Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02580
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Atto n. 3-02580
Pubblicato il 11 gennaio 2012
Seduta n. 654
MASCITELLI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
il reparto di Ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Penne (Pescara) è stato chiuso: la chiusura sarebbe motivata da presunti problemi organizzativi e annunciata, per ora, sino al 12 gennaio 2012;
tale chiusura di fatto si configurerebbe come interruzione di pubblico servizio: non era prevista dal programma operativo della Regione Abruzzo del 2010, approvato con decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, art. 17, ed è in contrasto con le linee guida approvate nella conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, che garantiscono sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita. Tale chiusura infatti non è stata accompagnata dalla predisposizione di un servizio alternativo attrezzato per il trasferimento delle partorienti, mentre, nel rispetto delle linee guida, non può esserci la chiusura di un punto nascita senza assicurare contestualmente servizi sanitari sostitutivi adeguati sul territorio, come, appunto, il servizio di trasporto assistenza materna che non è sovrapponibile a quello per le altre emergenze;
la chiusura del reparto di Ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Penne sembrerebbe, di fatto, una mera operazione ragionieristica di taglio dei servizi, con il gravissimo risultato di mettere a rischio l'incolumità delle donne delle zone interne, costrette, spesso in ore notturne e con gravi disagi stradali, a far ricorso all'ospedale di Pescara;
sussistono in Abruzzo gravi carenze organizzative e deficienze programmatorie, visto che né il programma operativo né la delibera del commissario ad acta per il riordino della rete ospedaliera hanno ancora indicato, in modo chiaro, un'organica e ben definita rete regionale dei punti nascita,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e non ritenga necessario e urgente attivarsi, affinché sia effettuata una verifica delle decisioni prese dalla Asl di Pescara, per chiarire a che titolo un direttore sanitario abbia interrotto un pubblico servizio in contrasto con il piano di rientro sanitario e con le linee guida del percorso nascita;
se non si ritenga necessario far luce sull'operato del commissario ad acta Chiodi, incaricato dell'attuazione del programma operativo 2010, considerando anche la mancata adozione del nuovo piano sanitario regionale, che avrebbe dovuto essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 98 del 2011.