Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07383
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Atto n. 4-07383
Pubblicato il 2 maggio 2012, nella seduta n. 717
PEDICA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'interno e della difesa. -
Premesso che:
il prefetto di Roma, dottor Giuseppe Pecoraro, in qualità di commissario straordinario per il superamento della situazione di emergenza ambientale legata alla gestione dei rifiuti nel Lazio, aveva indicato le località di Riano - Quadro alto e San Vittorino Corcolle quali siti per la realizzazione di una discarica provvisoria, alternativa a Malagrotta;
come noto sono emerse molteplici perplessità in merito all'idoneità di detti siti, nonché sulla legittimità e congruità dei procedimenti che hanno portato alla loro individuazione, perplessità ampiamente riportate da numerosi organi di informazione;
la Procura della Repubblica di Roma ha formalizzato l'apertura di un procedimento penale sull'individuazione del sito di Riano: falso materiale e ideologico il reato ipotizzato;
in particolare sarebbero state alterate le distanze tra il sito e le abitazioni per ricondurle nei limiti di legge; le attuali cave di tufo non sarebbero dismesse; la falda acquifera sarebbe riportata come di scarsa entità mentre è il principale approvvigionamento di tutta l'area circostante; gli asseriti emungimenti sperimentali della falda non sarebbero stati effettuati;
gli organi di stampa hanno alimentato vivaci polemiche in merito al fatto che il commissario straordinario ha affidato le attività propedeutiche alla progettazione preliminare sui siti di Riano e Corcolle a soggetti in palese conflitto di interessi, privi delle necessarie competenze e comunque coinvolti in precedenti attività analoghe in Campania su iniziative che avevano portato all'apertura di inchieste giudiziarie per disastro ambientale e infiltrazioni camorristiche;
in ragione dell'inidoneità dei siti di Riano e Corcolle, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dottor Corrado Clini, ha correttamente ritenuto di offrire il contributo tecnico del Ministero nell'ambito di un tavolo tecnico con le istituzioni interessate, che avrebbe dovuto portare all'inquadramento sistematico del tema dei rifiuti nel Lazio e alla sottoscrizione di un accordo di programma;
il contributo del Ministero ha anche riguardato una verifica dell'idoneità dei siti di Riano e Corcolle, alla luce delle inderogabili prescrizioni ambientali e sanitarie, nonché della normativa imperativa di matrice comunitaria;
da quanto noto all'interrogante, l'esito dei lavori di verifica condotti dal Ministero, in collaborazione con le più autorevoli e accreditate strutture pubbliche competenti in materia, ha confermato l'inidoneità dei siti di Riano e Corcolle. In particolare, non sarebbero rispettate le prescrizioni comunitarie in tema di discariche, le distanze dalle abitazioni sono inferiori a quelle prescritte e sussistono importanti (ed evidenti) falde acquifere immediatamente sotto il piano del terreno, peraltro caratterizzato da fratture che rendono aleatoria e rischiosa un'eventuale impermeabilizzazione;
dalle conclusioni del lavoro tecnico emerge che l'eventuale realizzazione di discariche nei due siti, indicati dal commissario straordinario, sarebbe altresì causa di disastri ambientali senza precedenti, con irrimediabile pregiudizio per la salute di una fascia significativa della popolazione di Roma e provincia. Analoghe criticità, tra l'altro, sono state riscontrate nel sito di Pian dell'Olmo, contiguo a quello di Riano;
lo stesso Ministero ha quindi proceduto a una verifica di idoneità di siti alternativi: tale verifica ha evidenziato che le migliori condizioni ambientali di fattibilità, avuto riguardo allo stato dei luoghi e alle caratteristiche geomorfologiche del terreno, si ritrovano nel sito di monte Carnevale;
in data 17 aprile 2012 il commissario straordinario, tenuto conto che il sito di monte Carnevale è comunque vicino a installazioni militari, ha chiesto al Capo di Stato maggiore, gen. Biagio Abrate, eventuali considerazioni in merito alla possibile ubicazione di una discarica a monte Carnevale. Il 23 aprile, il Capo di Stato maggiore rispondeva al Prefetto con una netta e circostanziata opposizione rispetto a tale eventualità;
a quanto risulta all'interrogante, tale risposta si sofferma in diffuse, ma non argomentate sul piano tecnico, considerazioni circa un asserito impatto sanitario-ambientale negativo, che contraddice radicalmente gli studi e le evidenze del Ministero. Nella lettera del gen. Abrate è anche citata in allegato una "relazione tecnica sul possibile impatto ambientale", che sarebbe stata elaborata in sei giorni e che porterebbe a conclusioni opposte rispetto a quelle degli esperti del Ministero, evidenziando un'asserita inidoneità del sito di monte Carnevale sotto il profilo ambientale,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa;
se non intenda chiedere al Prefetto di Roma, con la massima urgenza, le ragioni dell'insistenza sulla scelta dei siti di Riano e Corcolle, considerati inidonei dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare all'esito di verifiche tecniche;
se il Governo e, in particolare, i Ministri in indirizzo fossero a conoscenza di analisi e indagini tecniche di impatto ambientale sul sito di monte Carnevale, condotte dall'amministrazione della Difesa parallelamente alle analisi del Ministero dell'ambiente;
con quali risorse tecniche e con quali fondi sia stata eseguita dal Capo di Stato maggiore la "relazione tecnica sul possibile impatto ambientale", realizzata su materie estranee alla competenza della Difesa e nonostante fosse già disponibile un articolato studio ministeriale;
se non si intenda avviare una verifica su possibili profili di danno erariale connessi alla redazione di un'ulteriore relazione tecnica, nonostante ne fosse già stata elaborata una articolata e completa;
se il Governo sia a conoscenza delle ragioni per le quali lo Stato maggiore dell'Esercito, con una relazione di impatto ambientale conclusa in sei giorni, abbia rovesciato l'esito di un lungo lavoro gestito dalle strutture tecniche del Ministero dell'ambiente.