Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05143

Atto n. 4-05143

Pubblicato il 5 maggio 2011
Seduta n. 550

LANNUTTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il Governo, dopo aver nascosto la testa sotto la sabbia negando gli effetti della crisi sistemica provocata dall'avidità dei banchieri, con i quali sembra andare a braccetto assecondando tutti i loro desiderata, (dalla legge antiusura che si appresta a smantellare all'anatocismo), quando anche in Italia la crisi ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro ed eroso il potere di acquisto delle famiglie di circa 2.000 euro solo nel 2011, proprio mentre nell'Aula del Senato si dibatte sul Def (Documento di economia e finanza 2011) e dopo aver sempre smentito una correzione dei conti pubblici, prepara un'ulteriore stangata sui contribuenti con una manovra di aggiustamento prevista per il prossimo mese di giugno di 7-8 miliardi di euro;

spacciata per la "manutenzione" estiva dei conti, questa stangata sarà più consistente del previsto con un intervento di manutenzione dei conti e spese da rifinanziare per 7-8 miliardi di euro nel biennio 2011-2012. Tra le spese obbligatorie da rifinanziare non previste a legislazione corrente ci sono le missioni internazionali all'estero e le assunzioni di una parte dei precari della scuola;

la manovra d'estate, ormai consuetudine degli ultimi anni, arriverà quindi in un secondo momento rispetto al "decreto sviluppo" che sarà invece approvato domani dal Consiglio dei ministri ma che sarà a saldo zero;

dopo la guerra tra i poveri per finanziare con l'aumento delle accise sulla benzina la cultura, i contribuenti onesti, in maggioranza lavoratori dipendenti e pensionati che non evadono il fisco, assisteranno, stando a quanto previsto nel "decreto omnibus", ad un ulteriore aumento dell'accisa sulla benzina;

considerato che il dato relativo alla crescita del tasso di inflazione al 2,4 per cento, ai livelli massimi dal 2008, trova una possibile spiegazione solo nell'esistenza di forti ed incredibili speculazioni. I consumi, infatti, sono in continua contrazione (del 6,5 per cento negli ultimi 3 anni), inoltre vi è una fortissima caduta del credito al consumo che, a consuntivo 2010, ha registrato un crollo del 5,3 per cento. Tali dati dimostrano una tendenza più che preoccupante: non solo le famiglie tagliano i propri consumi, a discapito anche della qualità dei prodotti, ma ora non sono nemmeno più in grado di indebitarsi per far fronte alle spese quotidiane. Spese che lieviteranno in misura notevole nel 2011. Anzi, purtroppo, tale crescita dell'inflazione risulta ancora sottostimata rispetto alle previsioni dell'ONF (Osservatorio nazionale federconsumatori) relativamente alle ricadute dovute all'aumento di prezzi e tariffe nel 2011, che stimavano con rincari che raggiungeranno 1.164 euro annui (ma che, alla luce della crisi petrolifera e delle ricadute su prodotti energetici e prodotti di largo consumo, rischiano di far crescere ulteriormente la stangata 2011 portandola a ben 1.897 euro). Banche, assicurazioni, filiera petrolifera possono continuare a speculare a danno dei cittadini,

si chiede di sapere:

se risponda al vero che il Governo si accinge ad introdurre una stangata estiva di circa 7-8 miliardi di euro spacciata per manutenzione dei conti pubblici;

per quale ragione il Governo, mentre offre tutti gli aiuti alle banche, non agisca per superare la cattiva congiuntura che riverbera i suoi effetti peggiorando notevolmente le condizioni di vita dei cittadini nonché incidendo negativamente sull'intera economia del Paese;

quali siano i motivi per cui non ha mai realizzato un serio piano di verifiche e controlli per contrastare severamente ogni tipo di speculazione, ricorrendo, se necessario, ad un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe, o avviando una manovra di sostegno alle famiglie a reddito fisso, attraverso un processo di detassazione;

quali siano i motivi per cui non intervenga per riequilibrare la tassazione sui carburanti attraverso il meccanismo dell'accisa mobile e per calmierarne i prezzi con l'attuazione delle misure previste dal protocollo con la filiera petrolifera;

quali misure urgenti si intendano attivare per restituire potere di acquisto alle famiglie a reddito fisso ed ai pensionati letteralmente taglieggiati da banchieri, assicuratori e capitalisti con bollette e pedaggi che svuotano sistematicamente le tasche dei consumatori.