Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06801
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Atto n. 4-06801
Pubblicato il 7 febbraio 2012, nella seduta n. 670
BELISARIO , CARLINO - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
in seguito a vaccinazione antivaiolo somministrata nel 1974, il signor Federico Pioli, residente a Milano, subisce gravissimi danni neurologici;
nel 1999, grazie alla trasmissione televisiva "Mi manda Rai tre", i genitori apprendono che la legge n. 210 del 1992 consente ai soggetti che hanno subito un danno in conseguenza di vaccinazioni obbligatorie di ottenere un indennizzo vitalizio dallo Stato;
la famiglia Pioli presenta domanda, corredata dalla necessaria documentazione, presso la competente azienda sanitaria locale, ma all'ospedale militare il caso di Federico non viene preso neppure in considerazione, con la motivazione che la domanda sarebbe stata fatta a termini ormai scaduti;
rivoltasi a un avvocato, la famiglia in questione presenta ricorso al Ministero della salute, ottenendo in riscontro soltanto il silenzio; la vicenda finisce davanti al giudice del lavoro che, nel 2005, conferma che la domanda è stata presentata in ritardo;
la famiglia decide di presentare appello: i giudici vogliono approfondire, e nominano un medico legale che conferma che i gravi problemi neurologici sono conseguenza della vaccinazione. Ritenendo i giudici che la famiglia abbia ricevuto le necessarie informazioni sulla legge n. 210 del 1992 poco prima di presentare la domanda di indennizzo, Federico Pioli vince la causa e, dopo mesi di solleciti, ottiene gli arretrati e l'ulteriore indennizzo previsto dalla legge n. 229 del 2005;
il Ministero presenta ricorso in Cassazione: dopo tre anni di silenzio, nel novembre 2009 la Corte di cassazione ribalta il giudizio favorevole dei giudici d'appello milanesi: la domanda è stata presentata in ritardo, Federico Pioli non ha diritto all'indennizzo;
con lettera raccomandata del Dipartimento della programmazione e dell'ordinamento del Servizio sanitario nazionale, Direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure, Uff. VIII - ex DGPROG, del 20 ottobre 2011, il Ministero della salute chiede la restituzione della somma complessiva di 219.644,36 euro entro 20 giorni dalla ricezione della stessa raccomandata;
considerato che:
la vicenda si configura come un tragico colpo assestato dal Ministero della salute a una famiglia già assediata dalla disgrazia, a causa del Servizio sanitario nazionale e delle vaccinazioni obbligatorie all'epoca del danno subito dall'interessato;
a parere dell'interrogante, all'accanimento del Ministero della salute a ricorrere in giudizio non è evidentemente corrisposto, da parte del Ministero medesimo, altrettanto accanimento nell'informare adeguatamente i cittadini sui diritti garantiti e le possibilità offerte dalla legge n. 210 del 1992 e successive modificazioni: cosa vieppiù dimostrata dai molteplici tentativi legislativi, sollecitati dalle associazioni e dai cittadini coinvolti, di abrogare i termini di decadenza delle domande di indennizzo;
relativamente al caso è stato presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo;
valutato che il Ministro in indirizzo non voglia consentire lo "stritolamento" di cittadini già gravemente danneggiati, né di abbatterne uno per tutti, come monito per chi provasse a rivendicare i propri diritti o come rivalsa contro chi abbia intrapreso ricorsi con esiti più fortunati,
si chiede di sapere se e come il Ministro in indirizzo, nell'ambito delle proprie competenze, intenda intervenire perché la vicenda di Federico Pioli possa trovare una soluzione dagli esiti non devastanti per lui e la sua famiglia.