Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03743

Atto n. 4-03743

Pubblicato il 29 gennaio 2003
Seduta n. 318

MACONI, PILONI, PIZZINATO, PIATTI. - Ai Ministri delle attività produttive e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la Rimoldi opera da decenni nella produzione di macchine da cucire industriali che sono commercializzate in ogni paese del mondo;

questa impresa nei primi anni Novanta è passata sotto il controllo della Necchi di Pavia e la composizione dell'azionariato nel 2001 risultava così determinata: Necchi Spa 66%, Archè Spa 14%, Bianchi e Marè Spa 10%, altre partecipazioni 2%;

i mercati di riferimento sono: Italia, Centro America, India e aree limitrofe, Nord-Africa ed ex Unione Sovietica;

l'azienda non ha concorrenti diretti nell'emisfero occidentale e ha prodotto nella sua storia un enorme numero di macchine (si stimano 200.000 le macchine ancora presenti nel mercato);

risulta molto rilevante il volume di affari collegato alla ricambistica originale, che può essere valutato intorno ai 10 milioni di euro l'anno;

l'azienda in passato occupava 2000 dipendenti e oggi circa 260, ai quali vanno aggiunti circa 400 lavoratori dell'indotto e della distribuzione commerciale;

sul finire del 2001 le scelte azzardate del gruppo Necchi sul piano produttivo e finanziario hanno prodotto il collasso finanziario della società;

il 18 ottobre 2002 la società è stata posta in liquidazione e il 15 dicembre 2002 è stata presentata la richiesta di concordato preventivo, tuttora al vaglio del Tribunale di Milano;

è necessario ricercare tutte le soluzioni utili per evitare la chiusura di un'attività produttiva che offre significative opportunità di mercato e che è caratterizzata da una elevata qualità del prodotto,

gli interroganti chiedono di sapere:

quali iniziative intenda assumere il Governo per garantire la continuità produttiva dell'azienda e per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali;

se per raggiungere tale obiettivo non ritenga necessario ricorrere allo strumento della amministrazione straordinaria, su cui peraltro hanno già espresso il loro parere positivo la Regione Lombardia, la Provincia di Milano e tutte le amministrazioni locali interessate.