Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07195
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Atto n. 4-07195
Pubblicato il 29 marzo 2012
Seduta n. 702
PEDICA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
i dati che provengono dall'analisi dell'Ufficio studi della Confartigianato evidenziano la persistenza di una continua e gravissima emorragia nel tessuto imprenditoriale sardo;
negli ultimi tre anni hanno chiuso 1.863 aziende artigiane, con un saldo negativo record nel 2011: 800 attività non hanno retto alla crisi;
anche a livello territoriale l'anno passato è stato particolarmente pesante; la provincia di Cagliari è stata la più colpita con il venir meno di 332 imprese (15.502 imprese registrate nel 2011 e 15.836 registrate nel 2010) e una decrescita (confronto 2011 su 2010) del 2,06 per cento; segue Sassari con un bilancio in negativo di 258 imprese e un trend negativo pari all'1,74 per cento (41.557 nel 2011 e 41.972 nel 2010), continua Nuoro con 169 attività in meno e una percentuale di decrescita del 2,12 per cento (7.549 nel 2011 e 7.718 nel 2010), chiude Oristano la quale registra un saldo negativo di 58 imprese e una percentuale di decrescita dell'1,61 per cento (3.547 nel 2011 e 3.605 nel 2010);
il territorio dell'isola è ipotecato al 70 per cento dalle banche e da Equitalia;
considerato che:
nel 1988 la Regione Sardegna ha istituito, con la legge n. 44 del 1988, il "Fondo regionale di garanzia per l'agricoltura e provvidenze per l'agricoltura", consistente in mutui a tasso agevolato per l'ammodernamento delle imprese agricole, silvicole e, in un secondo momento, per gli allevatori di conigli;
nel 1997 la Comunità europea, con decisione 97/612/CE, della Commissione del 16 aprile 1997, dichiara illegale tale piano di aiuti alle aziende perché non notificato alla Commissione in fase di progetto e perché incompatibile con il mercato comune europeo;
conseguentemente, la Regione Sardegna ha abrogato l'articolo 5 della legge n. 44 del 1988 e ha revocato gli aiuti già accordati;
dopo la condanna della Regione le banche hanno confermato comunque i contributi, prevedendo però, a parte il capitale da restituire, anche il pagamento della rimanente parte di interessi non più a tasso agevolato (dal 2 al 5 per cento) ma a tasso pieno (fino al 20);
il risultato è che gli agricoltori all'improvviso si sono trovati a dover pagare più del doppio e circa 200 aziende, incapaci di fronteggiare il debito, sono state pignorate e vendute all'asta;
attraverso Equitalia lo Stato ha facoltà di pignorare in tempi brevissimi e, in tal modo, aziende costate sacrifici enormi ai proprietari vengono spesso svendute a meno di un decimo del loro valore reale;
ad oggi le aziende coinvolte sono circa 5.000;
considerato inoltre che:
da quanto sottoposto all'attenzione dell'interrogante, risulta necessario effettuare un controllo sul ruolo avuto dalle banche in tale questione: sembrerebbe, infatti, che alcuni istituti di credito abbiano continuato a incamerare dalla Regione il concorso negli interessi, nonostante la revoca dei contratti di mutuo agevolato;
in conseguenza di ciò sono infatti tantissime oggi le aziende e le famiglie sarde finite nella spirale dell'indebitamento a causa dei finanziamenti relativi alle leggi regionali n. 30 del 1975, n. 11 del 1988 e n. 44 del 1988;
l'ultimo caso riferito all'interrogante è quello del signor S. M., di Uta (Cagliari), il quale si ritrova con un piano di ammortamento che passa da un tasso agevolato del 4 per cento ad un tasso corrente del 14,50 per cento, oltre alla richiesta di restituzione dei contributi in conto interessi già versati fino a quel momento dalla Regione Sardegna;
a seguito dei problemi sorti con detto finanziamento, e per il fortissimo stress fisico ed emotivo, il signor S. M. fu colpito nel 1996 da ictus che gli creò un grave stato di disabilità motoria;
la situazione precipita e si ritrova oggi in una tale situazione per cui, a fronte di un mutuo di 59.000 euro, gli è stata pignorata e poi svenduta all'asta per 62.000 euro un'azienda che ne valeva almeno 350.000,00;
per alcuni casi come questo dei coniugi M., i debiti contratti con i mutui regionali e con Equitalia hanno portato alla perdita del bene più prezioso: la casa;
il 14 febbraio scorso 2012 sarebbe dovuta esser resa esecutiva l'azione di sfratto nei confronti del signor S. M. e di sua moglie Maria che, a seguito dei debiti contratti con la legge n. 44 del 1988, non erano riusciti ad ottemperare agli impegni finanziari relativi alla pratica del finanziamento a suo tempo ricevuto;
in virtù del difficile periodo economico, il presidente della Regione Sardegna ha deciso di inviare, nei primi giorni di febbraio, un'istanza al Banco di Sardegna, che praticamente ha gestito quasi il 100 per cento delle pratiche su queste forme di agevolazione, per chiedere un mese di tempo, necessario per approfondire meglio le pratiche e vedere come aiutare le imprese sarde, molte delle quali di recente sono scese in piazza per manifestare il loro disagio, dando luogo a un monitoraggio teso a verificare la regolarità dei provvedimenti adottati;
in data 11 febbraio 2012 il Banco di Sardegna ha dato mandato ai propri legali di sospendere per trenta giorni l'impulso alle azioni esecutive legate alle leggi regionali n. 30 del 1975, n. 11 del 1988, art. 37, e n. 44 del 1988 che prevedevano un contributo in conto interessi sui finanziamenti concessi dall'istituto di credito;
per il giorno 29 marzo 2012 verrà effettuata l'esecuzione di sfratto dalla casa e dall'azienda del signor S. M. e famiglia, sebbene non siano ancora terminate le procedure di verifica anticipate dalla Regione Sardegna allo scopo di meglio monitorare le pratiche di concessione dei prestiti e le relative modalità di ammortamento,
si chiede di sapere:
quali azioni il Governo intenda perseguire, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di chiarire una situazione colma di lacune e criticità, ma che seriamente rischia di condurre al collasso l'economia di un'intera isola;
se non ritenga opportuno e doveroso intervenire per quanto di competenza al fine di interrompere le procedure esecutive nei confronti dei soggetti interessati, in attesa che terminino le verifiche ed il monitoraggio portato avanti dalla Regione Sardegna e per i quali in data 29 febbraio 2012 l'Assessorato competente ha inviato al signor S. M. una richiesta di documentazione per effettuare la verifica, che a tutt'oggi non è ancora conclusa.