Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01057
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Atto n. 3-01057
Pubblicato il 27 maggio 2003
Seduta n. 400
MARTONE. - Ai Ministri delle attività produttive, degli affari esteri, dell'economia e delle finanze e dell'ambiente e della tutela del territorio. -
Premesso che:
dal 10 al 14 settembre del 2003 si svolgerà a Cancun, in Messico, la V Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC);
nel corso di questo vertice i paesi membri dell’OMC sono chiamati a discutere su una serie di tematiche fondamentali per il round negoziale lanciato a Doha nel novembre 2001 e la cui conclusione è prevista entro il gennaio 2005. Tali questioni risultano cruciali non soltanto per il commercio internazionale, ma soprattutto per il futuro della definizione ed applicazione della legislazione e delle politiche internazionali in materia ambientale, sociale, del lavoro e di sviluppo;
l’agenda negoziale approvata a Doha prevede il lancio di negoziati a Cancun su quattro nuove tematiche, cosiddette “di Singapore”, quali investimenti, concorrenza, trasparenza negli appalti pubblici e facilitazione al commercio. Al riguardo importanti paesi in via di sviluppo, quali India e Cina, hanno messo in discussione l’inclusione legale di tali negoziati nell’agenda di Doha richiedendo un consenso esplicito sulle modalità per condurre tali negoziati che sia non viziato dalle pressioni dei paesi industrializzati sui paesi in via di sviluppo;
nel settembre 2002 il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ha respinto la richiesta di Stati Uniti ed Unione europea di subordinare esplicitamente i circa 300 accordi multilaterali sull’ambiente oggi in vigore alle regole commerciali in via di defizione all’OMC. In particolare, al vertice di Cancun sarà richiesto ai Ministri del commercio dei paesi membri dell’OMC di esprimersi sulla controversa questione;
la Conferenza Ministeriale di Cancun cadrà nel semestre di presidenza italiana dell'Unione europea e di conseguenza è auspicabile che l'Italia elabori una posizione forte di indirizzo per i negoziatori europei su tutte le tematiche attualmente in negoziato all’OMC ed in discussione alla Conferenza di Cancun;
il prossimo 6 luglio si svolgerà a Palermo un incontro informale dei Ministri del commercio dei paesi membri dell’Unione europea al fine di discutere la posizione negoziale europea prima del vertice di Cancun;
è stato richiesto dall’amministrazione degli Stati Uniti al Governo italiano di fare da mediatore tra le posizioni americane e quelle dell’Unione europea sulla drammatica questione dell’applicazione delle eccezioni dell’accordo TRIPS, decise alla Conferenza di Doha, per quel che concerne la licenza di esportazione di farmaci generici contro gravi malattie infettive, quali malaria, tubercolosi ed AIDS, verso i paesi in via di sviluppo;
sull’emergenza epidemiologica nei paesi in via di sviluppo il Governo italiano aveva preso la leadership al G8 di Genova nel 2001 promuovendo la creazione del fondo fiduciario multilaterale per la salute, nonostante lo scarso interessamento fino ad oggi dell’industria privata e dei paesi del G8;
considerato che:
la società civile europea ha espresso ripetutamente ai governi dei paesi membri dell’Unione europea la propria frustrazione nel constatare una linea negoziale perseguita dal Commissario europeo al commercio, Pascal Lamy, che non rispecchia gli interessi di tutti gli Stati membri dell’Unione e soprattutto le preoccupazioni ambientali e sociali della società civile e dei sindacati europei riguardo alle implicazioni per i Paesi europei e quelli in via di sviluppo degli accordi attualmente in vigore dell’OMC in materia di servizi, agricoltura, prodotti industriali, incluso il settore tessile, e diritti di proprietà intellettuale;
il mandato negoziale del Consiglio europeo per il commissario Lamy non è stato rivisto sin dalla preparazione della Conferenza di Doha nel 2001, nonostante i conflitti commerciali a livello internazionale, in particolare tra Stati Uniti ed Unione europea, si siano moltiplicati e la stessa Unione Europea sia stata sistematicamente accusata di protezionismo agricolo da parte dei paesi in via di sviluppo, perdendo così parte della sua capacità negoziale in sede OMC;
l’agenda negoziale di Doha, definita “dello sviluppo” per tenere in conto le esigenze economiche e commerciali dei paesi in via di sviluppo, fino ad oggi non ha trovato il consenso della gran parte dei paesi in via di sviluppo visto l’atteggiamento estrema aggressivo dei negoziatori europei ed americani nell’ambito dei negoziati sui servizi negli ultimi mesi, nonché a causa della reticenza dei paesi industrializzati a fare concessioni significative nell’ambito della ridefizione dell’accordo agricolo dell’OMC;
