Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05569
Azioni disponibili
Atto n. 4-05569
Pubblicato il 7 luglio 2011
Seduta n. 580
CASSON , PEGORER , BLAZINA , FONTANA , GALPERTI , ROILO , ANTEZZA , FILIPPI Marco , GARRAFFA , ADAMO - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
nel novembre 2004 si è svolta a Monfalcone (Gorizia) la Conferenza nazionale sull'amianto, nel corso della quale sono stati indicati gli obiettivi da perseguire in questa, al contempo, nuova e ultima fase della lotta per la completa eliminazione della fibra killer dall'Italia entro il 2015;
secondo l'Ufficio internazionale del lavoro, sono circa 120.000 i decessi causati nel mondo ogni anno da tumori provocati dall'esposizione all'amianto e sono oltre 4.000 quelli risultanti in Italia;
nei prossimi decenni, stante il lungo periodo di latenza della malattia, che può superare anche i 30 anni, si avrà, anche in Italia, un ulteriore forte incremento dei decessi provocati dall'amianto, incremento che raggiungerà l'apice tra il 2015 e il 2025 (e, secondo alcuni esperti, addirittura nel 2040);
il 29 aprile 2008 è stato presentato, a prima firma del primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, il disegno di legge "Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all'amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l'adozione del testo unico in materia di esposizione all'amianto" (Atto Senato 173);
già il 27 maggio 2006 si era svolto a Venezia un convegno internazionale sull'amianto, nel corso del quale sono state rinnovate le segnalazioni e le proteste per i mancati doverosi e solleciti interventi della magistratura, soprattutto penale, a tutela dei lavoratori ex esposti ad amianto o dei loro familiari superstiti, soprattutto per le regioni del Veneto (Porto Marghera in particolare) e del Friuli-Venezia Giulia (Monfalcone in particolare) e sono assai ripetuti gli interventi pubblici e le denunce in ordine ai ritardi della magistratura in materia (da ultimo, ai convegni di Venezia-Mira del 27 giugno 2011 e di Roma del 30 giugno 2011);
i richiesti interventi, tra l'altro, a tutela delle parti offese (per i casi di malattie asbesto-correlate) sono obbligatori a norma di codice penale e la recente normativa annovera la tipologia di reati contro i malati e i loro familiari tra quelli da trattare con priorità;
gli obblighi di tutela dei lavoratori (e dei loro familiari superstiti) si rinvengono finanche nella nostra Carta costituzionale, che fa costantemente richiamo ai doveri di solidarietà sociale;
non pare, in effetti e di fatto, che i vari uffici giudiziari funzionalmente e territorialmente competenti (soprattutto le Procure della Repubblica) soddisfino con celerità e priorità tali esigenze relative all'istruzione e trattazione dei procedimenti concernenti le cosiddette morti bianche (in particolare quelle da amianto), sulle quali peraltro già nel corso delle Legislature XIV e XV il Senato aveva istituito una specifica Commissione d'inchiesta, rilevando la notevole vastità e gravità del fenomeno;
considerato che tali segnalazioni riguardano anche situazioni del Trentino-Alto Adige,
si chiede di sapere:
quante denunce e/o segnalazioni di qualsiasi genere, ma attinenti ad esposizioni ad amianto e a patologie asbesto-correlate, siano pervenute a tutte le singole Procure della Repubblica del Trentino-Alto Adige (Trento e Bolzano);
quante di tali denunce e/o segnalazioni (per ogni singolo ufficio giudiziario) siano state archiviate, siano ancora pendenti o siano state concluse con passaggio del fascicolo al giudice per il giudizio e quante di queste ultime si siano già concluse con sentenze di primo o di secondo grado, ovvero siano divenute definitive;
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di sollecitare la trattazione dei fascicoli "dormienti" in materia di soggetti esposti a fibre di amianto.