Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07181
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Atto n. 4-07181
Pubblicato il 28 marzo 2012
Seduta n. 700
BIANCHI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
in data 24 marzo 2012 nel Centro polispecialistico diretto dal dottor Ruggiero Spinazzola, durante un test farmacologico la signora Teresa Sunna di anni 28 è deceduta prima di arrivare presso l'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, dopo aver assunto il sorbitolo;
sono state ricoverate presso lo stesso ospedale per aver assunto la stessa sostanza altre due signore, rispettivamente di 62 e 32 anni, che i medici dell'ospedale "Dimiccoli" sono riusciti a salvare;
il sorbitolo assunto dalle tre donne consiste in un additivo alimentare e per questo motivo non ne è proibita la commercializzazione via Internet né vi sono vincoli particolari;
dal racconto di una delle sopravvissute, risulta che il sapore della sostanza assunta lascia presagire la presenza di altre componenti nocive a base di nitrati che, mescolate con il sorbitolo, interferiscono con il trasporto di ossigeno da parte dell'emoglobina e possono causare avvelenamento;
i carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni e sanità (NAS) di Padova hanno sequestrato in data 25 marzo 2012 circa 1.000 tonnellate di sorbitolo in due ditte di Rovigo e Mantova. I campioni di ogni lotto saranno analizzati dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) del Veneto per conoscere la composizione e vedere se sia presente qualche altra sostanza,
si chiede di sapere:
come il Ministro in indirizzo possa spiegare che composti altamente tossici siano facilmente reperiti via Internet, senza alcun vincolo che ne limiti l'uso e la diffusione, specialmente tra persone ignare dei loro effetti;
se risulti essere possibile che una struttura sanitaria possa rivolgersi alla rete per acquistare tali composti ed addirittura somministrarli ai pazienti senza alcuna precauzione o azione cautelare di controllo preventivo;
che cosa il Governo intenda fare per impedire l'ulteriore diffusione di tali sostanze nocive, nonché per verificare se in altre strutture sanitarie del Paese siano stati ordinati composti rivelatisi di nocumento per la popolazione e se altri ignari pazienti siano stati sottoposti a cure a base di queste sostanze, nocive per la salute ed illegalmente acquistate in rete.