Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05880
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Atto n. 4-05880
Pubblicato il 15 settembre 2011
Seduta n. 604
FERRANTE , DELLA SETA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
nel corso del Consiglio dei ministri n. 151 del 1° settembre 2011, è stato deliberato, su proposta del Ministro in indirizzo, l'avvio alla procedura per la nomina del professor Domenico Sudano a Presidente del Consiglio dei ministri per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) che prevede, prima della nomina definitiva, un passaggio parlamentare presso le Commissioni Agricoltura di Senato e Camera;
su questa candidatura sono stati avanzati moltissimi dubbi, in primis dall'Associazione italiana agricoltura biologica e dalla Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, dato che Sudano sembrerebbe avere meriti più politici (senatore nella XIV Legislatura) che non scientifici;
proprio per questa evidente carenza di esperienza e specializzazione nella ricerca e la sperimentazione in agricoltura questa nomina si pone in ogni caso in evidente contrasto con la previsione del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 454, recante "Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59", che all'articolo 4, comma 2, recita puntualmente: "Il presidente, scelto tra personalità di alta qualificazione scientifica e professionale, nei settori in cui opera l'ente, è nominato ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204";
sebbene sia una norma ovvia per un ente pubblico di ricerca, il Ministro in indirizzo, a quanto risulta agli interroganti, a distanza di 6 mesi dal suo insediamento, sembra volerla disattendere, ritenendo probabilmente che il CRA, il più importante ente di ricerca in campo agricolo, possa rappresentare un'importante opportunità per ricollocare personalità politiche con un curriculum di dubbio profilo scientifico;
pertanto è importante evidenziare che ci si trova di fronte all'ennesimo atto di arroganza che non tutela gli interessi delle istituzioni pubbliche, in questo caso collocando al vertice del CRA una professionalità di alto profilo scientifico e professionale, come si addice ad un ente di ricerca, non ascoltando le numerose sollecitazioni della comunità scientifica nazionale;
è del tutto evidente che il CRA, come dichiarano l'Associazione italiana agricoltura biologica e la Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, avrebbe invece bisogno, insieme agli altri enti di ricerca in agricoltura, di una riforma che punti alla razionalizzazione del sistema rilanciandone l'autonomia, riducendone la frammentazione, integrando le risorse umane e strumentali, valorizzando le tante professionalità spesso compresse a causa della ridotta dimensione delle strutture scientifiche e della smisurata crescita degli apparati burocratici. In una fase nella quale è ormai evidente che l'agricoltura del futuro deve affrontare la sfida della sostenibilità e della tutela e valorizzazione dei beni comuni, sarebbe indispensabile aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione per un nuovo sistema di conoscenza basato sull'integrazione tra sapere scientifico e saperi locali, tra reti e discipline scientifiche diverse, tra istituzioni scientifiche, territorio, imprese e portatori d'interesse per rendere concreto il trasferimento d'innovazione indispensabile per fare passi avanti sulla via della sostenibilità, che l'agricoltura biologica oggi interpreta nel modo migliore,
si chiede di conoscere:
se il Ministro in indirizzo non intenda immediatamente recedere dalla proposta di nomina del professor Domenico Sudano a Presidente del Consiglio dei ministri per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, visto che tale proposta di nomina, decisa senza ascoltare le numerose sollecitazioni provenienti dalla comunità scientifica nazionale, non poggia su alcun fondamento né scientifico, né giuridico, collocando invece al vertice del CRA una professionalità di alto profilo scientifico e professionale, come si addice ad un ente di ricerca;
se non ritenga oramai improcrastinabile l'avvio di una riforma degna di questo nome per il sistema di ricerca in agricoltura, istituendo urgentemente un tavolo tecnico dove siano rappresentati tutti i soggetti pubblici, imprenditoriali e di categoria in questa attività quale l'agricoltura così importante per il nostro Paese dal punto di vista economico e agricolo e anche tenuto conto dell'opportunità di poter avere una vetrina dei prodotti tipici e della diffusione del made in Italy nel mondo.