Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00093
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Atto n. 4-00093
Pubblicato il 24 aprile 2013, nella seduta n. 15
DE CRISTOFARO - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e per la coesione territoriale. -
Premesso che:
la Città della Scienza di Napoli, uno dei fiori all'occhiello di Napoli, visitata ogni anno da circa 350.000 persone, è stata in parte distrutta da un incendio il 4 marzo 2013;
la Fondazione Idis-Città della Scienza ha realizzato il primo Museo scientifico interattivo d'Italia, uno dei più importanti del mondo, integrato in un più ampio sistema di servizi e funzioni;
la Fondazione Idis-Città della Scienza, presieduta dal professor Vittorio Silvestrini, annovera tra i suoi soci e sostenitori personalità quali Carlo Rubbia, Margherita Hack e molte altre insigni personalità della cultura e della scienza. È soggetto di primo piano nell'ambito della comunità scientifica internazionale, come del resto attestano le numerose iniziative a livello europeo ed extraeuropeo a cui essa dà impulso o partecipa; motivo delle innumerevoli testimonianze di affetto e solidarietà pervenute alla struttura all'indomani del rogo criminale del 4 marzo 2013, anche da oltre frontiera. Si ricordano, tra tante, la commossa visita di Catherine Franche, direttore della rete internazionale dei musei scientifici e dei Science Center ed il messaggio di Madame Geneviève Fioraso, Ministro della ricerca e dell'educazione in Francia;
il Museo della Scienza - realizzato fra il 1997 ed il 2001 con capitale pubblico-privato- ricade in area ex Federconsorzi acquisita dalla Fondazione Idis nel 1993 ed è parte della Città della Scienza realizzata sulla base di un progetto in linea con il piano regolatore generale (PRG) allora vigente, approvato dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici (BBAAAA) nel 1994;
solo nel 1996 il Ministero per i beni e le attività culturali dichiarò la preesistente fabbrica del 1853 non oggetto di vincolo monumentale fermo restando il vincolo paesistico sull'intera area. Nel medesimo anno la Fondazione Idis-Città della Scienza ed altri Enti, fra i quali la Regione Campania e il Comune di Napoli, hanno sottoscritto un primo accordo di programma al quale ha fatto seguito, nel 1997, un secondo accordo di programma che avrà scadenza oltre la metà del XXI secolo;
nel 2007 la Fondazione Idis-Città della Scienza ed altri Enti, fra i quali la Regione Campania e il Comune di Napoli, hanno sottoscritto un terzo accordo di programma sullo stesso oggetto;
la Città della Scienza rientra nell'elenco delle "Opere di rilevante interesse storico-artistico 1945-2005, Ministero BBAAAA-DARC / Soprintendenza BBAAAA Napoli e Provincia";
il Museo della Scienza ricade all'interno di manufatti considerati tra le prime testimonianze di archeologia industriale ex Vetrerie Lefèvre (1853);
ad oggi la Fondazione Idis Città della Scienza è creditrice nei confronti delle pubbliche amministrazioni di circa 9 milioni di euro; alcuni crediti sono esigibili da lungo tempo, come quello in capo all'accordo di programma con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che risale al 2008 per una cifra di quasi 1,6 milioni di euro;
l'incendio doloso del Museo della Scienza coinvolge meno di un quarto dell'intero complesso della Città della Scienza, e ad oggi delle aree colpite dall'attentato, restano tutti i magazzini, il Teatro dei piccoli, il ristorante, gli uffici, il planetario. Inoltre sono presenti tutte le mura perimetrali, la Ciminiera, i serbatoi d'acqua piovana per circa 4.000 metri cubi, i locali e gli impianti nel sottosuolo. Non risultano danneggiati gli altri edifici a valle di via Coroglio;
il decreto interministeriale del 28 marzo 2013, firmato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Francesco Profumo, e dal Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, prevede la costituzione del Comitato interistituzionale per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli. Il Comitato, che sarà composto da otto membri, dovrà eseguire entro il 30 aprile 2013 la valutazione comparativa delle possibili opzioni per la delocalizzazione della struttura. Ci si può chiedere, a parere dell'interrogante, perché, a fronte di un atto criminale - quali che siano movente, mandanti ed esecutori -, si prenda in considerazione l'ipotesi di delocalizzare la struttura gravemente danneggiata, creando così un pericoloso precedente in un territorio ad alta sensibilità criminale come Napoli e la Campania;
