Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06774

Atto n. 4-06774

Pubblicato il 2 febbraio 2012
Seduta n. 669

PEDICA - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

in data 17 gennaio 2012 il quotidiano "Corriere della sera" sul proprio sito Internet pubblicava un articolo intitolato "Fiumicino, dipendenti della Argol si arrampicano su gru dell'hangar Avio 6. Prosegue la protesta", relativo alla protesta dei lavoratori Argol per la scadenza del contratto con Alitalia;

nell'articolo citato si legge che «Si esaspera la protesta dei lavoratori della Argol all'aeroporto di Fiumicino. Alcuni dipendenti della società - che dal 1994 si occupa per conto della compagnia aerea Alitalia della movimentazione dei componenti aeronautici e della logistica - per contestare i prossimi licenziamenti (a fine mese scade il contratto di lavoro con Alitalia e non sarà rinnovato) si sono incatenati in mattinata ai check in del Terminal 1. Poi nel pomeriggio in quattro si sono arrampicati su una gru appoggiata all'Avio 6, l'hangar della verniciatura. (…) Nei terminal, costantemente presidiati da uomini delle forze dell'ordine, altri quattro dipendenti Argol restano incatenati all'interno della hall Partenze del T1. Insieme con loro, oltre ad alcuni sindacalisti della Cub Trasporti Nazionale, tra i quali Fabio Frati e Andrea Cavola, ci sono anche un'altra trentina di dipendenti della Argol, che distribuiscono volantini e mostrano ai passeggeri striscioni con scritte di protesta contro i 76 licenziamenti. "Alitalia-Cai vuole sostituirci con lavoratori precari sotto pagati e senza diritti - si legge in un volantino della Cub Trasporti -. Colaninno e Sabelli hanno deciso di cancellare le poche regole rimaste a tutela del lavoro negli aeroporti, fermiamo la macelleria sociale»;

considerato che:

la società Argol si occupa fin dal 1994, per conto della compagnia aerea Alitalia, della movimentazione dei componenti aeronautici e della logistica;

secondo il piano di razionalizzazione della compagnia di bandiera, i dipendenti di detta società dovrebbero essere messi in mobilità dal 2 febbraio 2012 per far posto nella fornitura dei servizi a una multinazionale statunitense;

per gli operai e i tecnici della società Argol si prospetta quindi la perdita del posto di lavoro;

all'annuncio dei licenziamenti, i 76 dipendenti Argol hanno promosso diverse forme di mobilitazione. Alcuni di loro, in particolare, hanno adottato forme di protesta estreme come quella di incatenarsi al terminal dell'aeroporto di Fiumicino o trascorrere le notti arrampicati, ad oltre 30 metri d'altezza, sulla scala antincendio;

secondo quanto riferito all'interrogante dagli stessi lavoratori, il Ministro dello sviluppo economico ha comunicato, in data 24 gennaio 2012, attraverso un rappresentante del Ministero, di non voler intervenire sulla vertenza e di non voler avviare un tavolo di confronto per mettere al sicuro il futuro dei 76 operai di Fiumicino, pur non avendo nemmeno interpellato né i sindacati né la stessa Argol,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se corrisponda al vero che il Ministro dello sviluppo economico abbia comunicato, attraverso un rappresentante del Ministero, di non voler intervenire sulla vertenza e di non voler avviare un tavolo di confronto per mettere al sicuro il futuro dei 76 operai di Fiumicino;

se e quali provvedimenti urgenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano adottare al fine di intervenire a tutela dei lavoratori della Argol, anche attraverso l'apertura di un tavolo di trattativa con tutti i soggetti coinvolti.