Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06777
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Atto n. 4-06777
Pubblicato il 2 febbraio 2012
Seduta n. 669
CASSON - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che in data 25 gennaio 2012 il Senato ha approvato in prima lettura le norme di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri";
considerato che:
dagli interventi dei senatori, sia in 2a Commissione permanente (Giustizia) che in Aula, sono emerse fortissime perplessità in ordine alla prospettata possibilità di reintrodurre ordinariamente le camere di sicurezza per le persone arrestate in flagranza di reato;
come dichiarato dall'interrogante durante i lavori d'Aula, le ragioni contrarie all'utilizzo delle camere di sicurezza sono dettate sia dai problemi delle varie Forze di polizia giudiziaria ben illustrate dalle dichiarazioni rese in Commissione Giustizia dal vice-capo della Polizia di Stato, prefetto Cirillo, nonché dai comunicati chiari e netti di tutti i sindacati di polizia (che temono pure una diminuzione dei controlli di prevenzione e sicurezza sul territorio), sia dalle forti perplessità espresse dall'Unione camere penali Italiane, sia dal fatto che le celle di sicurezza non garantiscono nemmeno la dignità, la sicurezza (anche personale), l'igiene, la riservatezza e la differenza tra persone di sesso diverso, sia dalla necessità di evitare vere o presunte forme di intimidazioni, percosse, lesioni all'interno delle camere di sicurezza (con conseguenti, inevitabili e complessi procedimenti per reati relativi ovvero per delitti di calunnia);
considerato che:
nei giorni scorsi si sarebbe suicidato, impiccandosi, all'interno di una cella di sicurezza della questura di Firenze un cittadino marocchino, Youssef Ahmed, arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, in una situazione che gli stessi sindacati di Polizia non hanno esitato a condannare nettamente, per le ragioni da loro già esposte ampiamente e più volte;
per di più, nei pressi di Firenze esiste una struttura carceraria, quella di Solliciano, sicuramente più idonea a garantire tutte le esigenze più sopra richiamate,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative abbiano adottato;
se non sia opportuno rivedere la loro proposta di re-introdurre in via ordinaria le camere di sicurezza.