Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08769

Atto n. 4-08769

Pubblicato il 27 novembre 2012, nella seduta n. 844

ANTEZZA - Ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

dal 1971 il CRAL di Poste italiane è in prima fila nel delicato settore della donazione del sangue grazie alla presenza di una fitta rete che raccoglie i loro circoli territoriali su tutto il territorio nazionale;

i gruppi donatori di sangue delle Poste svolgono la propria attività in modo autonomo e con un proprio regolamento, sono presenti in tutte le province d'Italia e operano con le associazioni nazionali del settore: Avis, Cri e Fidas, ovvero con quelle regionali legalmente riconosciute;

in circa 40 anni i donatori di sangue dipendenti di Poste italiane hanno raggiunto le 12.500 unità contribuendo in modo significativo a far fronte al problema trasfusionale del nostro Paese;

rilevato che:

con un recente provvedimento i vertici aziendali di Poste hanno escluso i donatori di sangue dal pagamento del premio di presenza premio di circa 140 euro che viene corrisposto ai dipendenti che non abbiano fatto assenze durante l'anno precedente;

la decisione assunta dai vertici di Poste è chiaramente discriminatoria e si pone in palese contrasto con le norme vigenti in materia di assenza per donazione (legge n. 584 del 1967, legge n. 107 del 1990 e legge n. 219 del 2005), assenza che, come è noto, deve essere calcolata a tutti gli effetti come presenza in servizio;

considerato che:

è assolutamente necessario e importante salvaguardare il lavoratore donatore da situazioni che lo mortificano e impedire che questo nel compiere tale nobile gesto possa essere in qualche modo penalizzato e tacciato di assenteismo;

lo Stato, dunque, non solo ha il dovere di tutelare coloro che compiono tale gesto di civiltà ma anche quello di incoraggiare altri a farlo,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali siano le sue valutazioni in merito;

se non ritenga che la decisione adottata dai vertici di Poste nei confronti dei dipendenti donatori di sangue non sia discriminatoria e in palese contrasto con la normativa vigente in materia di assenza per donazione;

se, pertanto, non ritenga necessario intervenire presso Poste SpA affinché disponga l'immediato riesame del provvedimento, ciò anche al fine di scongiurare il pericolo che i donatori, sentendosi defraudati di un loro diritto, possano rinunciare alla donazione mettendo a rischio la salvezza di tante vite umane.