allo stato attuale si pongono in alternativa: il rapido restauro del complesso di circa 75.000 metri cubi oggetto dell'incendio doloso; la delocalizzazione di circa 120.000 metri cubi, in prossimità della parte di Città della Scienza a monte di via Coroglio, soggetta a procedure che richiedono tempi e costi molto maggiori rispetto al restauro; la delocalizzazione in zona più distante, con il riuso di altri manufatti quali ad esempio l'ex Acciaieria di varie centinaia di migliaia di metri cubi, con costi ancora maggiori e tempi incalcolabili;
ripristinare in loco quanto andato distrutto sarebbe quindi, a parere dell'interrogante, opera di buon senso, ma soprattutto risposta di legalità e giustizia a quanto accaduto;
nel citato decreto interministeriale si afferma, a quanto risulta all'interrogante erroneamente, che "la quasi totalità della Città della Scienza di Napoli è andata distrutta nell'incendio divampato il 4 marzo 2013";
in realtà i lavori di restauro potrebbero realizzarsi in tempi relativamente brevi e coerenti con la scadenza del termine della cassa integrazione in deroga per i lavoratori della struttura incendiata;
nell'area della Fondazione (area privata-non demaniale), non è mai esistita la spiaggia, e quella esistente sotto il porto di Nisida da decenni è deperita ed in stato di abbandono. Non è mai stata bonificata, né ripristinata, pulita o resa agibile;
il decreto prevede inoltre - sempre per la Città della Scienza - la possibilità di separare le attività di gestione dall'attività di progettazione scientifica, mettendo in campo un vero esproprio ai danni della Fondazione, ente privato seppure non profit;
a giudizio dell'interrogante sarebbe davvero difficilmente comprensibile che gli stessi Enti pubblici che hanno messo in crisi finanziaria la Fondazione Idis-Città della Scienza, visto che le devono oltre 12.000.000 di euro a partire dal 2008, oggi chiedessero di rivedere la governance della struttura. All'interrogante non appare affatto chiaro il motivo per cui si chiede l'esproprio di una struttura privata, né appaiono chiare le ragioni per cui si è prevista la possibilità di dividere la progettazione scientifica dalla gestione della struttura, visto che la regione Campania contribuisce per appena il 20 per cento al bilancio della struttura. Resta altresì oscuro in capo a chi sarebbero le funzioni così distinte. L'interrogante ritiene inconcepibile un nuove ente pubblico che ripetesse le performance disastrose realizzate nel 2005 dalla regione Campania, dopo la "nazionalizzazione della Città della Scienza" tramite la società in house Campania Innovazione;
l'interrogante si chiede perché, pur nel riconoscere la meritoria opera del professor Silvestrini e della Fondazione Idis-Città della Scienza (soggetto privato ideatore e proprietario della struttura e delle attività) ci si prefigge lo scopo di una nuova governance per una nuova Città della Scienza;
si chiede altresì perché, nel caso della Fondazione Idis-Città della Scienza, si ritiene, dopo l'atto delittuoso che l'ha colpita, che non bastino gli strumenti di verifica e controllo ordinari dell'erogazione, gestione e spesa del contributo, pur avendo la Fondazione Idis-Città della Scienza, nei 20 anni precedenti, progettato, gestito e puntualmente rendicontato le sue attività alle Istituzioni competenti,
si chiede di sapere:
se non si intenda rivedere quanto disposto dal citato decreto interministeriale, al fine di non prevedere alcuna delocalizzazione delle strutture della Città della Scienza andate distrutte;
se non si reputi opportuno revocare la richiesta di separare le attività di gestione dalla attività di progettazione scientifica e di creazione di una nuova governance, laddove viene unanimemente riconosciuta la meritoria opera del professor Silvestrini e della Fondazione Idis, nella gestione, nello sviluppo e nella crescita, a livello nazionale ed internazionale, della Città della Scienza di Napoli;
se non si ritenga urgente pagare i circa 12.000.000 di euro arretrati dovuti dagli enti pubblici e loro partecipate alla Fondazione Idis-Città della Scienza, condizione indispensabile per superare le difficoltà finanziarie e per alleviare le condizioni materiali dei lavoratori dell'Ente;
quali iniziative si intendano adottare al fine di tutelare al meglio le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, prime e più esposte vittime dell'atto criminale.