Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06340

Atto n. 4-06340

Pubblicato il 30 novembre 2011
Seduta n. 639

BAIO - Ai Ministri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il piano investimenti della SEA, società che gestisce lo scalo aeroportuale di Malpensa e Linate, prevede la realizzazione di una terza pista, di una serie di capannoni per la logistica, il commerciale e il direzionale per una superficie di 200.000 metri quadri, nonché di alberghi e di altre strutture in previsione di una espansione del traffico aereo, riferita ai dati di esercizio aereoportuale dell'anno 2007, pari a 23.685.000 passeggeri;

per i fini di cui sopra, è prevista l'acquisizione di aree per complessivi 437 ettari;

la realizzazione della terza pista comporterà la cancellazione fisica di alcune aree urbanizzate e di notevole pregio storico-naturalistico-ambientale. Trattasi, nello specifico, della frazione Tornavento di Lonate Pozzolo (composta da 500 persone); di 330 ettari di brughiera lombarda (la più grande di tutto il sud Europa) in pieno parco della Valle del Ticino che, insieme al vicino parco piemontese, è stato dichiarato nel 2002 dall'Unesco "riserva della biosfera e patrimonio dell'Umanità (MAB Man and Biosphere)"; di Via Gaggio, una pista ciclopedonale che costituisce un museo all'aperto grazie alla presenza, lungo i 3 chilometri di lunghezza, di manufatti risalenti al 1800 della storia contadina di Lonate Pozzolo, e di manufatti relativi alla seconda guerra mondiale;

considerato che:

la realizzazione della terza pista comporterebbe l'interruzione della rete ecologica sopra indicata, compromettendo l'esistenza stessa del Parco del Ticino;

l'impossibilità di poter ripristinare, nel futuro, il suddetto corridoio ecologico potrà avere conseguenze di danno irreversibile, anche per le specie forestali;

l'area oggetto dell'espansione del sedime aeroportuale è individuata dal progetto Malpensa 2000 come zona di mitigazione, oggetto di interventi di riforestazione, in concreto mai eseguiti;

la SEA è stata parte del contenzioso nella vertenza cosiddetta Quintavalle avanti il Tribunale di Milano, il quale, con sentenza n. 11169/08, ha acclarato il devasto ecologico del sito di interesse comunitario (SIC) Brughiera del Dosso, dato successivamente confermato dal Corpo forestale con propria relazione datata agosto 2010, in cui si parla esplicitamente di disastro ambientale nella zona di Malpensa;

la presenza e l'operatività dell'aeroporto hanno già provocato seri pregiudizi alla popolazione delle aree circostanti, sia per ragioni legate alle emissioni acustiche, che hanno portato alla delocalizzazione di alcuni quartieri di Lonate Pozzolo, Ferno e Somma Lombardo, sia per altri profili connessi alla salubrità dell'ambiente;

la proposta di ampliamento del sedime aeroportuale contenuta nel nuovo master plan, a notizia dell'interrogante, risulterebbe in contrasto con le previsioni di cui alla legge regionale della Lombardia n. 24 del 2006, recante "Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell'ambiente", e con le previsioni di cui alla successiva delibera della Giunta regionale n. 5290 del 2 agosto 2007, recante "Suddivisione del territorio regionale in zone e agglomerati per l'attuazione delle misure finalizzate al conseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria ambiente e ottimizzazione della rete di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico";

le disposizioni appena richiamate qualificano i territori comunali di Nosate, Turbigo, Robecchetto con Induno, Castano Primo e Vanzaghello, come zone A2 (zone di risanamento), che, ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale n. 24 del 2006, dovrebbero essere oggetto di riduzione delle emissioni in atmosfera nonché di interventi di miglioramento della qualità dell'aria;

le indagini emerse sulla qualità dell'aria (da quelle connesse alla sentenza del Tribunale civile di Milano n. 11169/2008, allo studio del Comune di Casorate Sempione, allo studio del Parco Lombardo del Ticino) presentano dati preoccupanti e al limite della tollerabilità per la salute dei cittadini, con particolare riguardo agli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) rilasciati dagli aerei principalmente nelle fasi di decollo;

