Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04309
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Atto n. 4-04309
Pubblicato il 8 aprile 2003
Seduta n. 376
CAVALLARO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
l’art.35 della legge finanziaria 2003 (legge 27 dicembre 2002, n.289) dispone misure di razionalizzazione dell’organizzazione scolastica con riferimento alle cattedre costituite con orario inferiore all'orario obbligatorio d'insegnamento dei docenti;
lo schema di decreto interministeriale recante disposizioni sulla determinazione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2003/2004 in particolare prevede che:
a) le cattedre costituite con orario inferiore all’orario obbligatorio di insegnamento dei docenti, definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro, sono ricondotte a 18 ore settimanali;
b) le prime classi di sezioni staccate, scuole coordinate, sezioni di diverso indirizzo e specializzazione anche sperimentali funzionanti con un solo corso sono costituite con un numero di alunni non inferiore a 20;
c) la riduzione delle consistenze delle dotazioni organiche regionali per l’anno scolastico 2003/2004 nella misura riportata nella tabella A comporta per la Regione Marche una riduzione dei docenti per la scuola secondaria di secondo grado da 6274 unità a 5979 con una riduzione di ben 295 docenti.
i direttori regionali e provinciali del Ministero si stanno adoperando al massimo per contenere gli evidenti disagi che tali disposizioni stanno creando nell’organizzazione scolastica e nei Comuni montani della Regione;
proprio a soffrire di tale rinnovamento sono i Comuni più deboli e cioè quelli piccoli e montani che ancora una volta si vedono penalizzati nel processo di modernizzazione della struttura scolastica che li dovrebbe invece vedere privilegiati;
sia il Senato che la Camera dei deputati stanno discutendo disegni di legge volti a tutelare e promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile della montagna e dei suoi Comuni,
l'interrogante chiede di conoscere se non si ritenga doveroso, unitamente all’attuazione della riforma scolastica e alla razionalizzazione della organizzazione scolastica, che i principi posti trovino opportuni contemperamenti nei confronti delle popolazioni e dei docenti dei piccoli Comuni montani che ancora una volta presidiano e tutelano quel territorio, per non ridurre ulteriormente l’offerta formativa e non aggravare lo squilibrio nella sua distribuzione nel territorio.