Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07437

Atto n. 4-07437

Pubblicato il 10 maggio 2012, nella seduta n. 721

SAIA , GIARETTA , PALMIZIO , FLERES , CASTIGLIONE - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e della salute. -

Premesso che:

in data 1° maggio 2012, sul treno di Trenitalia Frecciargento partito da Padova alle ore 9.25, un passeggero subito dopo la fermata di Bologna centrale ha accusato un malore. Il capotreno, con l'altoparlante di bordo, ha chiesto se era presente un medico sul treno. Dopo pochi minuti sono intervenute due dottoresse di giovane età, una padovana in servizio all'ospedale di Mestre e un'altra ravennate, a cui si è poi aggiunto un volontario della Pia opera di soccorso Croce verde Padova, che è anche consigliere di quartiere della città. Il malore che ha colpito la persona, uomo di circa 60 anni, riguardava un grave infarto, che richiedeva tempestivi interventi;

le due dottoresse e il soccorritore volontario hanno pertanto richiesto al capotreno se a bordo del mezzo vi fosse il defibrillatore d'emergenza e/o il pallone autoespandibile (meglio noto come pallone di Ambu) strumento utilizzato in emergenza per il supporto dell'attività respiratoria. Nessuno strumento medico di emergenza né medicinale era a bordo. A detta del personale di servizio nessuna dotazione è prevista;

il treno ha comunque proseguito regolarmente la sua corsa fino alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, dove l'uomo nonostante i soccorsi prestatigli dal personale di un'unità mobile di rianimazione, nel frattempo mobilitata, è purtroppo deceduto, con ciò provocando anche il temporaneo fermo del treno per i rilevamenti dell'autorità giudiziaria e il trasbordo di tutti gli altri passeggeri diretti a Roma su altro treno,

si chiede di sapere:

se risulti corrispondente al vero che nessuna dotazione medica di emergenza è prevista a bordo dei treni;

se i Ministri in indirizzo ritengano che debba essere obbligatoriamente prevista una dotazione minima per affrontare l'emergenza sanitaria a bordo di treni con alta utenza;

quali risultino essere le procedure da seguire a bordo di treni in caso di grave emergenza medica, poiché nel caso in questione alla persona poi deceduta era stato correttamente diagnosticato un grave infarto;

se risulti il motivo per cui non è stata attivata la procedura per consentire una fermata d'emergenza in una stazione intermedia tra Bologna e Firenze affinché il treno potesse essere raggiunto da un'ambulanza dotata di strumentazione atta a contrastare il malore.