Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00154

Atto n. 1-00154

Pubblicato il 5 giugno 2003
Seduta n. 410

LAURO, CICOLANI, NOVI, GRECO, BARELLI, CHIRILLI, MANUNZA, COMINCIOLI, NESSA, SAMBIN, ARCHIUTTI, NOCCO, GENTILE, CASTAGNETTI, SANZARELLO, MAINARDI, FASOLINO.

Il Senato,

considerato:

che la produzione annua del comparto marittimo italiano ammonta a circa 26.300 milioni di euro, pari al 2,3 per cento del prodotto interno;

che sono oltre 356.000 le unità occupate nel settore, corrispondenti all'1,5 per cento dell'occupazione totale nazionale;

che nel complesso le attività marittime generano una produzione complessiva superiore ad altri settori tradizionali, come quelli dell'abbigliamento, dei veicoli, delle telecomunicazioni;

che il 58 per cento del commercio estero transita per mare;

che il nostro paese adotta elevati standard di sicurezza proseguendo una sana tradizione di qualità dei servizi della navigazione testimoniata, tra l'altro, dalla modernità delle imbarcazioni oggi in uso,

che, a fronte di grandi potenzialità e nell'intento di ampliare il volume dei traffici e quindi il profitto e l'occupazione del comparto, occorre una complessa ed analitica proposta di un progetto di sviluppo capace di assicurare all'attività marittima e ai settori connessi un futuro competitivo e prospero;

che occorre affrontare e risolvere alcune questioni fiscali ed amministrative quali, ad esempio, la riduzione dall'80 per cento al 25 per cento dello sgravio dei contributi marittimi, che ha causato di fatto un aumento reale del costo nave di almeno il 15 per cento;

che il settore della formazione, a partire dagli stessi Istituiti Nautici, va rimodulato per distinguere quanti si iscrivono al fine di conseguire un qualsiasi titolo di studio da coloro che, invece, effettivamente sono intenzionati a svolgere la propria attività lavorativa nel settore marittimo (a tale proposito è significativo il divario tra gli 11.000 iscritti ogni anno e l'infinitesima percentuale dei registrati come "gente di mare"),

impegna il Governo:

ad attivarsi prontamente affinché nelle grandi opere da realizzarsi siano inserite nei prossimi programmi anche, e soprattutto, le infrastrutture portuali e/o connesse all'attività marittima, con l'effetto di stimolare una forte attività del settore;

a sostenere, nelle forme possibili, l'armamento e la flotta italiana, con particolare riguardo a eventuali forme di incoraggiamento per l'acquisto di moderne navi ad alta tecnologia o mezzi veloci capaci di costituire valida alternativa a sistemi di trasporto su strada o ferrovia;

a varare un piano industriale nazionale che guardi alla cantieristica, alla nautica da diporto, ai servizi relativi e connessi al sistema di trasporto via mare al fine maggiorare la produzione, aumentare l'occupazione, elevare la competitività del Sistema Paese, rendere più efficace una rete di comunicazione verso il Nord- America, il bacino Mediterraneo e l'Oriente in grado di supportare adeguatamente il commercio con l'estero anche alla luce dei grandi corridoi che saranno realizzati nell'Unione Europea;

ad intervenire presso la Comunità Europea perché l'Europa riconosca quale baricentro il Mediterraneo, il mare che la bagna al fine di elevare la qualità della vita, della pace, della sicurezza e della cooperazione tra i popoli che ne abitano le rive.