l'aumento del traffico aereo, in previsione della realizzazione della terza pista, provocherà maggiori emissioni di ossido di azoto, di monossido di carbonio e di polveri sottili, sostanze altamente inquinanti e nocive per la salute umana;

il previsto ampliamento aeroportuale provocherà, inoltre, un aumento in maniera esponenziale sia dell'inquinamento acustico, sia di quello da gas di scarico degli aerei, oltre che un incremento delle patologie cardiovascolari e ipertensive derivanti dal rumore aeroportuale notturno, come dimostrato dallo studio Hyena, commissionato dalla Commissione europea su 10 aeroporti europei, tra cui Malpensa;

l'attuazione della terza pista comporterà, altresì, un aumento del numero delle persone direttamente interessate dall'inquinamento acustico e dall'inquinamento da gas di scarico degli aerei, modificando il piano urbanistico precedentemente previsto e in aperto contrasto con l'obiettivo di attenuazione delle emissioni acustiche contenuto nel master plan;

il master plan predisposto dalla SEA nel novembre 2009 non prevede interventi di mitigazione per il rumore prodotto dagli aereomobili, né interventi connessi alla tutela della salute pubblica, né misure in ordine allo scarico dei reflui;

riguardo agli scarichi idrici, SEA intende far confluire i propri reflui nel depuratore consortile S. Antonino, nonostante il sequestro del predetto depuratore da parte del Tribunale di Busto Arsizio a causa del superamento dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente e nonostante i rilievi dell'agenzia regionale di protezione ambientale della Lombardia abbiano evidenziato il superamento dei predetti limiti anche in epoca successiva alle opere di adeguamento ordinate dal Tribunale;

considerato altresì che:

la previsione di strumenti non reversibili in un territorio altamente urbanizzato impone una pianificazione preliminare che tenga conto dell'impatto sul territorio dell'intervento e delle infrastrutture connesse, attualmente escluse dallo studio, e della sostenibilità complessiva dell'intervento, sia in termini economico-sociali che ambientali;

nel senso di cui sopra si segnala che, a notizia dell'interrogante, in ordine ad alcune infrastrutture ferroviarie in fase di realizzazione nei territori di Turbigo, Robecchetto con Induno e Castano Primo, non sono state eseguite valutazioni di impatto in coerenza con il master plan, né risulta che sia stata eseguita una valutazione da parte della Protezione civile, atteso che, in funzione della realizzazione della terza pista di Malpensa, si prevede il passaggio di treni merce all'interno del centro abitato di alcuni Comuni, quali Turbigo e Castano Primo;

per la costruzione della terza pista di Malpensa, la SEA si pone l'obiettivo di sottoporre il master plan esclusivamente a valutazione di impatto ambientale (VIA), senza attendere i risultati della valutazione ambientale strategica (VAS) sul piano d'area Malpensa della Regione Lombardia, che è il solo strumento che permette di valutare la convivenza tra sviluppo e ambiente su vasta area;

il nuovo master plan modifica e sostituisce il precedente piano regolatore aeroportuale del 1985: si configura, quindi, come un nuovo atto di pianificazione che, in quanto tale, deve essere assoggettato alla procedura di valutazione di impatto strategico ai sensi e per gli effetti delle previsioni di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006;

la natura pianificatoria del suddetto documento sarebbe confermata dai riferimenti programmatici rinvenibili nello studio di impatto ambientale, che prevedono uno sviluppo temporale dell'opera in un arco di venti anni, e nel fatto che la SEA intende procedere non solo alla realizzazione di un terzo scalo aeroportuale, ma anche alla costruzione di un polo logistico, denominato Cargo city, di due alberghi, nonché alla completa modifica della viabilità comunale e provinciale di accesso a tali aree;

lo studio delle alternative predisposto dalla SEA nel master plan datato novembre 2009 si incentra, esclusivamente, sull'inquinamento acustico, vale a dire solo su uno dei principali impatti connessi a tale opera, e sono tralasciati altri fattori inquinanti quali consumi energetici, consumi idrici, consumi di materie prime e prodotti ausiliari, scarichi idrici, rifiuti, odori, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rilasci nel suolo, vibrazioni, amianto, sostanze lesive dello strato di ozono, intrusione visiva, aumento del traffico veicolare, rendendo, di fatto, impossibile un monitoraggio e un confronto degli impatti connessi alla soluzione da realizzare;

