Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00448

Atto n. 1-00448

Pubblicato il 28 giugno 2011, nella seduta n. 574
Esame concluso nella seduta n. 577 dell'Assemblea (30/06/2011)

GRILLO , CICOLANI , SERAFINI Giancarlo , MASSIDDA , SANCIU , BUTTI , ZANETTA , GALLO , MURA , STIFFONI , BRICOLO , MAURO , ADERENTI , BODEGA , BOLDI , CAGNIN , CALDEROLI , CASTELLI , DAVICO , DIVINA , FILIPPI Alberto , FRANCO Paolo , GARAVAGLIA Massimo , LEONI , MARAVENTANO , MAZZATORTA , MONTANI , MONTI , PITTONI , RIZZI , TORRI , VACCARI , VALLARDI , VALLI

Il Senato,

premesso che:

il servizio di trasporto rappresenta un servizio di interesse economico generale e si configura come elemento fondamentale del diritto alla mobilità sancito dall'articolo 16 della Costituzione, che riconosce il diritto alla circolazione in qualsiasi parte del territorio nazionale ponendo conseguentemente in capo allo Stato l'onere di costituire le condizioni affinché questo diritto venga esercitato;

per molto tempo il sistema ferroviario nazionale è stato il collante della nascente identità culturale italiana ed ha permesso lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese;

un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente rappresenta un obiettivo fondamentale per promuovere politiche tese allo sviluppo sostenibile al fine di garantire migliori condizioni di tutela della salute dei cittadini nell'ottica e nel rispetto degli accordi del protocollo di Kyoto;

il servizio ferroviario a media e lunga percorrenza rappresenta per molte realtà territoriali nazionali l'unica garanzia di mobilità in un sistema nazionale caratterizzato da profondi problemi legati alla natura orografica ed allo sviluppo economico-sociale del Paese;

i servizi di trasporto ferroviario a media e lunga percorrenza sono quotidianamente utilizzati da milioni di persone, studenti e lavoratori, che ogni giorno si spostano lungo la penisola;

tenuto conto che:

lo Stato deve salvaguardare la continuità territoriale e deve garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica, soprattutto in quelle zone della penisola considerate più periferiche, e che deve tradursi nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;

la completa attivazione dei collegamenti nella rete alta velocità/alta capacità e la complessiva razionalizzazione dell'organizzazione del trasporto ferroviario non devono pregiudicare la qualità del servizio pubblico ed il diritto alla mobilità per tutti i cittadini, in particolare per i pendolari;

considerato che:

il Ministero delle infrastrutture e trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze e Trenitalia hanno recentemente sottoscritto il nuovo contratto di servizio 2011-2014 relativo ai servizi di trasporto ferroviario passeggeri di interesse nazionale sottoposti a regime di obbligo di servizio pubblico;

con la sottoscrizione del citato contratto lo Stato intende tutelare il diritto alla mobilità sul territorio nazionale, assicurando l'esercizio di quei collegamenti ferroviari che, pur privi di interesse commerciale, rispondono ai princìpi comunitari di promozione della coesione sociale e territoriale;

la sostenibilità economica di tali servizi è peraltro messa sempre più a rischio dalla situazione economico-finanziaria del nostro Paese, vista e considerata la scarsità di risorse da destinare ai contratti di servizio per sostenere l'effettuazione di servizi non remunerativi;

inoltre il contratto di servizio pubblico relativo ai servizi di media e lunga percorrenza non comprende tutti i servizi strutturalmente in perdita forniti da Trenitalia SpA;

infatti, più volte, nel corso delle audizioni in Parlamento, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato ha dichiarato che, nell'ambito dei circa 518 treni al giorno a media e lunga percorrenza effettuati da Trenitalia SpA, sono 154 quelli non a mercato, quindi con scarso interesse commerciale, ma non interessati da contribuiti nell'ambito di contratti di servizio pubblico. In mancanza di una soluzione condivisa, quale l'allargamento del perimetro dell'attuale contratto di servizio pubblico tramite l'individuazione di nuove risorse finanziarie, Trenitalia, che opera in regime di impresa e non può quindi operare servizi strutturalmente in perdita, sarà costretta a tagliare questi 154 treni;

per un'efficiente gestione del servizio universale è necessario garantire la certezza delle risorse pubbliche ad esso dedicate per un periodo sufficientemente lungo, in modo da assicurare un'adeguata programmazione dei servizi e degli investimenti;

in Italia, a differenza di quello che succede in altri contesti europei, i servizi di trasporto passeggeri nazionali sono liberalizzati e sempre più spesso oggetto di attenzione da parte di imprese - spesso controllate o partecipate da monopolisti stranieri - che mirano ad operare solo nei segmenti più profittevoli del mercato;

la direttiva 2007/58/CE del 23 ottobre 2007, che reca modifiche alle precedenti direttive in materia di ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria e all'imposizione dei diritti per l'utilizzo, stabilisce inequivocabilmente che, per contribuire all'esercizio dei servizi di trasporto passeggeri che assolvono ad un obbligo di servizio pubblico, possono essere imposti diritti per i servizi passeggeri nazionali ed internazionali a mercato, con la finalità di compensare gli oneri di servizio pubblico,

impegna il Governo:

a garantire la certezza di una congrua stabilità del finanziamento del servizio universale, che consenta la programmabilità degli impegni relativi ai servizi necessari;

ad adottare una norma, così come previsto dalla citata direttiva n. 58 del 2007, che preveda l'imposizione di "diritti" alle imprese che effettuano servizi di trasporto ferroviario passeggeri a mercato, al fine di contribuire al finanziamento degli obblighi di servizio pubblico oggetto di contratti di servizio.