Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02277
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Atto n. 3-02277
Pubblicato il 29 giugno 2011
Seduta n. 575
MASCITELLI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
è stato individuato da alcune indagini dei carabinieri un sistema che attraverso l'AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha proceduto ad alterare i dati produttivi nazionali del latte, arrecando un danno non solo ai singoli allevatori, ai quali sono state comminate pesantissime sanzioni (in molti casi tali da costringere le aziende zootecniche interessate alla chiusura) sebbene le loro produzioni non avessero mai complessivamente superato la quota nazionale assegnata dall'Unione europea (quindi senza il cosiddetto "splafonamento" dello Stato italiano), ma anche arrecando gravissimi danni allo Stato italiano che, nel tempo, in virtù delle sanzioni comminate e non versate alla stessa Unione, si è visto decurtare i previsti finanziamenti comunitari per la PAC (Politica Agricola Comune);
l'inchiesta è arrivata sul tavolo di 32 procure italiane, evidenziando come alcuni funzionari di AGEA, responsabili del SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale), abbiano modificato l'algoritmo utilizzato per il calcolo del numero dei capi da latte e del numero dei giorni di lattazione, in modo tale da far risultare un numero di capi compatibile con il livello produttivo dichiarato dalla stessa AGEA all'Unione europea;
nelle indagini sembrerebbe coinvolto anche l'Istituto zooprofilattico di Teramo (IZS), responsabile di alterare i dati tanto da far vivere le mucche 83 anni invece di 8; tutto questo per poter denominare di origine italiana il latte proveniente dalla Romania, uno dei Paesi in cui i controlli sanitari sono scadenti: latte acquistato, importato dalle grandi catene di distribuzione, lavorato dai colossi del latte, per poi essere immesso sulle tavole degli italiani e venduto come il latte "della Lola", come in una nota pubblicità del settore;
il meccanismo sarebbe retto da un groviglio di società di controllo, create appositamente al fine di far perdere le tracce dei responsabili, nelle quali sembra compartecipino anche alcune organizzazioni sindacali;
i carabinieri hanno accertato anche ingenti quantitativi di quote latte revocate da parte delle Regioni, a causa della mancata segnalazione da parte dell'ente responsabile, AGEA; quote che annualmente dovrebbero essere ridistribuite gratuitamente ai produttori. Ciò costituisce una truffa non solo ai danni dell'Unione europea, che ha versato titoli PAC non dovuti, ma anche nei riguardi delle aziende produttrici, private delle assegnazioni di quota alle quali avrebbero avuto pieno diritto, e che avrebbe consentito loro di poter incrementare la produzione, evitando di incorrere, eventualmente, in sanzioni per il famoso "splafonamento";
sono state, inoltre, individuate migliaia di aziende agricole che, nella banca dati nazionale detenuta dall'IZS di Teramo, risultano prive dell'autorizzazione alla produzione di latte;
a causa di questa concorrenza sleale che prosegue, contrariamente a quanto dettato dai regolamenti sulla tracciabilità, con sempre maggior frequenza, le aziende vere chiudono,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia al corrente dei fatti;
quali provvedimenti abbia adottato in merito e se non consideri necessario intervenire, nei modi che gli sono propri, al fine di stroncare tale grave fenomeno.