l’80 per cento dell’economia italiana ruota intorno a piccole e medie imprese, nonché coltivatori locali, che subirebbero conseguenze negative dal rafforzamento degli attuali accordi commerciali dell’OMC e soprattutto dal lancio di nuovi negoziati nel settore degli investimenti;
i numerosi accordi bilaterali e regionali sugli investimenti siglati negli anni ’90 non hanno aumentato affatto il flusso di investimenti diretti esteri verso i paesi più poveri del pianeta che al contrario dovrebbero beneficiare di maggiori interventi della finanza pubblica multilaterale; allo stesso tempo gli investimenti diretti esteri verso le economie emergenti, poiché non soggetti a controllo, hanno causato pesanti impatti ambientali e sociali e sono stati alla base di crisi finanziarie o dell’aumento del disavanzo pubblico in numerosi casi;
la presenza negoziale in materia commerciale del Governo italiano a Bruxelles e Ginevra non è stata affatto rafforzata in vista della prossima presidenza italiana dell’Unione europea, al punto che oggi l’Italia ha una delegazione di negoziatori all’OMC di Ginevra in numero pari a quella del governo del Kenya;
il Governo italiano non sta svolgendo alcun ruolo di mediazione con il governo americano sulla drammatica vicenda dell’applicazione dell’accordo di Doha sui TRIPS ed i farmaci, disattendendo le aspettative della società civile italiana ed europea e dei paesi in via di sviluppo direttamente interessati da emergenze sanitarie;
il Governo italiano fino ad oggi ha mostrato una priorità negoziale soltanto per la definizione in sede OMC di nuovi registri per le indicazioni geografiche di diversi prodotti agricoli, come previsto attualmente per vini ed alcolici, trovando la forte opposizione del governo americano, al punto che in sede di negoziato verso Cancun il commissario europeo Lamy, che gode di diretta competenza comunitaria su numerose questioni di commercio secondo il trattato di Nizza, potrebbe non sostenere la proposta italiana e effettuare ulteriori concessioni in materia di agricoltura pur di ottenere un accordo finale che includa il lancio dei negoziati sulle quattro nuove questioni “di Singapore”;
l’amministrazione degli Stati Uniti ha sorprendentemente presentato il 13 maggio scorso un ricorso ufficiale al segretariato dell’OMC contro la moratoria dell’Unione Europea sulla commercializzazione di organismi geneticamente modificati sui propri mercati, per presunta violazione dell’accordo fitosanitario collegato all’accordo agricolo dell’OMC; tale mossa dell’amministrazione USA incrina ulteriormente le relazioni commerciali e politiche tra le due sponde dell’Atlantico;
il Governo italiano non ha preso affatto posizione su tale provocazione inaccettabile in ambito OMC dell’amministrazione americana a pochi mesi dal vertice di Cancun, nonostante l’Italia sia stata tra i paesi più attenti su tale materia negli anni scorsi su richiesta della cittadinanza, a difesa della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari italiani,
si chiede di sapere:
di quali strumenti si stia dotando il Governo, in particolare per quanto riguarda risorse umane ed economiche per il Dipartimento del Commercio Estero e per le rappresentanze italiane a Bruxelles e Ginevra, al fine di potenziare al più presto la presenza negoziale italiana in materia di OMC a livello europeo ed internazionale e quindi svolgere un ruolo attivo nei negoziati OMC in vista dell’appuntamento ministeriale di Cancun;
quali siano le priorità del Governo italiano in vista di questa importante scadenza internazionale e se tali priorità siano state recepite dalla Direzione generale al commercio della Commissione europea ed al riguardo quale sia il ruolo che il Governo italiano intende svolgere al prossimo incontro informale dei Ministri del commercio europei a Palermo;
se non si ritenga che il mandato negoziale del commissario europeo al commercio debba essere rivisto prima del vertice di Cancun all’interno del Consiglio Europeo;
quale sia la posizione del Governo, ed in particolare del Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio, sul tema dei rapporti tra gli accordi multilaterali sull’ambiente e le regole del commercio in seno all’OMC, anche in seguito alle decisioni assunte nel corso del recente vertice delle Nazioni Unite di Johannesburg;
quale sia la posizione del Governo, ed in particolare del Ministro dell'economia e delle finanze, rispetto alla possibilità di avviare a Cancun un negoziato sulle tematiche di Singapore, ed in particolare su un accordo multilaterale sugli investimenti in sede OMC;
in che modo le decisioni e le posizioni assunte dal Governo in sede OMC possano favorire l’inclusione del commercio nelle tematiche della finanza per lo sviluppo al fine di aiutare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite e gli obiettivi di sviluppo della agenda di Doha della stessa OMC.