in particolare, la cosiddetta alternativa zero, cioè quella che esclude la realizzazione della terza pista, non è stata considerata in via autonoma, bensì in comparazione con il piano di ampliamento, sebbene proprio tale tipo di alternativa consentirebbe di sfruttare in maniera più efficiente le infrastrutture esistenti, alla luce dell'attuale capacità di passeggeri pari a complessivi 38.000.000 passeggeri (di cui, rispettivamente, 30.000.000 sopportabili dal terminal 1, e i restanti 8.000.000 dal terminal 2), nonché alla luce del fatto che il numero attuale di passeggeri è di 18.000.000 l'anno;

la cosiddetta valutazione di incidenza, necessaria ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per verificare gli impatti del progetto sull'ambiente, è stata predisposta dalla società SEA prima della sentenza del Tribunale civile di Milano sopra richiamata e, pertanto, dovrebbe essere rinnovata;

considerato infine che:

la realizzazione della terza pista, prevista in funzione dell'aumento del traffico aereo, risulterebbe non più rispondente allo stato attuale, atteso che, come riportato anche da SEA nel master plan la diminuzione della quota di mercato su Malpensa è certamente significativa: le compagnie aree del gruppo CAI (Alitalia, Airone, Volare) sono infatti passate dal 49,3 per cento del 2007 (circa 11,7 milioni di passeggeri su 23,7 totali) ad un valore pari a circa il 25,7 per cento nel 2008 (circa 4,9 milioni di passeggeri su 19,01 totali);

come evidenziato da organi di stampa nel maggio 2011, anche il vettore tedesco ha abbandonato lo scalo di Malpensa a fine ottobre 2011, comportando un decremento del numero di passeggeri pari a 1,2 milioni rispetto ai 18,7 milioni registrati nel 2010;

a partire dal 1 novembre 2011, inoltre, tutti i voli Air France saranno spostati da Malpensa a Linate e, nel corso del 2012, anche Air France e Klm abbandoneranno Malpensa, mentre British Airways e Iberia hanno prospettato una dismissione della loro presenza da Malpensa,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario ed urgente intervenire, con gli strumenti a disposizione e per quanto di rispettiva competenza, affinché il progetto della SEA venga sottoposto alla VAS;

quali urgenti provvedimenti di rispettiva competenza intendano adottare per verificare che il progetto di realizzazione della terza pista di Malpensa sia rispettoso dei limiti imposti dalla legge in materia di emissioni di ossido di ozono e monossido di carbonio, nonché per verificare l'eventuale produzione di ozono, l'emissione di polveri sottili e, in generale, la produzione di sostanze nocive e inquinanti, al fine di non arrecare pregiudizi alla salute dei cittadini;

se non ritengano necessario, alla luce delle circostanze indicate in premessa, che la SEA fornisca chiarimenti e precisazioni ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 25, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, nell'ambito della procedura di VIA;

se non ritengano necessario che la società SEA, alla luce della sentenza del Tribunale di Milano n. 11169/08 e della relazione predisposta dal Corpo forestale dello Stato nell'agosto 2010, provveda a rinnovare lo studio di incidenza sulla base dei dati attuali;

se siano a conoscenza del fatto che il gruppo SEA SpA intenda porre in essere un'attività di monitoraggio acustico e, in caso affermativo, se essa risulti in linea con quanto svolto da altri aeroporti europei e se non ritengano opportuno accertare che le risultanze del predetto monitoraggio risultino conformi, in punto di suddivisione in classi di zonizzazione acustica, alle previsioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997, nonché a quelle di cui alla legge della regione Lombardia n. 13/2001;

quali urgenti misure di rispettiva competenza si intendano adottare al fine di preservare il patrimonio naturalistico e ambientale che insiste sull'area di sedime interessata dall'ipotizzata realizzazione della terza pista di Malpensa;

quali urgenti misure di rispettiva competenza intendano adottare al fine di tutelare la salute dei cittadini dai rischi di inquinamento acustico, atmosferico e ambientale connessi alla costruzione della terza pista di Malpensa e delle infrastrutture gravanti sul territorio dell'alto milanese.