonici delle province di Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini, architetto Antonella Ranaldi, avallata dalla Direzione regionale;
successivamente, la stessa Direzione regionale, con proprio decreto n. 2707 del 26 marzo 2012, sottoscritto dall'architetto Carla Di Francesco, fissava le prescrizioni di tutela indiretta, che risultavano stravolte rispetto a quanto indicato dalla Soprintendenza locale, modificate e plasmate ad hoc per l'impianto di Powercrop, lasciando incredibilmente invariate le misure e prescrizioni di tutela indiretta per tutte le aree contigue delle altre proprietà;
l'Associazione nazionale Italia Nostra Onlus, unitamente ai proprietari interessati dal decreto di vincolo, presentava un ricorso gerarchico al Ministero per i beni e le attività culturali in data 25 aprile 2012;
al suddetto ricorso non è stata data, a distanza di oltre un anno, alcuna risposta,
si chiede di sapere:
per quale motivo non sia ancora stata data una risposta al ricorso gerarchico di Italia Nostra, rilevando l'urgente necessità di una sollecita valutazione indispensabile per tutelare un bene architettonico che caratterizza il paesaggio e la cultura della Romagna;
quale sia la valutazione del Ministro in indirizzo, per quanto di competenza, sull'operato della Direzione regionale, che, a quanto risulta agli interroganti, avrebbe stravolto l'originaria e ponderata impostazione della tutela indiretta, anche in virtù della considerazione iniziale della Direzione regionale che aveva definito il progetto connotato da caratteristiche dimensionali assolutamente avulse da qualsiasi riferimento territoriale, tale da compromettere in maniera definitiva ed inaccettabile le visuali, l'apprezzamento ed i valori culturali della splendida villa sei-settecentesca e delle sue pertinenze;
se il Ministro in indirizzo non condivida con gli interroganti la considerazione che il decreto finale di prescrizioni di tutela indiretta della Sovrintendenza regionale individuerebbe, rispetto al provvedimento avviato dalla Soprintendenza di Ravenna, l'esclusione immotivata della parte settentrionale interessata dal nuovo polo energetico, delegittimando e screditando in tal modo le valutazioni e le prescrizioni individuate dall'organo preposto alla tutela del bene sul territorio provinciale.