Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04537
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Atto n. 4-04537
Pubblicato il 14 maggio 2003
Seduta n. 394
CALVI, ACCIARINI, MASCIONI, BASTIANONI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche ha inviato il 5 marzo 2003 ai dirigenti delle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado della Regione Marche una comunicazione riguardante gli organici del personale docente per l’anno scolastico 2003/2004 con la quale, in attesa di formali direttive in materia di dotazioni organiche, ma sulla base di mere indicazioni fornite a livello ministeriale, si dispone, tra l’altro, che per la costituzione delle classi iniziali negli istituti tecnici, artistici, dell’istituto d’arte e degli altri corsi previsti dal comma 6 dell’articolo 18 del decreto ministeriale 331/98 è fatto divieto di procedere alla articolazione delle classi in gruppi relativi ai singoli indirizzi;
tale disposizione appare del tutto illegittima proprio per i presupposti sui quali si fonda, e cioè una bozza di decreto ministeriale ancora in via di predisposizione che evidentemente, per assoluta ma eccessiva solerzia, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche ha voluto anticipare, non tenendo conto della impossibilità di modificare senza un formale atto un decreto ministeriale tuttora vigente (n. 331/98);
nel merito poi essa si pone in evidente contraddizione con quanto già predisposto dal SIMPI nell’acquisizione, per gli Istituti d’arte, delle classi articolate su più indirizzi ed appare una violazione del principio del diritto allo studio che di fatto nega, o comunque limita, le scelte già operate dalle famiglie e dagli studenti al momento della iscrizione presso i diversi istituti, oltre che colpire in maniera diretta gli alunni diversamente abili, che verrebbero a soffrire della impossibilità di articolazione delle classi prime che ha sempre assicurato la loro concreta formazione ed un corretto inserimento nell’ambiente scolastico;
le suddette disposizioni sembrano prefigurare un vero e proprio smantellamento dell’Istruzione Artistica e della ricchezza culturale che essa ha sempre significato per i territori nei quali è presente, a cominciare dall’ISA di Ravenna, presso la quale verrebbe chiusa la storica sezione di “Arte del Mosaico”, l’ISA di Venezia, presso la quale verrebbe chiusa la sezione “Arte del Vetro”, l’ISA di Urbino con la sezione di “Arti della Grafica – Restauro del Libro e Cinema d’Animazione", l’ISA di Pesaro, con la sezione della “Arte della Ceramica”, l’ISA “A. Volta”, l’ISA “A. Apolloni” di Fano e l’ISA “E. Mannucci” di Jesi;
considerato che:
il disegno di trasformare gli Istituti d’Arte in scuole professionali regionali, se concepito e realizzato, comporterebbe la penalizzazione della figura dell’operatore artistico, limitandone la funzione ad una dimensione puramente “manuale” e operando una scelta che si pone in controtendenza rispetto a quelle operate dagli altri paesi del contesto europeo;
un ordine del giorno, proposto alla Camera in sede di approvazione della legge 53/03, in cui si prevede la salvaguardia delle esperienze qualificate degli istituti d'arte ai quali dovrebbe essere garantito "un ordinamento speciale, evitando di conformarli pienamente al nuovo modello istituzionale", è stato accolto dal Governo (9/3387/9- Mereu),
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro intenda assumere per assicurare l’esistenza di questi Istituti artistici e delle citate sezioni che hanno assicurato negli anni un lustro mondiale alla cultura artistica italiana e, a tal fine, se non ritenga di riconfermare la vigenza del decreto ministeriale n. 331 del 1998.