Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00558

Atto n. 1-00558

Pubblicato il 14 febbraio 2012, nella seduta n. 674
Ritirato

DIVINA , MONTANI , BODEGA , VALLI , RIZZI , LEONI , VACCARI , BRICOLO , ADERENTI , BOLDI , CALDEROLI , CAGNIN , CASTELLI , DAVICO , FRANCO Paolo , GARAVAGLIA Massimo , MARAVENTANO , MAURO , MAZZATORTA , MONTI Cesarino , MURA , PITTONI , STIFFONI , TORRI , VALLARDI

Il Senato,

premesso che:

il decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, cosiddetto decreto salva Italia, ha ritoccato le accise sui carburanti, causando un sensibile ed inevitabile aumento del prezzo alla pompa di benzina e gasolio; addirittura l'articolo 15 del citato decreto-legge n. 201 del 2011 introduce due aumenti: uno, già in vigore, che porta le accise sulle benzine a 704,20 euro per mille litri e quelle sul gasolio a 593,20 euro per mille litri e un altro, già programmato, che porterà, a decorrere dal 1° gennaio 2013, il livello delle accise a 704,70 euro e 593,70 euro per mille litri rispettivamente per benzina e gasolio per autotrazione;

a seguito di tale aumento lo svantaggio competitivo del prezzo dei carburanti in Italia rispetto alla Svizzera ed alla Slovenia è divenuto insostenibile: rispetto alla Svizzera la differenza del carico fiscale su un litro di benzina è pari a 30,7 centesimi, mentre su un litro di gasolio è pari a 16,8 centesimi, e la differenza sul prezzo finale è pari a circa 33 centesimi per litro di benzina e a circa 23 centesimi per litro di gasolio; rispetto alla Slovenia la differenza di carico fiscale è pari a circa 27 centesimi per litro di benzina e a circa 26 centesimi per litro di gasolio, mentre la differenza sul prezzo finale è pari a circa 38 centesimi al litro sia per la benzina, sia per il gasolio;

nonostante siano in vigore in Piemonte, in Lombardia ed in Friuli-Venezia Giulia da anni meccanismi di sostegno all'acquisto di carburante da parte delle persone fisiche che, in tal modo, possono godere di uno sconto sul prezzo finale della benzina inversamente proporzionale alla distanza di residenza dal confine, tale ultimo aumento ha reso di nuovo conveniente per gli abitanti dei territori vicini al confine con la Confederazione Svizzera e con la Slovenia recarsi al di là del confine per rifornirsi di carburante: l'entità degli sconti attualmente in vigore per i residenti delle province confinanti è ormai inadeguata a colmare il divario dei prezzi esistente;

un tale divario di prezzi causa, tenendo conto delle dinamiche dei consumi di benzina e di gasolio e della convenienza dei residenti ad approvvigionarsi oltreconfine, una pesante diminuzione delle vendite di carburante nelle province di confine; Confcommercio quantifica un'evasione dei consumi attorno ai 247 milioni di litri di carburante (207 di benzina e 40 di gasolio), con una perdita per l'erario italiano di circa 243 milioni di euro all'anno tra accise ed IVA solo per la Lombardia e il Piemonte; per il Friuli-Venezia Giulia le stime parlano di un'evasione dei consumi pari a circa 240 milioni di litri, con una perdita secca per l'erario pari a circa 230 milioni di euro all'anno;

allo stato attuale lo sconto sul prezzo dei carburanti per i residenti nelle province confinanti con la Svizzera di Lombardia e Piemonte ha un valore economico pari a 20 milioni di euro l'anno, assegnati in via aggiuntiva dallo Stato alla Regione;

è necessario quindi incrementare lo stanziamento previsto dal decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, relativamente alla Lombardia e al Piemonte, portandolo ad almeno 60 milioni di euro, in modo da aggiornare il meccanismo dello sconto attualmente vigente, al fine di rideterminare le fasce territoriali, di rimodulare l'entità dello sconto per fascia e di estendere l'agevolazione anche al gasolio;

è necessario, per la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, prevedere un aumento della percentuale di compartecipazione al gettito dell'accisa sulla benzina ora pari al 29,75 e di quella sul gasolio ora pari al 30,34 fino al 42 per cento per entrambe le tipologie di accise; in tal modo la Regione potrebbe incrementare la contribuzione per il sostegno all'acquisto dei carburanti, prevista dalla legge regionale n. 14 del 2010;

tali incrementi consentirebbero di evitare il massiccio approvvigionamento di carburante oltre confine, consentendo all'erario di incassare i quasi 500 milioni di euro all'anno di accise ed IVA che altrimenti andrebbero perse e consentirebbero di salvaguardare centinaia di posti di lavoro nelle province confinanti del Piemonte, della Lombardia e del Friuli-Venezia Giulia,

impegna il Governo:

a promuovere l'incremento dello stanziamento previsto dal citato decreto-legge n. 154 del 2008, portandolo ad almeno 60 milioni di euro, in modo da consentire l'aggiornamento del meccanismo dello sconto attualmente vigente per le Regioni Lombardia e Piemonte, al fine di rideterminare le fasce territoriali, di rimodulare l'entità dello sconto per fascia e di estendere l'agevolazione anche al gasolio;

ad incrementare, per la Regione Friuli-Venezia Giulia, la percentuale di compartecipazione al gettito dell'accisa sulla benzina ora pari al 29,75 e di quella sul gasolio ora pari al 30,34 fino al 42 per cento per entrambe le tipologie di accise; in tal modo la Regione potrebbe incrementare la contribuzione per il sostegno all'acquisto dei carburanti prevista dalla legge regionale n. 14 del 2010;

a sollecitare le Regioni di confine, che non hanno ancora provveduto ad applicare le normative in materia di accise sui carburanti, ad adottare i provvedimenti di competenza al fine di consentire anche su quei territori l'acquisto di carburante con le agevolazioni previste.