Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06014
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Atto n. 4-06014
Pubblicato il 5 ottobre 2011
Seduta n. 616
MAZZATORTA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
con delibera del Consiglio comunale n. 2 del 25 febbraio 2009 veniva approvato il Piano di governo del territorio (PGT) del Comune di Cologne (Brescia) al quale seguivano modifiche alle norme tecniche di attuazione (NTA) del documento di piano nel maggio 2011;
in particolare, nell'ambito di possibile trasformazione "L", venivano indicati negli obiettivi della trasformazione stessa (pag. 9 dell'Allegato A - Modifiche alle NTA del documento di piano), la realizzazione di un comparto commerciale direzionale e l'individuazione di aree per edifici di culto a sud-ovest del tessuto urbanizzato; nonché la cessione gratuita del 50 per cento dell'area all'amministrazione comunale per l'individuazione delle aree destinate ad attrezzature religiose ed alle relative dotazioni;
la superficie territoriale totale individuata era di 14.852 metri quadri e la superficie edificabile per edifici di culto e attrezzature destinate a servizi religiosi nel sub-comparto ApT "L.1" era di 2.200 metri quadri suddivisibile in due lotti;
l'area che l'amministrazione comunale di Cologne era intenzionata a destinare alla realizzazione di luoghi di culto non era pertanto di poco conto: 2.200 metri quadri di una struttura che, come avevano ribadito esponenti politici dei comuni limitrofi, può essere paragonata, come impatto, ad un centro commerciale. Si consideri, inoltre, che Cologne è un Comune della Provincia di Brescia con poco più di 7.600 abitanti e con un migliaio di immigrati di cui soltanto 200 musulmani (non è stato possibile verificare il dato degli immigrati musulmani; esso risulta da un articolo apparso sulla stampa locale);
conscia del malcontento dei cittadini per un simile progetto, l'amministrazione comunale, tramite un volantino diffuso per il paese, cercava di spiegare la scelta di proporre all'interno del PGT l'individuazione di un'area di culto multi religiosa dopo che nel 2009 era stato chiuso un centro culturale di proprietà dell'associazione islamica. Infatti, è ancora pendente un contenzioso legale per eliminare un luogo di culto abusivo che era presente nel centro del paese, nel seminterrato di un palazzo;
nonostante ciò la variante al PGT veniva approvata nel Consiglio comunale dell'agosto 2011 sebbene con polemiche e momenti di tensione: su tutta la stampa locale apparivano nei giorni seguenti articoli riportanti le proteste dei cittadini e lo scambio di roventi accuse fra maggioranza e opposizione in un'aula del municipio mai così gremita di cittadini e blindata dalle Forze dell'ordine. Il Sindaco lasciava il municipio scortato, mentre alcune persone lo attendevano all'ingresso invitandolo a dimettersi;
era inevitabile che una tale scelta, che implica ricadute sul tessuto sociale locale, destasse tanto clamore e contestazioni;
la decisione dell'amministrazione comunale di Cologne non era di certo condivisa, ed è anche questo il motivo di forte dissenso dell'opposizione: una scelta imposta dall'alto che non lasciava spazio alla minoranza e nemmeno alla cittadinanza, fortemente contrariata. Ciò ha certamente contribuito ad incrementare il clima di tensione e paura;
contrarietà era espressa anche per le mancate consultazioni dei paesi limitrofi: l'amministrazione di Cologne si era assunta l'onere di realizzare una struttura destinata ad un livello sovracomunale senza tuttavia interfacciarsi con gli altri Comuni confinanti. Nemmeno il Comune di Palazzolo sull'Oglio, centro ordinatore del servizio utenza stradale (SUS), che ricomprende il Comune di Cologne, era stato sentito preventivamente in merito alla variante in oggetto;
ad incrementare il clima di tensione giungevano anche il diniego del sindaco del Comune di Cologne di autorizzare, per motivi di ordine pubblico, la richiesta della Lega Nord di installare un gazebo in Piazza Garibaldi nelle giornate del 16, 21, e 28 agosto per una manifestazione di propaganda politica. Anche il manifesto, per il quale era stata pagata perfino la tassa sulle affissioni che i partiti sono esonarati dal versare, veniva coperto da un foglio sovrapposto dal Comune con la scritta "Pubblicità non autorizzata";
già i cittadini del Comune di Cologne vivono in una situazione di disagio e di manifesta insofferenza e non possono essere di certo condivisibili la parole del primo cittadino di Cologne pronunciate in aula in occasione del Consiglio comunale durante il quale si discuteva della approvazione della variante al PGT: "Autorizzare quel luogo di culto è un dovere civile che incentiverà l'integrazione";
tali disagi aumenterebbero drasticamente se la ventilata ipotesi di un nuovo centro culturale e/o moschea venisse realizzato, riducendo la zona ad un vero e proprio ghetto. Come già infatti in precedenza detto la superficie interessata dalla realizzazione del luogo di culto è di 2.200 metri quadrati alla perifieria del paese della provincia di Brescia;
l'interrogante chiede di sapere:
se, ad avviso del Governo, ferme restando le competenze degli enti locali, la richiamata iniziativa non rischi di determinare la nascita di un quartiere islamico in un piccolo paese, di poche migliaia di abitanti, e quali misure intenda assumere nell'ambito delle proprie competenze per evitare che dal nuovo edificio di culto possano derivare problemi per l'ordine pubblico e la sicurezza;
se tale progetto non sia preoccupante, oltre che per le possibili ed imprevedibili ricadute sulla vita sociale di Cologne, anche per le conseguenti ricadute sulla viabilità determinate dalla contemporanea presenza di un elevatissimo e disordinato numero di fedeli;
se non sia necessaria una verifica sulla intera vicenda, per come è stata gestita dalla amministrazione comunale di Cologne, senza richiesta del preventivo parere dei Comuni limitrofi, nonostante la questione sia di interesse sovracomunale.