Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02141
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Atto n. 3-02141 (in Commissione)
Pubblicato il 5 maggio 2011
Seduta n. 550
LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
a quanto risulta all'interrogante la legge antiusura, legge n. 108 del 1996, che prevede tassi soglia per tipologie di prestiti al fine di verificare se un prestito è usurario, approvata 15 anni fa sotto la spinta delle associazioni dei consumatori, del volontariato e della Chiesa e che ha funzionato benissimo per inchiodare gli strozzini legalizzati alle loro responsabilità, avrebbe le ore contate per precise responsabilità del Ministro dell'economia Tremonti, il più fedele esecutore degli interessi, talvolta al limite dalla legalità, dei banchieri, i quali avevano chiesto da tempo, già nel decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011 (cosiddetto "decreto milleproroghe") di smantellare la sentenza di Cassazione sull'anatocismo e di aumentare i tassi di interesse usurari, per consentire alle banche di macinare profitti, stock option e laute prebende, a carico delle famiglie vessate e delle piccole e medie imprese;
spacciare per aiuti alle famiglie che non possono pagare le rate dei mutui, rinviando di qualche mese l'agonia con il conteggio degli interessi che maturano e dovranno poi essere pagati, per pacchetto sviluppo, vera e propria elemosina in cambio dello smantellamento della legge antiusura del 1996, che riformando l'art. 644 del codice penale in merito allo stato di bisogno, prova diabolica e di difficile individuazione, aveva inserito il tasso soglia per tipologia di prestiti per determinare il reato di usura, è a giudizio dell'interrogante un'operazione indecorosa che potrebbe rappresentare addirittura un imbroglio;
le associazioni Adusbef e Federconsumatori avevano da tempo denunciato lo scippo con destrezza di un Governo, a giudizio dell'interrogante nemico acerrimo di consumatori e risparmiatori, che, nei suoi tre anni di esistenza, ha smantellato la class action, cancellato il pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni approvando controriforme a misura di assicuratori e potentati economici, elargito finanziamenti ai signori banchieri sottraendoli ai più bisognosi, ai pensionati ed alle famiglie stremate, ritenendo inaccettabile ed illegale aumentare per legge i tassi di interesse per compiacere i signori banchieri, la cui avidità, spregiudicatezza ed azzardo morale è senza alcun limite;
a fronte dei costi di gestione dei conti correnti pari a 295 euro contro i 114 della media europea, di tassi sui mutui più alti dello 0,52 per cento, dei tassi per il credito al consumo più elevati dell'1,90 per cento (dati ultimo bollettino BCE) di tassi sui depositi dello 0,025 per cento con un tasso di riferimento dell'1,25 per cento, le banche italiane non si accontentano di praticare tassi di interesse fino al 29 per cento, vogliono che il Governo trucchi le carte per favorire i loro sporchi interessi;
con crediti personali al tasso del 10,93 per cento, crediti revolving del 17,39 per cento, finanziamenti alle famiglie regolati al 12,60 per cento, cessione del quinto dello stipendio al 13,710 per cento, i signori banchieri capeggiati dall'Abi, adusi ad erogare allegri affidamenti ai loro amici e sodali, non si accontentano di tassi soglia usurari che arrivano per alcune tipologie di prestiti fino al 29,235 per cento, ma vogliono ottenere l'ennesimo salvacondotto alle loro scorrerie finanziare ed alle loro quotidiane malefatte,
si chiede di sapere:
se sia vero che il Governo si accinga a barattare la proroga del pagamento della rata dei mutui, vera e propria elemosina secondo l'interrogante, con lo smantellamento della legge antiusura n. 108 del 1996, a giudizio dell'interrogante per soddisfare le richieste dei banchieri;
se sia al corrente che esistono in Italia evidenti difficoltà economiche di cittadini, famiglie e piccole e medie imprese strangolate dalle banche già con gli attuali tassi di interesse, che risultano tuttavia più elevati dello 0,50 sui mutui rispetto alla media europea e di quasi due punti percentuali sul credito al consumo;
quali misure urgenti intenda adottare per salvaguardare gli interessi ed i diritti di consumatori, risparmiatori, famiglie e piccole e medie imprese, vessate da tassi elevati e da condizioni capestro, letteralmente strangolate da usi, abusi e quotidiani soprusi dei signori del credito, adusi a non pagare mai il conto perché, a giudizio dell'interrogante tutelati da un Ministro dell'economia e da un Governo che a giudizio dell'interrogante assumono la funzione di fedeli servitori degli interessi dei banchieri.